venerdì 31 maggio 2024

L'angolo delle citazioni assortite

Un po' di citazioni assortite, prive di attribuzione, pescate nell'internet...

[Vabbè, non necessita di traduzione né di spiegazioni, almeno spero ;-)]
Quanto è profondo il fango?
Dipende a chi lo chiedi.
Tutti affrontiamo le cose in modo diverso.
Ogni cadavere sull'Everest una volta era una persona estremamente motivata.
Esiste una macchina magica che aspira il carbonio dall’aria, ha un costo di gestione nullo e si costruisce da sola.
Si chiama ALBERO!
L'unico modo per non essere mai sostituiti dall'intelligenza artificiale è continuare a comportarsi in modo stupido.

giovedì 30 maggio 2024

Quante cose non sappiamo

Prima di andare a dormire condivido il testo di un post pubblicato su Facebook da Caterina Policaro aka Catepol che di recente ha compiuto sei anni, ma che è rispuntato fuori rivelandosi ancora attualissimo.

Discutere con certe persone è come giocare a scacchi con un piccione. Puoi essere anche il campione del mondo ma il piccione farà cadere tutti i pezzi, cagherà sulla scacchiera e poi se ne andrà camminando impettito come se avesse vinto lui [l'origine di questa diffusa citazione è spiegata qui, NdC].
È una distorsione e diventa un problema per le persone “normali”, e ha un nome, ovvero l’effetto Dunning-Kruger [quella distorsione cognitiva nella quale individui poco esperti e poco competenti in un campo tendono a sovrastimare la propria preparazione giudicandola, a torto, superiore alla media, NdC].
La faccio breve e vi cito anche Shakespeare in “As you like it” che in sostanza diceva “Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio.” The fool doth think he is wise, but the wise man knows himself to be a fool», NdC]
E con la consapevolezza di essere molto stupida ma non troppo saggia scrivo questo post così... a ricordare chi siamo e cosa sappiamo. Nulla in sostanza, e va bene così.

Pillole di Concertozzino

Il Concertozzo di domenica sera sarebbe dovuto iniziare alle 21; in realtà è cominciato un po' più tardi per finire a mezzanotte, e io e il mio compagno ci stavamo già dirigendo verso la macchina per tornare a casa a dormire in vista di una lunga settimana lavorativa, quando abbiamo sentito che Elio e le Storie Tese intonavano l'ennesimo e ultimo bis: Tapparella non poteva mancare, con il suo «Forza Panino!» in memoria del compianto Paolo Panigada in arte Feiez. Comunque eravamo allo stadio da metà pomeriggio, e quindi ci siamo goduti buona parte del Concertozzino. Ecco due brani che ho trovato particolarmente divertenti: Lombardia (dicon tutti che sei mia) dei The Pax Side of the Moon, dedicato alla mia regione d'adozione (maddeché, io sono e resterò sempre orgogliosamente abruzzese)...

... e Cologno Lord di Auroro Borealo, che domenica ha cantato insieme a Federico Martelli, dedicato alla mia zona di residenza: la Brianza.

mercoledì 29 maggio 2024

AAA cedesi pagina Facebook con migliaia di followerZ!

Ieri guardando questo video ho scoperto per caso che la pagina Facebook di Casadilego, vincitrice della quattordicesima edizione di X Factor, era passata a una certa Martina Giovannini, concorrente della ventitreesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Nella transizione sono sfuggiti due (non tanto) piccoli particolari: non solo l'URL della pagina è rimasto lo stesso – https://www.facebook.com/casadilegoufficiale – ma pure la bio è ancora quella della giovanissima cantautrice abruzzese.

Elisa Coclite in arte Casadilego è nata a Bellante (TE) e ha 17 anni. Studia pianoforte classico e suona anche la chitarra. Ha scelto come nome d’arte il titolo di una canzone del suo idolo Ed Sheeran. Alle Audition conquista tutti e 4 i giudici con una cover di Joni Mitchell; Manuel Agnelli davanti al suo talento si commuove. Il video della sua audition, su Youtube, sfiora le 2 milioni di views.

Con questo trucchetto, comunque, quattordici o quindicimila utenti si sono ritrovati fan/follower di una tizia che magari non hanno idea di chi sia, così come non ce l'avevo io... che comunque mi sono resa conto di non seguire Casadilego, pur essendomi espressa favorevolmente nei suoi confronti, e mi spiace aver dovuto scoprire in questo modo che in pratica è sparita dalle scene, come troppo spesso capita ai reduci più meritevoli dei talent.

Sempre ieri mi è capitato qualcosa di analogo: ho ricevuto la notifica che una pagina che seguivo, Recensioni Memorabili, aveva cambiato nome in Abbracci di Solidarietà.

In questo caso l'URL almeno è cambiato, giacché dubito che fosse pure prima https://www.facebook.com/solidarietapertutti. Comunque una rapida occhiata alla nuova veste della pagina – la precedente versione me la ricordavo abbastanza divertente – mi ha fatto venire il latte alle ginocchia e ho tolto il follow...

lunedì 27 maggio 2024

Scusa, dicevi?

C'è stato un botta e risposta fra la segretaria del PD Elly Schlein e il presidente del consiglio – oh, mica è colpa mia se vuole farsi chiamare al maschile! ;-) – Giorgia Meloni. Alla Schlein, la quale osservava che gli italiani che stentano a pagare l'affitto (a causa del salario troppo basso) oppure non riescono a prenotare in tempi ragionevoli le visite di controllo con la sanità pubblica (a causa dei tagli al settore sanitario) vedono le loro libertà compresse dalle scelte dissennate del governo, la Meloni ha replicato tra l'altro «accusa singolare per chi ha votato provvedimenti per chiudere la gente in casa nella pandemia».

Meno male che la Rete non dimentica, e ci dà modo di ricordare che a marzo di quattro anni fa la stessa Meloni era favorevolissima a quelle chiusure che oggi critica, e che per quanto spiacevoli hanno salvato chissà quante vite umane. Del tweet in questione, nell'eventualità in cui dovesse venire prima o poi cancellato in preda all'imbarazzo, riporto qui di seguito lo screenshot...

