Siccome era passato un po' di tempo, credevo che i tizi che mi mandavano la newsletter a cui mi riferivo in questo post avessero capito che non ero più interessata a riceverla. E invece oggi mi è arrivata di nuovo... Si vede che mi amavano a tal punto che non si rassegnano a lasciarmi!
Per quanto riguarda i messaggi di cui ho parlato in quest'altro post (con quello di oggi siamo a quattro tentativi di phishing), ne ho parlato con un impiegato dell'ufficio postale, e lui mi ha assicurato che non c'è bisogno che io avverta le autorità competenti, perché sia la Polizia che le Poste sono perfettamente al corrente di tutto ciò che accade al riguardo. Se lo dice lui... posso risparmiarmi una bella trafila!
lunedì 30 aprile 2007
E non si vogliono rassegnare!
venerdì 27 aprile 2007
L'editto bulgaro cinque anni dopo
Ieri sul sito Sorrisi.com è stata pubblicata la lettera del lettore Mauro Di Nicola, con relativa risposta del direttore Umberto Brindani. Mauro chiedeva alla redazione di "TV Sorrisi e Canzoni" perché, nell'articolo relativo al ritorno di Enzo Biagi su Raitre, non fosse stata ricordata la ragione per cui il bravo giornalista (peraltro indubbiamente più moderato rispetto all'altro epurato Michele Santoro) mancava da anni dalla tv: il cosiddetto editto bulgaro dell'ex premier Berlusconi, che colpì anche il comico Daniele Luttazzi.
Il direttore dapprima ha risposto "Invece di farci i complimenti [...] lei ci critica perché non abbiamo citato quella storia vecchia, trita e ritrita?", aggiungendo "sappia che Biagi e il suo entourage ci hanno ringraziato e fatto i complimenti (tiè)"; lieve ma evidente caduta di stile... mancava solo l'accompagnamento gestuale!
Storia vecchia, trita e ritrita?!? Stiamo parlando di un evento in seguito al quale si è interrotta l'esperienza in Rai del giornalista, che poi è praticamente sparito fino ad oggi dai palinsesti, limitandosi a collaborare con alcuni giornali; inoltre è successo solamente cinque anni fa, mica nel 1954 quando nacque la televisione in Italia... e c'è ancora chi ne paga le conseguenze, specialmente Luttazzi, che non ha ancora ritrovato un suo spazio in tv.
Poi il direttore ha cercato di spiegare che al riguardo le cose stavano diversamente da come molti pensano, ma non mi ha convinta più di tanto. È forse sorprendente che siano stati "alcuni troppo zelanti dirigenti della Rai [presumibilmente desiderosi di compiacere il governo in carica] a mettere Biagi nelle condizioni di andarsene", e che lui si sia fatto da parte in seguito ad un accordo consensuale? Magari qualcuno pensava che fosse stato Berlusconi in persona a sbatterlo fuori dalla Rai, rifiutandosi di riconoscergli il compenso che gli spettava?
Tutto questo sarebbe forse stato il caso di scriverlo direttamente al direttore di "Sorrisi", ma, poiché quest'ultimo non ha nascosto la sua disapprovazione per la lettera di Mauro ("ogni volta che mi arrivano lettere come la sua, mi prudono le mani. Nel senso che vorrei, alternativamente, cestinarle o rispondere con fiumi di argomentazioni"), la quale era forse un po' provocatoria ma non certo infondata (né tantomeno offensiva), quanto poco gli sarebbe potuta piacere la mia? Alla fine bisogna rassegnarsi al fatto che Brindani lavora per una casa editrice controllata da Berlusconi, ed evitare di stuzzicarlo sul piano politico!
Il direttore dapprima ha risposto "Invece di farci i complimenti [...] lei ci critica perché non abbiamo citato quella storia vecchia, trita e ritrita?", aggiungendo "sappia che Biagi e il suo entourage ci hanno ringraziato e fatto i complimenti (tiè)"; lieve ma evidente caduta di stile... mancava solo l'accompagnamento gestuale!
Storia vecchia, trita e ritrita?!? Stiamo parlando di un evento in seguito al quale si è interrotta l'esperienza in Rai del giornalista, che poi è praticamente sparito fino ad oggi dai palinsesti, limitandosi a collaborare con alcuni giornali; inoltre è successo solamente cinque anni fa, mica nel 1954 quando nacque la televisione in Italia... e c'è ancora chi ne paga le conseguenze, specialmente Luttazzi, che non ha ancora ritrovato un suo spazio in tv.