... e il testo.

Numero contagi e morti continua a salire. Governo ha dichiarato stato emergenza il 31 gennaio, ma non sono seguite decisioni consequenziali e il contagio si è diffuso. Il virus non va inseguito ma anticipato. Bisogna #CHIUDERETUTTO salvo farmacie, alimentari e servizi essenziali

Il problema, temo, è che sui suoi fedelissimi certi argomenti non attaccano... :-/

domenica 26 maggio 2024

Pressure pushing down on me

Questo è un periodo particolarmente stressante dal punto di vista lavorativo... e non potremo tirare il fiato almeno fino a mercoledì, quando è in calendario un'importante scadenza o, come direbbe il Milanese Imbruttito, una deadline! ;-) Mi consola solo il pensiero che sto per uscire a godermi il Concertozzo, e che domenica prossima sarà il mio compleanno, e per festeggiarlo ho organizzato un weekendino di pura evasione. No, non sono certo il tipo che sotto pressione si gasa...

Il meme qui sopra, pressoché intraducibile, fa parte della serie ispirata alla frase «We Need To Go Deeper» del film Inception... e se per caso non conosci le due canzoni dei Queen citate, shame on you! ;-)

sabato 25 maggio 2024

Lucente armonia

Dedicato a te, il primo singolo de Le Vibrazioni uscito nel 2003, è a mio modesto parere il brano migliore del repertorio del gruppo milanese. Finora ne conoscevo solo questo video, che è stato parodiato per ben due volte, peraltro con la stessa protagonista, l'attrice Angelica Cacciapaglia: la prima dagli Elio e le Storie Tese con Shpalman®, e la seconda dal rapper Frankie hi-nrg mc con Chiedi chiedi. Ma non sapevo che esistesse una versione alternativa del video di Dedicato a te, con la stessa identica struttura.

In quel caso la protagonista era proprio la ragazza alla quale il frontman Francesco Sarcina aveva dedicato il pezzo, al secolo Giulia Tagliapietra; i due avevano avuto una relazione all'età di vent'anni, per poi prendere entrambi altre strade in campo sentimentale pur rimanendo in buoni rapporti.

Due giorni fa Sarcina ha annunciato su Instagram che la sua "immensamente Giulia" dalla "lucente armonia" non c'è più, si è spenta prematuramente.

In più di una occasione mi hanno chiesto cosa volessi dire e intendere con “lucente armonia”. Mi ricordo che il mio primo pensiero fu: “ma come cazzo fate a non capire cosa vuol dire?”. Poi però mi resi conto che per capire realmente il significato,forse, era necessario conoscere Giulia.
Ed ora è più che mai parte della lucente armonia, lasciando armonia e immensità nei cuori di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla.
Ma lascia anche tanto dolore, dolore perché è difficile dare un senso alla perdita così prematura di una gioia della natura quale è sempre stata. Difficile perché una madre ed un fratello perdono una figlia e una sorella. Ma ancor più difficile è perché un marito e due figli perdono una giovane moglie e una madre splendida e amorevole.
E se io non riesco a trattenere le lacrime per il dolore che provo, non oso immaginare la sua famiglia.
Famiglia che amo e amerò per sempre come ho sempre amato Giulia.
Il dolore per non essere riuscito a salutarti e dirti quanto bene ti voglio .
Ma certo è che un giorno ci ritroveremo e rideremo della stupidità umana.
Con amore vero ed eterno .
Fra

venerdì 24 maggio 2024

Buona musica e consapevolezza sociale

Dopodomani io e il mio compagno andremo allo stadio di Monza ad assistere alla terza edizione del Concertozzo, l'evento organizzato da Elio e le Storie Tese e Trio Medusa che ogni anno unisce musica e consapevolezza sociale, promuovendo l'idea di una comunità più inclusiva e informata. Il gruppo milanese, oltre a saper divertire il suo pubblico nel senso più ampio del termine, è composto da validissimi musicisti: guarda questo video nel quale il bassista Faso, la corista Paola Folli (che ha partecipato a Sanremo 1998 ed è la voce femminile di Domani degli Articolo 31, e che pur non facendo parte della formazione ufficiale segue il gruppo nei concerti dal 2008), il batterista Christian Meyer, il tastierista Jantoman e il nonsisabenecosa Mangoni accompagnano Tony Hadley, ex Spandau Ballet, nel brano The Lady is a Tramp.

Giorni fa Elio, al secolo Stefano Belisari, ha rilasciato a Walter Veltroni un'intervista per il Corriere nella quale parla tra le altre cose del suo ruolo di padre di un ragazzo autistico: il quattordicenne Dante, che due anni fa è salito sul palco del Concertozzo a Bergamo.

Prima del Concertozzo, il 25 maggio, voi incontrerete a Monza le associazioni dell’autismo. Un problema che ha fatto irruzione, con tuo figlio, nella vita della tua famiglia.
«Ce ne siamo accorti molto presto. È stata mia moglie a percepire delle anomalie nel comportamento di Dante. Io la consolavo, le dicevo che tutto si sarebbe normalizzato. Ma noi abbiamo due gemelli e le differenze, nel percorso di crescita, si vedevano nettamente. È stato difficile trovare qualcuno che sapesse farci una diagnosi chiara e che ci indirizzasse. Non esiste un numero di telefono a cui rivolgerti, un indirizzo dove andare. Ti rendi subito conto che l’autismo di un figlio si coniuga con la assoluta solitudine dei genitori. E questo vale per ogni tipo di disabilità».
Quali sono i segnali che avete avvertito?
«La prima cosa che vorrei dire ai genitori è che bisogna fare presto, non aspettare i tre anni, non rinviare. Noi abbiamo visto che Dante aveva un’attenzione ossessiva per le trottole, anche lui girava su sé stesso e non finiva mai di farlo. Aveva attenzione per le cose e non per le persone. L’autismo può portare gravi difficoltà relazionali, anche ritardi mentali, motori, cognitivi».
A chi avete chiesto aiuto?
«È tutto incerto, la prima reazione è lo sconforto. Sono sincero: è la paura, la disperazione. Manca tutto, credimi. Manca tutto. Manca un protocollo che una mamma e un papà possano seguire, che funzioni da bussola in quel maremoto. Devono cercare con il lanternino, da soli, nel dubbio di non aver trovato persone e soluzioni giuste».
Cosa pensi dell’idea di Vannacci a proposito delle classi differenziali?
«È un’idea vecchissima, superata dall’esperienza. Quello che fa bene è l’inclusione. È quello che deve accadere per portare benefici ai nostri figli. Bisogna che questi ragazzi siano aiutati a crescere insieme agli altri. Non separati. E questo fa bene a tutti, l’obiettivo è quello dell’autonomia e dell’indipendenza, per quanto possibile. Il percorso delle classi differenziali invece porta alla ghettizzazione».
Come sta Dante?
«Ora ha 14 anni, lui è consapevole. Anche troppo, lo dice continuamente. Ha fatto un lavoro impressionante, una fatica struggente. Anche in questo, i ragazzi autistici pagano un prezzo rispetto ai loro coetanei. Per lui tutto è stato fatica: mettersi una maglietta, andare in bagno, parlare. Tutto gli è stato insegnato. Lui ha faticato tanto, ma noi ci siamo potuti permettere che fosse seguito. Ma chi non ha i soldi? Anche qui, proprio quando la mano pubblica dovrebbe riequilibrare le differenze, invece si accentuano le diseguaglianze sociali. Esistono associazioni, ma sono private. Non c’è nulla di pubblico che affronti il problema dell’autismo e sia vicino alle famiglie».
Come immagini il futuro di tuo figlio?
«Non riesco a immaginarlo. Da una parte è un incubo, la sua solitudine quando noi non ci saremo, dall’altra un sogno, quello di una vita libera e indipendente. È il dramma di centinaia di migliaia di persone in questo Paese. Sembra sia scomodo o inopportuno persino parlarne. In Lombardia hanno tagliato addirittura i fondi per quelli che — nell’uso dell’inglese non risparmiamo — vengono chiamati i caregiver per i casi di disabilità grave».
Quindi l’incontro di Monza sarà l’occasione per dare voce alle famiglie e alle associazioni?
«Ci ritroveremo, noi genitori, per parlare con persone competenti, che hanno studiato questo problema che sta crescendo enormemente. E per condividere esperienze fantastiche come quella di PizzAut — fondata da Nico Acampora, padre di un ragazzo autistico — che sta diventando un vero fenomeno. Invece di far stare i ragazzi in istituto, lui ha pensato di occuparli in ristorante e ora sta progettando 107 mezzi mobili con a bordo di ciascuno cinque ragazzi autistici. Non è bellissimo? Così producono persino reddito, diventano contribuenti. Il presidente Mattarella, con la sensibilità che conosciamo, ha voluto segnalare questa esperienza eccezionale. Ma è un padre ad averla inventata. La politica, i governi, non pervenuti».
È anche, per i ragazzi, una gigantesca esperienza di socializzazione.
«Pensa che uno di loro ha detto: “Quando ero in istituto mi accorgevo di morire ogni giorno un po’”. Fanno un lavoro, stanno insieme, imparano a relazionarsi con le persone, hanno soddisfazioni. Il lavoro, in questo caso, ha un valore di risarcimento. Sembra sia di Darwin la frase “Il lavoro nobilita l’uomo”. Ma nel caso dei ragazzi autistici è di più. Restituisce loro frammenti di vita che altrimenti gli sarebbero preclusi. Sono 600.000 i casi registrati e chissà quanti sono sconosciuti perché nascosti dalla vergogna sociale. Un bambino ogni 75 dei nuovi nati è autistico. E non si sa perché. Ma se non si investe sulla ricerca non si saprà mai. E non si troveranno mai dei rimedi».
Siete collegati, voi familiari?
«Attraverso le associazioni. Ma andando in giro incontro tante persone che mi dicono “Anche io...”. Sono impressionanti la quantità e la misura della solitudine di chi ha avuto la vita sconvolta dall’irruzione dell’autismo nella propria esistenza. Che siano i ragazzi o i loro genitori. Soli, gli uni e gli altri. È importante parlarne, non chiudersi, non nascondersi. È un esercito di persone mute, spesso annichilite da qualcosa che ti cambia tutto. La fatica, per tutti, è spesso insopportabile. Non ci sono pause, non ci sono momenti sgombri di pensieri, mai».

P.S.: Prima del Concertozzo serale, alle ore 15 avrà inizio il Concertozzino in cui si esibiranno degli artisti che, per il solo fatto di avere la "benedizione" degli Elii, sarebbero degni di attenzione... ma l'unico che io conosca già è Fabio Celenza, che sinceramente non mi fa impazzire. E comunque non me la sento di rimanere allo stadio per troppe ore: c'ho un'età, e il giorno dopo si torna al lavoro! :-/

giovedì 23 maggio 2024

La "grande famiglia" si allarga

Ieri è arrivato in ufficio un nuovo collega, responsabile della qualità. Diciamo che dal mio punto di vista la prima impressione non è stata delle migliori... e se possibile è andata via via peggiorando nel corso degli ultimi due giorni: ad esempio, oggi l'ho sentito dire a un altro collega «Tagliamo la testa alla Juve, perché il Toro mi sta simpatico» – e a lui sarà sembrata una gran bella battuta, ma a me che sono juventina anche se "non praticante" proprio no ;-) – e sfogliando la sua bacheca Facebook ho scoperto che condivide robe come l'immagine qui sotto, che immagino sia abbastanza eloquente su come la pensa.