Poi il direttore ha cercato di spiegare che al riguardo le cose stavano diversamente da come molti pensano, ma non mi ha convinta più di tanto. È forse sorprendente che siano stati "alcuni troppo zelanti dirigenti della Rai [presumibilmente desiderosi di compiacere il governo in carica] a mettere Biagi nelle condizioni di andarsene", e che lui si sia fatto da parte in seguito ad un accordo consensuale? Magari qualcuno pensava che fosse stato Berlusconi in persona a sbatterlo fuori dalla Rai, rifiutandosi di riconoscergli il compenso che gli spettava?
Tutto questo sarebbe forse stato il caso di scriverlo direttamente al direttore di "Sorrisi", ma, poiché quest'ultimo non ha nascosto la sua disapprovazione per la lettera di Mauro ("ogni volta che mi arrivano lettere come la sua, mi prudono le mani. Nel senso che vorrei, alternativamente, cestinarle o rispondere con fiumi di argomentazioni"), la quale era forse un po' provocatoria ma non certo infondata (né tantomeno offensiva), quanto poco gli sarebbe potuta piacere la mia? Alla fine bisogna rassegnarsi al fatto che Brindani lavora per una casa editrice controllata da Berlusconi, ed evitare di stuzzicarlo sul piano politico!
mercoledì 25 aprile 2007
Pubblicità sul cellulare
Fino a qualche mese fa ero abbonata al servizio TIMSpot, che mi inviava gratuitamente notizie di cronaca, sport, televisione, gossip etc. tramite SMS; la gratuità del servizio era dovuta al fatto che all'inizio del messaggio era riportata un'informazione pubblicitaria. Suppongo che sia a causa di quell'abbonamento che mi arrivano tuttora SMS promozionali come quello di ieri...
Vuoi vincere un fantastico iPod Nano da 2gb? [E chi non lo vorrebbe? Pure a me, che ne ho uno da 4 giga, un iPod "di scorta" potrebbe sempre fare comodo...] Invia NANO al ***** e 1 dei 50 iPod potra' essere tuo. Ricordati Invia NANO al ***** abbonamento blinko 4e/set
È da notare l'impostazione tendenzialmente ingannevole di questo messaggio. Prima ti allettano con l'illusione di vincere un apparecchietto ipertecnologico, e soltanto alla fine accennano brevemente al fatto che l'invio del messaggio comporta un abbonamento al costo di "4e/set" (4 euro alla settimana, suppongo). Abbonamento a cosa, poi? (Blinko è un sito da cui è possibile scaricare contenuti per il cellulare)
Bah, come mi pare che dicano a Napoli... stetev' accuort'!
Vuoi vincere un fantastico iPod Nano da 2gb? [E chi non lo vorrebbe? Pure a me, che ne ho uno da 4 giga, un iPod "di scorta" potrebbe sempre fare comodo...] Invia NANO al ***** e 1 dei 50 iPod potra' essere tuo. Ricordati Invia NANO al ***** abbonamento blinko 4e/set
È da notare l'impostazione tendenzialmente ingannevole di questo messaggio. Prima ti allettano con l'illusione di vincere un apparecchietto ipertecnologico, e soltanto alla fine accennano brevemente al fatto che l'invio del messaggio comporta un abbonamento al costo di "4e/set" (4 euro alla settimana, suppongo). Abbonamento a cosa, poi? (Blinko è un sito da cui è possibile scaricare contenuti per il cellulare)
Bah, come mi pare che dicano a Napoli... stetev' accuort'!
La famiglia Muccino
Un paio di mesi fa ho visto in DVD il film "Il mio miglior nemico", diretto da Carlo Verdone nel 2006, in cui Silvio Muccino aveva già imparato a correggere il difetto di pronuncia che lo caratterizzava all'inizio della carriera. Per questo è stato interessante vedere ieri sera in televisione il giovane Silvio diretto dal fratello maggiore Gabriele in "Ricordati di me", film del 2002; all'epoca il suddetto difetto di pronuncia era ancora evidente... tanto che non mi è sembrato carino che in una scena Gabriele abbia fatto ripetere più volte a Muccino junior la parola "stesso"!