Mi viene da rispolverare una scena della serie TV Boris (che non ho mai guardato per intero, ma ci sono scene e scambi di battute che sono entrati a far parte della cultura popolare italiana)...

Scherzo... Io ci tengo parecchio alla qualità, anche se in senso generale e non normato! :-) E non è vero neppure che mi lascerò condizionare sfavorevolmente dal primo impatto nel nostro rapporto lavorativo.

mercoledì 22 maggio 2024

Smartphone is the new ciuccio

L'immagine qui sopra, tratta dalla pagina Facebook Commenti Memorabili, è relativa a un argomento che si ricollega almeno in parte a un episodio del podcast de Il Post intitolato Sigmund, quello "con il pallino della psicologia" condotto dall'influencer Daniela Collu aka @stazzitta. L'episodio, che ho ascoltato proprio stamattina andando al lavoro, si intitola L’essere umano è un animale social?, vede la partecipazione di Giuseppe Lavenia, psicologo e psicoterapeuta, nonché docente alla "mia" università di Ancona, che si occupa tra le altre cose di dipendenze tecnologiche ed è presidente dell'Associazione Nazionale Di.Te. (Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo), e si può ascoltare sia sul sito de Il Post (e relativa app) sia sul sito di Spotify (e relativa app).

Per concludere questo post ricollegandomi al titolo, mi sembra perfetta la vignetta qui sotto, pubblicata da @fondazione_carolina, che si occupa di tutela dei minori online e di prevenzione e cura del cyberbullismo e altri disagi nella rete.

martedì 21 maggio 2024

Questo nome non mi è nuovo...

Oggi sono stata contattata su LinkedIn dalla responsabile delle risorse umane di una ditta che ha sede nelle Marche, a un centinaio di chilometri da Pescara dove ho vissuto fino al 2016; mi informava che sono alla ricerca di un Software Embedded Engineer, ruolo abbastanza affine a quello che ricopro attualmente, in un settore non troppo dissimile da quello in cui lavoro. Non appena ho letto il nome della ditta mi sono ricordata che una quindicina d'anni fa – anno più anno meno, la data esatta ce l'ho scritta su un taccuino che ho riposto chissà dove – sostenni un colloquio con il cofondatore e amministratore delegato della ditta, indicatami dal mio carissimo relatore delle tesi di laurea e di dottorato, ma al fatidico «le faremo sapere» non seguì alcun riscontro. Adesso sono combattuta:

  • Rispondo sarcasticamente «All'epoca mi avete scartata senza tanti complimenti, e adesso che il mio profilo professionale si è allineato alle vostre esigenze divento appetibile? No grazie, all'epoca abitavo a Pescara e sarei stata disposta a trasferirmi dalle vostre parti, magari tornando dai miei ogni weekend... ma oramai ho messo radici al nord e il mio posto è qua».
  • Tenere a bada il sarcasmo e la bile e chiedere se magari sarebbero disposti a offrirmi un contratto full remote, eventualmente con qualche occasionale puntatina in sede. Il mio impiego attuale è interessante e stimolante, ma di fare una sessantina di chilometri e un paio d'ore di strada ogni giorno lavorativo – in teoria mi sarebbe concesso di lavorare da casa 8 giorni al mese, ma quasi sempre devo svolgere mansioni che richiedono la presenza in ufficio – non ne posso proprio più.

Ti farò sapere quale delle due strade sceglierò di percorrere, oppure se (più probabilmente) lascerò perdere del tutto. E adesso ti saluto: domattina devo svegliarmi ancor prima del solito perché devo andare a fare le analisi del sangue, sperando che il polistirolo (cit.) sia sceso rispetto a tre mesi fa. Mi auguro che aver ridotto o eliminato un sacco di sfizi dalla mia dieta – a nemmeno cinquant'anni, mentre i miei genitori prendevano le medicine ma pur avendo il colesterolo alto mangiavano più o meno quello che volevano, hanno raggiunto e superato gli ottanta e non sono morti di patologie coronariche/cardiache – sia servito a qualcosa...

lunedì 20 maggio 2024

Fiori espressivi

Questa foto che ho visto oggi condivisa da un mio contatto su Facebook...

... mi ha suggerito l'idea di rispolverare una mini-raccolta di immagini analoghe che tenevo raccolte in una cartella del PC.





P.S.: Si capisce che sono stanca, demoralizzata, con pochissima voglia di mettermi a scrivere e solo tanta voglia di andare a dormire? Bonne nuit, spero che domani vada meglio...

domenica 19 maggio 2024

Non è finito solo il weekend... :-(


Tramite l'account LinkedIn di Factanza Media – ma se ne parla un po' ovunquesono venuta a sapere che oggi è l'Overshoot Day per l'Italia.

Si tratta della data in cui verrebbero consumate tutte le risorse che la Terra può rigenerare in un anno se tutto il mondo vivesse come l'Italia.
Ciò significa che per sostenere il nostro stile di vita avremmo bisogno delle risorse di circa 2,8 pianeti.
In molti Paesi, soprattutto occidentali, le risorse disponibili si esauriscono in pochi mesi e sempre più in anticipo, evidenziando il nostro stile di vita insostenibile.
Soltanto dieci anni fa, l'Overshoot Day in Italia cadeva il 19 agosto, tre mesi più tardi rispetto al 2024.
Con l'Overshoot Day sempre più anticipato, è cruciale adottare uno stile di vita più sostenibile, specialmente in Occidente, dove i consumi sono maggiori e l'impatto ambientale è più pesante.
Il futuro del nostro pianeta dipende dalle scelte che facciamo oggi e dall'impegno collettivo di individui, aziende e istituzioni verso un mondo più equilibrato e sostenibile.

Per maggiori informazioni ti rimando alla pagina Wikipedia dell'Earth Overshoot Day e al relativo sito ufficiale, sulla cui homepage campeggia l'avviso che la data del Giorno del Sovrasfruttamento della Terra per il 2024 verrà annunciata il prossimo 5 giugno (l'anno scorso l'Earth Overshoot Day è stato il 2 agosto). Il fatto che che l'Overshoot Day per l'Italia sia stato oggi, come si sapeva già da qualche giorno, mi sembra un chiaro indizio del peso che ha il Belpaese nell'affossare la media mondiale... :-(

sabato 18 maggio 2024

In morte di un Uomo degno del massimo rispetto

Ieri è scomparso Franco Di Mare, popolare giornalista e conduttore televisivo in Rai. Meno di un mese fa aveva parlato della sua malattia, un mesotelioma, rara forma di tumore causata dalla sua esposizione all'amianto nelle missioni di guerra svolte fino al 2000, in un'intervista al Corriere e prendendo parte in collegamento Che tempo che fa condotto da Fabio Fazio. È proprio guardando la trasmissione sul canale Nove che sono venuta a conoscenza delle sue gravi condizioni di salute, e mi si è stretto il cuore a vederlo che parlava a fatica attaccato al respiratore, anche perché l'avevo sempre apprezzato in modo particolare per la professionalità e il modo di porsi. Ho provato poi una gran rabbia quando ha riferito il comportamento nei suoi confronti dell'azienda radiotelevisiva pubblica per la quale aveva lavorato per decenni, esponendosi tra l'altro al rischio che lo avrebbe condotto presto alla morte.

Capisco che ci siano ragioni sindacali e legali, io chiedevo lo stato di servizio, l’elenco dei posti dove sono stato per sapere cosa si potrebbe fare. Non riesco a capire l’assenza sul piano umano, persone a cui davo del tu che si sono negate al telefono. Trovo un solo aggettivo: è ripugnante.

Sul Messaggero sono spiegate le possibili ragioni di questo assurdo stallo; in poche parole, maledetta burocrazia italica.

Prima di morire Franco Di Mare ha pubblicato un ultimo libro, Le parole per dirlo. La guerra fuori e dentro di noi, che ha definito «il mio testamento». Oggi tramite una delle newsletter alle quali sono iscritta ho letto un aforisma tratto dalla sua precedente opera, Sarò Franco. Manuale di sopravvivenza civile tra disincanto e speranza.

C'è un proverbio cinese che dice che la verità viene sempre dopo il però. Antica saggezza orientale. Perché se ci fate caso è vero.
Quando vogliamo dire qualcosa che è in disaccordo con quello che ha appena detto il nostro interlocutore, spesso, per una forma di cortesia, anticipiamo il nostro pensiero con una specie di formula di rito che suona più o meno così: sono d'accordo con quello che dici, però... e, subito dopo il però, diciamo quello che pensiamo per davvero, che in genere - fateci caso, vi accorgerete che è vero - è l'esatto opposto di quello che sostiene il nostro interlocutore.
Questa forma di cortesia sociale si trasforma in aperta ipocrisia quando, dietro la formuletta politicamente corretta, nascondiamo un pensiero del quale sotto sotto ci vergogniamo e che non siamo in grado di sostenere apertamente. Quante volte abbiamo detto o sentito dire frasi del tipo: io non sono intollerante, però gli scocciatori proprio non li sopporto. Ecco, questa frase nasconde (male) la sua vera essenza. Perché privata della sua inutile mediazione vuol dire: "Io sono una persona intollerante".
Dire "Sono contrario alla pena di morte, però in certi casi..." in realtà significa dire "Sono favorevole alla pena di morte".
Certe scelte di campo, soprattutto quelle che riguardano le questioni di principio, non sono negoziabili, non ci può essere mediazione, non ci sono aree grigie, nelle quale possiamo contrattare e stiracchiare i principi secondo le nostre convenienze.

Quando muore qualcuno che in qualche modo si conosceva è assai frequente che se ne parli bene, spesso con un tocco più o meno grande di ipocrisia... comunque nel caso di Franco Di Mare non ho alcuna remora ad affermare che se n'è andata una gran bella persona.

venerdì 17 maggio 2024

Non si smentiscono mai

Quale modo più infelice per "celebrare" la Giornata internazionale contro l'omofobia (International Day Against Homophobia, Transphobia and Biphobia), in occasione della quale Factanza Media ha pubblicato un post che merita senz'altro di essere letto? Ebbene, il governo italiano ha rifiutato di firmare la dichiarazione per la promozione delle politiche europee a favore delle comunità LGBTIQ+ (lesbiche, gay, bisessuali, trans, intersessuali, queer, etc.), insieme a Ungheria, Romania, Bulgaria, Lettonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Croazia, Lituania; questi ultimi due Paesi sono gli unici messi peggio di noi dal punto di vista dell'omofobia, secondo un sondaggio commissionato dall'UE. Com'è stata motivata la mancata firma? Beh, la dichiarazione in questione ricalcherebbe troppo il disegno di legge Zan, che il centrodestra oggi al governo fu determinante nell'affossare a ottobre 2021. La ministra della famiglia, della natalità e delle pari opportunità Eugenia Roccella ha tirato fuori il fantomatico spauracchio del gender per difendere la scelta del governo. Se vuoi capire meglio cos'è la "teoria del gender", ma soprattutto cosa non è, te lo spiega Il Post.

giovedì 16 maggio 2024

Alla scoperta di Nemo

Sabato scorso si è conclusa la sessantottesima edizione dell'Eurovision Song Contest – mi ricordo ancora quando si chiamava Eurofestival ;-) – con la vittoria del giovane cantante, rapper e polistrumentista svizzero Nemo. L'artista si è presentato sul palco di Malmö con un look a dir poco eccentrico – il che a dire il vero è piuttosto comune all'ESC – e ha proposto il brano The Code, nel quale svela la sua natura di persona non binaria, cioè la cui identità di genere non è né femminile né maschile: «Il titolo parla di infrangere i codici. Penso che tutti noi abbiamo desiderato superare certi limiti nella nostra vita. Nel mio caso, è perché sono non-binario. Non mi sento né uomo né donna. Sono da qualche parte tra i due. Per accettarlo e capirlo, ho dovuto infrangere alcuni codici. Ciò che rende questa canzone così speciale è dire davanti a tutti che mi sento bene e che sono esattamente chi voglio essere».