Questo è il secondo film diretto da Gabriele Muccino che vedo; il primo era stato "L'ultimo bacio", che mi aveva colpito per la rappresentazione fallimentare di molte relazioni sentimentali ed i continui furiosi litigi. Certe situazioni si sono riproposte anche in "Ricordati di me"... Che angoscia!
Questo è il secondo film diretto da Gabriele Muccino che vedo; il primo era stato "L'ultimo bacio", che mi aveva colpito per la rappresentazione fallimentare di molte relazioni sentimentali ed i continui furiosi litigi. Certe situazioni si sono riproposte anche in "Ricordati di me"... Che angoscia!
Io al phishing non abbocco!
Oggi ho ricevuto un e-mail abbastanza sgrammaticato che in apparenza proveniva dall'indirizzo servizi@poste.it e conteneva un link definito "sicuro", sul quale venivo invitata a cliccare per procedere all'aggiornamento dei miei dati, in modo da non incorrere in possibili conseguenze anche penali.
Ora si dà il caso che io sia per l'appunto titolare di un conto BancoPosta, e sarei quindi stata la preda ideale di un tipico esempio di phishing, ossia un tentativo di estorcere a scopo di truffa username, password e codici vari con l'inganno, spacciandosi per un'istituzione autorevole; per fortuna avevo letto a suo tempo gli avvisi appositamente preparati da Poste Italiane per mettere in guardia contro certi espedienti, ed inoltre mi reputo un'"internauta" relativamente smaliziata (anche solo passando il cursore sul link "sicuro", era evidente che esso rimandava ad un sito ben diverso da quello delle Poste)... per non parlare del fatto che anche il mio client di posta elettronica (Mozilla Thunderbird) segnalava il sospetto che quel messaggio potesse essere un tentativo di frode!
Ho pensato allora di segnalare il reato tramite l'apposito servizio disponibile sul sito della Polizia delle Comunicazioni, illudendomi che avrebbe potuto essere sufficiente inoltrare via e-mail il messaggio truffaldino ad un ufficio di polizia postale. Invece, dando un'occhiata al sito, ho capito che non solo era necessario registrarsi fornendo tutta una serie di dati personali (e fin qui poco male), ma che per rendere effettiva la denuncia compilata online avrei dovuto recarmi fisicamente in un ufficio di Polizia.
A quel punto, francamente, mi sono scoraggiata e per il momento ho lasciato perdere... Vedrò di portare a termine la procedura nei prossimi giorni. Ma è mai possibile che un'onesta cittadina che intende semplicemente segnalare un reato, non tanto nel proprio interesse ma per il bene di tutta la collettività, debba esserne dissuasa per via di una tale serie di complicanze?
Ora si dà il caso che io sia per l'appunto titolare di un conto BancoPosta, e sarei quindi stata la preda ideale di un tipico esempio di phishing, ossia un tentativo di estorcere a scopo di truffa username, password e codici vari con l'inganno, spacciandosi per un'istituzione autorevole; per fortuna avevo letto a suo tempo gli avvisi appositamente preparati da Poste Italiane per mettere in guardia contro certi espedienti, ed inoltre mi reputo un'"internauta" relativamente smaliziata (anche solo passando il cursore sul link "sicuro", era evidente che esso rimandava ad un sito ben diverso da quello delle Poste)... per non parlare del fatto che anche il mio client di posta elettronica (Mozilla Thunderbird) segnalava il sospetto che quel messaggio potesse essere un tentativo di frode!
Ho pensato allora di segnalare il reato tramite l'apposito servizio disponibile sul sito della Polizia delle Comunicazioni, illudendomi che avrebbe potuto essere sufficiente inoltrare via e-mail il messaggio truffaldino ad un ufficio di polizia postale. Invece, dando un'occhiata al sito, ho capito che non solo era necessario registrarsi fornendo tutta una serie di dati personali (e fin qui poco male), ma che per rendere effettiva la denuncia compilata online avrei dovuto recarmi fisicamente in un ufficio di Polizia.
A quel punto, francamente, mi sono scoraggiata e per il momento ho lasciato perdere... Vedrò di portare a termine la procedura nei prossimi giorni. Ma è mai possibile che un'onesta cittadina che intende semplicemente segnalare un reato, non tanto nel proprio interesse ma per il bene di tutta la collettività, debba esserne dissuasa per via di una tale serie di complicanze?
lunedì 23 aprile 2007
Riecco la tifosa che c'è in me...