Il famigerato generale Roberto Vannacci ci è andato giù pesante definendo "nauseante" il suo successo – mentre dal mio punto di vista di nauseante c'è "solo" il fatto che lui si permetta certe esternazioni e che troppa gente gli vada appresso – e pure il cantautore Amedeo Minghi non si è risparmiato. Oggi ho ascoltato il primo episodio dell'Ineludibile Podcast del Post sull'Eurovision Song Contest; c'è chi ha definito il concorrente svizzero nientepopodimenoché "orrido", spendendo parole come "fastidio" e "disagio". Devo ammettere che al primo ascolto The Code non mi ha entusiasmata, ma poi ho dovuto riconoscere che Nemo, oltre a saper rappare, quando canta ha un controllo della voce eccezionale; sembrerà assurdo, ma oggigiorno non è affatto scontato che un cantante sappia cantare.

Comunque Nemo mi ha definitivamente conquistata dopo che l'ho ascoltato interpretare il suo brano in versione acustica e in versione orchestrale. Riporto qui di seguito il testo del post pubblicato da Alex Marchesini su Facebook, che a mio avviso inquadra perfettamente il personaggio e il dibattito sul suo conto.

Ho lasciato passare l'onda. Ora, terminati i vannaccismi e i luxurismi, parliamo di questo personaggio, artista completo, giunto sulla vetta del pop europeo a suon di studio e gavetta. "Approcciatosi alla musica sin dall'età di tre anni, imparando a suonare il violino, il pianoforte e la batteria; dai 9 ai 13 anni studia canto lirico. Dai 13 anni inizia ad approcciarsi al rap, esibendosi ad alcuni eventi svizzeri" (!!!!)
Cioè questo, polistrumentista, andava a fare rap "negli eventi svizzeri". Tipo fare MMA alla sagra della Salama da Sugo. Poi ha preso su ed è andato, da solo, a Berlino. Dove ha messo da parte due soldini e si autoprodotto un EP che è entrato nella Top 100. Parlando del pezzo in gara, è musicalmente e vocalmente complicato e semplice al tempo stesso, con tutti, giudici, presentatrici e pubblico, a fare OH OH OOOOHO dopo un minuto di canzone. In tre minuti dai gorgheggi da soprano al rap di Eminem. Presenza scenica da dieci, nonostante o forse grazie al costume da pipien moj (pulcino bagnato in bolognese) caduto nel pentolone delle vernici da finire.
Da casa del papà inventore in uno dei luoghi più tristi dell'universo al tetto dell'Europa canterina senza favori, amicizie o calcinculo. Studio e talento, talento e studio.
E da due giorni in Italia si discute dei suoi gusti sessuali. In Italia. Dove il più grande stratega militare della Storia lo schiaffava e prendeva da chi gli andava giorno per giorno, duemila anni fa, senza che per questo i suoi soldati non lo seguissero fino alla morte.
Noi invece manderemo al comando d'Europa un generale che sta facendo carriera politica lanciando frasi che scritte qui porterebbero minimo 30 giorni di ban.
2000 anni passati invano.

mercoledì 15 maggio 2024

Soffro lo stress

Citando Wikipedia...

La sindrome da esaurimento professionale, più nota con l'anglicismo sindrome da burnout (o più semplicemente burnout), è l'esito patologico di un processo stressogeno che interessa, in varia misura, diversi operatori e professionisti che sono impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che implicano relazioni interpersonali.

Anche se il mio lavoro attuale da quel punto di vista non mi mette alla prova come il precedente – mi occupavo di supporto tecnico, e quindi dovevo avere a che fare con clienti in media abbastanza esigenti sia per posta elettronica sia addirittura per telefono! ;-) – devo comunque interagire con colleghi e superiori, che o non mi si filano oppure al contrario mi sommergono di stimoli e di cose da fare, e comunque la si giri è parecchio stressante...

Ecco tre immagini/vignette sul burnout.

(by Silvia Ziche)
(via Andrea Giuliodori di EfficaceMente)

Quest'ultima è pressoché intraducibile, perché gioca sull'ambiguità tra i diversi significati di work (funzionare/lavorare) e burn out (fulminarsi/farsi venire l'esaurimento) in inglese... comunque in lingua originale la trovo carina, e gli altri dinosauri avrebbero potuto almeno sorridere! :-D

P.S.: Mi sono appena resa conto che è il terzo post che pubblico con questo stesso titolo, dopo quello del 2019 e quello del 2022 (senza peraltro aver mai reso merito finora ai Velvet che me l'hanno ispirato).. e qualcosa dovrà pur significare!

martedì 14 maggio 2024

Consigli per turisti

Se non hai ancora programmato le prossime vacanze estive e sei indeciso su quale meta scegliere, ti dedico un consiglio schietto e disinteressato. In questo posso contare sul sostegno nientepopodimenoché della famosa rivista americana TIME, che ha pubblicato l'articolo – risalente a qualche anno fa, ma sempre attuale – Thinking of Visiting a Popular Tourist Destination? Try These More Affordable Alternatives Instead (Stai pensando di visitare una destinazione turistica popolare? Prova invece queste alternative più convenienti).

Ebbene... una delle alternative in questione si riferisce al nostro Belpaese; riporto qui di seguito la traduzione del brano relativo.