Grazie alla vittoria odierna contro il Siena e alla contemporanea sconfitta della Roma da parte dell'Atalanta, l'Inter si è matematicamente aggiudicata il titolo di campione d'Italia 2006-07 con ben cinque giornate d'anticipo. Anche se con gli avversari che aveva era piuttosto improbabile che potesse andare diversamente... cosa dire? Finalmente uno scudetto conquistato sul campo per una squadra con la quale noi juventini condividevamo fino allo scorso anno () il primato di aver sempre militato in serie A, e che mi stava pure relativamente simpatica, finché non si è appropriata di uno scudetto altrui (che a voler essere rigorosi sarebbe forse stato giusto non assegnare affatto) vantandosene addirittura!
domenica 22 aprile 2007
Xké?
La frase qui sotto (lunga 158 caratteri, minuziosamente contati! ) è ispirata alla modalità di scrittura che si è estesa dai comuni SMS a tanti messaggi pubblicati in blog, newsgroup, forum, etc.
Capisco ke avendo sl 160 caratt c vuole qlk abbrev,ma xké tnt xsone usano qst stile da sms anke qnd nn c sn limitaz?1 txt scritto bn nn è + facile da leggere?
(ritorno in "modalità normale")
Non è stato tanto facile scrivere 'ste due righe! Probabilmente alcune abbrev(iazioni) me le sono inventate di sana pianta...
Tutto ciò non significa che io intenda ergermi a paladina della lingua italiana; del resto non ho particolari titoli per farlo... (a dire il vero la mia predilezione per la matematica potrebbe invece indurmi a fare ampio uso di numeri e simboli come + e x!) Trovo semplicemente che un brano scritto come si deve sia più comprensibile, oltre che piacevole da leggere. Per quanto mi riguarda, cerco di impegnarmi a scrivere nel miglior modo possibile: non solo la scrittura è l'attività che forse mi appaga di più ultimamente, ma trovo che costituisca anche un buon allenamento per i miei poveri neuroni!
Capisco ke avendo sl 160 caratt c vuole qlk abbrev,ma xké tnt xsone usano qst stile da sms anke qnd nn c sn limitaz?1 txt scritto bn nn è + facile da leggere?
(ritorno in "modalità normale")
Non è stato tanto facile scrivere 'ste due righe! Probabilmente alcune abbrev(iazioni) me le sono inventate di sana pianta...
Tutto ciò non significa che io intenda ergermi a paladina della lingua italiana; del resto non ho particolari titoli per farlo... (a dire il vero la mia predilezione per la matematica potrebbe invece indurmi a fare ampio uso di numeri e simboli come + e x!) Trovo semplicemente che un brano scritto come si deve sia più comprensibile, oltre che piacevole da leggere. Per quanto mi riguarda, cerco di impegnarmi a scrivere nel miglior modo possibile: non solo la scrittura è l'attività che forse mi appaga di più ultimamente, ma trovo che costituisca anche un buon allenamento per i miei poveri neuroni!
sabato 21 aprile 2007
La dura legge dell'Auditel
Come c'era da aspettarsi visti gli ascolti deludenti, è stato chiuso dopo due sole puntate il programma "Colpo di genio" (mai un titolo fu così poco azzeccato e scaramantico), il quale segnava il ritorno di Simona Ventura su Raiuno dopo la non esaltante esperienza di Sanremo 2004 e l'ancor meno memorabile parentesi de "Le tre scimmiette". Comunque "SuperSimo" non deve preoccuparsi più di tanto, perché condurrà la prossima edizione di "Miss Italia" (sono solo io che non ce la vedo?).
Per quel poco che ho visto del programma, non credo che ne sentirò la mancanza: si trattava di una gara fra invenzioni assurde in cui l'inventore della migliore (praticamente la meno assurda) veniva premiato con la bella somma di quarantamila euro da investire per sviluppare la propria creazione (oppure anche per cambiare l'auto, andare in crociera... chi lo sa?); praticamente la brutta copia de "I cervelloni", programma condotto da Paolo Bonolis tra il 1994 e il 1996, del quale ho un buon ricordo.
La presentazione delle varie invenzioni era inframmezzata dai siparietti di Teo Teocoli, uno dei pochissimi "comici" che non mi fanno ridere neanche un po'; non so nemmeno se lo perdonerò mai per aver osato proporre una pseudo-imitazione del sublime Roberto Bolle!
L'insuccesso di "Colpo di genio" è la dimostrazione che non è vero che tutto quello che tocca Federico Moccia (uno degli autori del programma) diventa oro...