Invece della Toscana, andate in Abruzzo
A est di Roma, la regione Abruzzo, nell'Italia meridionale, potrebbe essere proprio una delle ultime città del paese in cui un turista può presentarsi ed essere l'unico straniero nel raggio di chilometri, afferma Scott Keyes, fondatore di Scott's Cheap Flights. «Ci sono città collinari affascinanti e bellissime: due delle mie preferite sono Prezza e Pacentro, entrambe facilmente raggiungibili dal 'nodo' di Sulmona», dice, «ristoranti e agriturismi deliziosi e alcuni posti assolutamente meravigliosi per fare escursioni, tutto a prezzi ridicolmente bassi». Esempio tipico: a Pacentro, il ristorante più votato su TripAdvisor ha una fascia di prezzo stimata tra $ 23 e $ 40 a pasto [Il 12 luglio 2019, data di pubblicazione dell'articolo, 1 euro valeva 1,1253 dollari USA, mentre oggi vale 1,0796 $, NdC].
Anche i vicini parchi nazionali sono gratuiti e presentano sentieri pittoreschi che si snodano intorno alle montagne attraverso foreste e campi di fiori selvatici, aggiunge Keyes.

Chi come me predilige la montagna apprezzerà i suggerimenti proposti in un articolo pubblicato sul sito di Radio Deejay: Dal lago a forma di cuore al piccolo Tibet: 10 mete in montagna in Abruzzo per l'estate. A chi invece al mare non rinuncia interesserà sapere che quest'anno l'Abruzzo ha ottenuto ben 15 Bandiere Blu, i vessilli della FEE (Foundation for Environmental Education) per mare pulito e spiagge attrezzate: le città costiere di Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Silvi, Pescara (!), Francavilla al Mare, la new entry Ortona, Fossacesia, Vasto, San Salvo, oltre ai laghi di Villalago e Scanno.

lunedì 13 maggio 2024

Chissà quando mi ricapita...?

La notte tra venerdì e sabato, aprendo i social prima di andare a dormire, ho scoperto che era in corso un'aurora boreale visibile anche dall'Italia. Uno dei quei fenomeni per cui sarei disposta a trascorrere mesi in Scandinavia, vicino al Circolo Polare Artico, pur di poterlo ammirare con i miei occhi (non che il freddo mi spaventi, sia ben chiaro).

Ebbene, quella sera il cielo dalle mie parti era coperto, sigh! :'-(

La sera successiva era previsto che il fenomeno continuasse, e il cielo era quasi sereno, ma guardando in direzione nord-est come era stato consigliato di fare non sono riuscita a vedere un accidente. :-(

Vabbè, dovrò accontentarmi delle foto, come l'Astronomy Picture of the Day pubblicata ieri con il titolo Red Aurora over Poland (Aurora rossa sulla Polonia), opera dell'astrofotografo polacco Mariusz Durlej.

Di solito l'aurora boreale non arriva così a sud. Il caos magnetico nell'enorme regione attiva 3664 del Sole, tuttavia, ha prodotto un'esplosione superficiale che ha inviato una raffica di elettroni, protoni e nuclei carichi più massicci nel Sistema Solare. Pochi giorni dopo, quell'espulsione di massa coronale (CME) ha colpito la Terra e ha innescato aurore che vengono segnalate insolitamente lontano dai poli nord e sud del nostro pianeta. Lo spettacolo del cielo libero potrebbe non essere finito: AR3664, ricca di macchie solari, ha espulso ancora più CME che potrebbero avere un impatto sulla Terra stasera o domani. Tuttavia, quella regione attiva è ora vicina al bordo del Sole e presto ruoterà lontano dalla Terra. Nella foto, un'aurora rossa e "raggiata" è stata immortalata in una singola esposizione di 6 secondi da Racibórz, in Polonia, ieri sera sul presto. L'amico del fotografo, vedendo un'aurora per la prima volta, è visibile in lontananza intento a scattare anche immagini del cielo notturno meravigliosamente colorato.

P.S.: Se non altro non mi sono persa l'aurora perché stavo dormendo, e si sa che chi dorme non piglia pesci: questo meme divenuto abbastanza virale sui social suggerisce che sia capitato a parecchia gente! ;-)

domenica 12 maggio 2024

Domani è lunedì

Alla vigilia di una nuova settimana lavorativa mi viene da ripensare alla collega, madre di tre bambine, che l'altro giorno in pausa pranzo ha ammesso di ripetersi ogni domenica sera «Meno male che domani è lunedì!»... ma io, che di figli non ne ho e neppure ne avrò, e me ne sto rammaricando oltremodo, sotto sotto avrei voluto strozzarla! ;-)

Per alleggerire il post, parliamo di lavoro ma con tono umoristico. Il creatore di Work Chronicles, presente anche su Facebook, Instagram, Twitter e ovviamente LinkedIn, nell'ultima settimana era particolarmente ispirato; ecco qui di seguito le vignette che ha pubblicato da lunedì a venerdì.

A: Nella mia organizzazione precedente, la ABC Corp, questo problema non si sarebbe mai verificato.
A: Quando ero alla ABC Corp, facevamo le cose molto velocemente.
A: Quando lavoravo alla ABC Corp, avevamo processi migliori.
A: Cosa state facendo?
B: Ti rispediamo alla ABC Corp.
A: Puoi fare questo per me?
Scenario 1
B: Certo.
Scenario 2
A: Sono completamente sommerso. Sto già lavorando fino a tarda notte. Ma lo farò. Per te.
B: Grazie! Mi hai salvato la vita. Sono in debito con te.
A: Sistemiamo questo problema con una soluzione temporanea.
B: Ma questo creerà ulteriori problemi a lungo termine.
A: Sì. A quel punto avremo cambiato lavoro.
A: Questa nuova funzionalità aumenterà le metriche del 200% in 1 anno.
B: Questa è un'affermazione audace. Sei sicuro di questo?
A: No. Ma chi si ricorderà della mia affermazione dopo un anno?
A: Quello che stai suggerendo è illegale.
B: Cosa succede se lo facciamo lo stesso?
A: Veniamo multati.
B: Quindi è legale ma con un costo.

Quest'ultima in teoria sarebbe riservata a noi iscritti alla newsletter, e quindi non avrei dovuto condividerla: lo faccio per invitarti ad iscriverti alla newsletter medesima, consigliatissima! :-)

Concludo con una vignetta pubblicata giorni fa, il 25 aprile, nella quale molti di coloro che si trovano a dover fare presentazioni si riconosceranno senz'altro.

Quello che dico: Ci sono domande?
Quello che penso: Per favore, non fate domande! Per favore, lasciate che tutto questo finisca.

sabato 11 maggio 2024

Leggere fa bene!

In questi giorni è in corso il Salone Internazionale del Libro di Torino. Colgo l'occasione per condividere alcuni spunti sui libri e sulla lettura.

Un po' di vignette...






... e dei link a tema:

Ma ormai chi legge più?
Solo il 39% degli italiani.
In Italia la maggior parte dei lettori ha meno di 24 anni.
% di italiani con più di 6 anni che hanno letto almeno un libro non per motivi scolastici o professionali nel 2022:
Ma perché crescendo si smette di leggere?
Quando si è bambini la lettura è spesso considerata un'attività gratificante e ludica. Imparare a leggere segna il passaggio a un'età più grande e all'acquisizione di un'abilità che prima non si possedeva. In questa fase la lettura permette di dare libero sfogo alla fantasia e, infatti, si tende a leggere principalmente storie e romanzi.
Ma con l'avanzare dell'età la funzione della lettura cambia. Dalle scuole superiori si tende a percepire la lettura più come un dovere e i generi letterari imposti dai programmi scolastici, per quanto siano necessari alla formazione, spesso non incontrano i gusti letterari dei giovani.
Da adulti poi leggere viene di solito visto come un'attività che richiede tempo ed energie, e quindi difficilmente conciliabile con i ritmi di lavoro spesso frenetici e stressanti. Ma leggere fa bene alla mente e al corpo, soprattutto da adulti.
I benefici di una lettura regolare:
  • espande il vocabolario e aumenta la conoscenza
  • incrementa la materia grigia
  • riduce lo stress e abbassa la pressione sanguigna
  • protegge il cervello da malattie neurodegenerative
Ma può essere anche un modo per riscoprire una dimensione più sociale. Negli ultimi anni molti hanno riscoperto la lettura come digital detox, cioè un modo per staccarsi dal telefono e dalle sue applicazioni. Inoltre, per condividere questa attività spesso vista come solitaria e singola, di recente si sono diffusi i party letterari, cioè incontri in locali o bar in cui gli appassionati lettori possono trovarsi per leggere insieme.
Come si può riscoprire la lettura da adulti?
  • Come prima cosa bisogna pensare alla lettura non come un obbligo o un impegno per cui provare sensi di colpa se non lo si rispetta. La lettura deve essere un piacere e per questo non importa il genere che si legge e in quanto tempo o con che profondità ci si approccia a un libro.
  • Può essere utile avere degli orari prestabiliti durante la settimana da dedicare alla lettura o utilizzare i momenti di pausa o di attesa, come gli spostamenti sui mezzi di trasporto.
  • Se si pensa di non riuscire a leggere da soli ci si può iscrivere a un bookclub, cioè un gruppo di lettura, o condividere insieme a un amico un libro per sentirsi incentivati nella lettura.
Da adulti spesso si associa la lettura a qualcosa di fanciullesco, lontano quindi dal senso di responsabilità e maturità che la società pretende dalle persone dopo una certa età. Ma essere adulti non significa doversi dedicare alla lettura solo per lavoro o dovere e, soprattutto, che l'immaginazione che è in noi non meriti spazio e attenzione.

Che dire... Anche se di tempo per leggere ne ho poco e leggere "a spizzichi e bocconi" non fa per me, mi riprometto – per l'ennesima volta – di trovare il modo di riuscire a leggere di più!

venerdì 10 maggio 2024

L'attualità di Socrate

Negli ultimi tre anni di liceo scientifico la filosofia non era proprio la materia che studiavo più volentieri, lo ammetto. Da brava "secchiona" rimediavo buoni voti, ma a distanza di parecchi anni rammento assai poco di quello che imparai. Ricordo comunque che mi piacque particolarmente il programma del terzo anno, quello che andava all'incirca dalle origini del pensiero alla filosofia cristiana; nel mezzo Platone, il suo allievo Aristotele e soprattutto il suo maestro Socrate, il mio preferito. E il caso ha voluto che nei giorni scorsi due canali YouTube ai quali sono iscritta pubblicassero dei brevi video su Socrate, a quasi duemilacinquecento anni dalla sua nascita (nel 470 o 469 a.C.): prima Contenuti Zero...

... e poi Lorenzo Baglioni.

giovedì 9 maggio 2024

Alla scoperta di Morning


Francesco Costa ci ha chiesto di fare "proselitismo"... e io, in qualità di fedelissima ascoltatrice del suo podcast, il quale è tra quelli che mi fanno compagnia nel lungo tragitto casa-lavoro e ritorno, mi presto ben volentieri! :-)

In occasione del terzo compleanno di Morning, il podcast con le notizie del giorno spiegate da Francesco Costa che di norma è accessibile solo alle persone abbonate al Post – come la sottoscritta – fatta salva la possibilità che abbiamo di regalare l'ascolto di un certo numero di episodi a chi vogliamo, da domani, 10 maggio, al 19 maggio sarà eccezionalmente disponibile, arretrati compresi, anche per le persone che si registreranno gratuitamente al Post. Per ascoltarlo sarà sufficiente scaricare l'app del Post e fare login inserendo la mail e la password scelte per la registrazione. Morning esce ogni mattina dal lunedì al venerdì poco dopo le 8, mentre il sabato mattina esce Morning Weekend, la rassegna stampa dedicata ai giornali europei e condotta da Luca Misculin, i cui episodi sono compresi anch'essi nella promozione.

[Lo ammetto, confido nel fatto che dopo aver "assaggiato" Morning ti renderai conto di non volerne più fare a meno e deciderai di abbonarti pure tu. 80 euro all'anno mi sembrano una cifra più che ragionevole per sostenere il Post e il suo modo di fare informazione e di "spiegare bene" le cose, che trovo particolarmente congeniale]