Un altro programma che ha avuto ascolti inferiori alle aspettative, ma evidentemente non abbastanza scarsi da scongiurare che venga riproposto il prossimo anno, è il "Grande Fratello", la cui settima edizione si è conclusa ieri sera. Quest'anno non l'ho mai visto, limitandomi a leggere qualche commento in Rete. Alcuni affermavano che "Milo dovrebbe essere squalificato, perché ha espresso giudizi inaccettabili nei confronti dei napoletani ed insultato il defunto padre di un'altra concorrente"; altri sostenevano che "Milo merita di vincere, perché è il concorrente più autentico e non ha mai nascosto le sue strategie". A quanto pare, sono stati questi ultimi a prevalere!
Aggiornamento (dopo che ho letto con più attenzione l'articolo di Yahoo! Notizie linkato all'inizio del precedente capoverso). Trovo molto irritante che il direttore di Canale 5 Massimo Donelli si vanti per "la leadership assoluta della rete sul target commerciale, il più pregiato per gli investitori", per la serie: dei telespettatori con meno di 15 o più di 64 anni non ce ne importa granché, dato che non rappresentano il consumatore medio e quindi sono "prede" meno appetibili per le campagne pubblicitarie. A parte il fatto che conosco molti "under 15" e "over 64" che sulla spesa influiscono eccome, basando le proprie scelte sui messaggi pubblicitari molto più di quanto faccia io, che di questo fantomatico "target commerciale" faccio parte... forse chi non rientra in quella fascia d'età non ha diritto a vedere programmi che gli piacciano? Il gradimento del "Grande Fratello" da parte del "target commerciale" giustifica anche i suoi eccessi?
Per quel poco che ho visto del programma, non credo che ne sentirò la mancanza: si trattava di una gara fra invenzioni assurde in cui l'inventore della migliore (praticamente la meno assurda) veniva premiato con la bella somma di quarantamila euro da investire per sviluppare la propria creazione (oppure anche per cambiare l'auto, andare in crociera... chi lo sa?); praticamente la brutta copia de "I cervelloni", programma condotto da Paolo Bonolis tra il 1994 e il 1996, del quale ho un buon ricordo.
La presentazione delle varie invenzioni era inframmezzata dai siparietti di Teo Teocoli, uno dei pochissimi "comici" che non mi fanno ridere neanche un po'; non so nemmeno se lo perdonerò mai per aver osato proporre una pseudo-imitazione del sublime Roberto Bolle!
L'insuccesso di "Colpo di genio" è la dimostrazione che non è vero che tutto quello che tocca Federico Moccia (uno degli autori del programma) diventa oro...
Un altro programma che ha avuto ascolti inferiori alle aspettative, ma evidentemente non abbastanza scarsi da scongiurare che venga riproposto il prossimo anno, è il "Grande Fratello", la cui settima edizione si è conclusa ieri sera. Quest'anno non l'ho mai visto, limitandomi a leggere qualche commento in Rete. Alcuni affermavano che "Milo dovrebbe essere squalificato, perché ha espresso giudizi inaccettabili nei confronti dei napoletani ed insultato il defunto padre di un'altra concorrente"; altri sostenevano che "Milo merita di vincere, perché è il concorrente più autentico e non ha mai nascosto le sue strategie". A quanto pare, sono stati questi ultimi a prevalere!
Aggiornamento (dopo che ho letto con più attenzione l'articolo di Yahoo! Notizie linkato all'inizio del precedente capoverso). Trovo molto irritante che il direttore di Canale 5 Massimo Donelli si vanti per "la leadership assoluta della rete sul target commerciale, il più pregiato per gli investitori", per la serie: dei telespettatori con meno di 15 o più di 64 anni non ce ne importa granché, dato che non rappresentano il consumatore medio e quindi sono "prede" meno appetibili per le campagne pubblicitarie. A parte il fatto che conosco molti "under 15" e "over 64" che sulla spesa influiscono eccome, basando le proprie scelte sui messaggi pubblicitari molto più di quanto faccia io, che di questo fantomatico "target commerciale" faccio parte... forse chi non rientra in quella fascia d'età non ha diritto a vedere programmi che gli piacciano? Il gradimento del "Grande Fratello" da parte del "target commerciale" giustifica anche i suoi eccessi?
giovedì 19 aprile 2007
L'ultima frontiera degli status symbol
C'era una volta uno status symbol chiamato telefonino. Ormai non è più tale da un pezzo: il cellulare ce l'hanno tutti, e al giorno d'oggi è "out" chi non ne possiede almeno due da sfoggiare a seconda dell'esigenza del momento; lavoro / famiglia / amici, chiamate lunghe / chiamate brevi / videochiamate, telefonate verso tutti / verso il proprio gestore / solo verso uno o più "numeri amici"... e chi più ne ha più ne metta!
Personalmente nel magico mondo della telefonia mobile ci sono entrata relativamente tardi, nell'estate del 1999, e per pura necessità: andavo ad abitare in una casa sprovvista di telefono fisso. Attualmente me la cavo benissimo con un solo cellulare GSM, con il quale posso non solo telefonare ed inviare SMS (e all'occorrenza anche e-mail), ma anche prendere appunti quando sono in giro (l'ho fatto ad esempio quando mi è venuta l'ispirazione per questo post), organizzare i miei impegni nell'agenda, scattare foto di situazioni sotto certi aspetti significative in cui mi capita di imbattermi, scambiare dati con il computer tramite la connessione Bluetooth... Inoltre funge da radio, registratore, cronometro, calcolatrice. Cosa potrei volere di più (a parte una fotocamera un pochino migliore)? Oggi un telefonino come il mio si trova a meno di 100 euro.
Per questo sono rimasta sorpresa vedendo, nel dépliant delle offerte di un centro commerciale, un cellulare che ha tutti i requisiti per candidarsi a nuovo status symbol:
Un cellulare che è un oggetto di culto
L'eleganza si sposa splendidamente con la tecnologia. Ad ogni chiamata non passa mai inosservato.
NOKIA 8800 SCIROCCO BLACK AND GOLD EDITION
GPRS - Triband - Display 262K colori - WAP - Bluetooth - Java - Fotocamera 2 Mpx - Lettore multimediale [e fin qui nulla di stupefacente] - Rifiniture in oro 24 K
al modico prezzo di 1399 euro (circa 10 volte il costo di un cellulare medio)
Avevo sentito parlare di telefonini tempestati di cristalli Swarovski, ma ignoravo che esistessero addirittura modelli in oro... a parte quelli che probabilmente il sultano del Brunei si fa fare su misura!
Si sa che gli articoli hi-tech diventano rapidamente obsoleti, mentre l'oro non è soggetto ad un'analoga perdita di valore col tempo. Perciò quello che mi chiedo è: se uno decide di mettere in vendita sul mercato dell'usato il proprio "golden phone", in base a quale criterio può stabilire un prezzo equo?
Personalmente nel magico mondo della telefonia mobile ci sono entrata relativamente tardi, nell'estate del 1999, e per pura necessità: andavo ad abitare in una casa sprovvista di telefono fisso. Attualmente me la cavo benissimo con un solo cellulare GSM, con il quale posso non solo telefonare ed inviare SMS (e all'occorrenza anche e-mail), ma anche prendere appunti quando sono in giro (l'ho fatto ad esempio quando mi è venuta l'ispirazione per questo post), organizzare i miei impegni nell'agenda, scattare foto di situazioni sotto certi aspetti significative in cui mi capita di imbattermi, scambiare dati con il computer tramite la connessione Bluetooth... Inoltre funge da radio, registratore, cronometro, calcolatrice. Cosa potrei volere di più (a parte una fotocamera un pochino migliore)? Oggi un telefonino come il mio si trova a meno di 100 euro.
Per questo sono rimasta sorpresa vedendo, nel dépliant delle offerte di un centro commerciale, un cellulare che ha tutti i requisiti per candidarsi a nuovo status symbol:
Un cellulare che è un oggetto di culto
L'eleganza si sposa splendidamente con la tecnologia. Ad ogni chiamata non passa mai inosservato.
NOKIA 8800 SCIROCCO BLACK AND GOLD EDITION
GPRS - Triband - Display 262K colori - WAP - Bluetooth - Java - Fotocamera 2 Mpx - Lettore multimediale [e fin qui nulla di stupefacente] - Rifiniture in oro 24 K
al modico prezzo di 1399 euro (circa 10 volte il costo di un cellulare medio)
Avevo sentito parlare di telefonini tempestati di cristalli Swarovski, ma ignoravo che esistessero addirittura modelli in oro... a parte quelli che probabilmente il sultano del Brunei si fa fare su misura!
Si sa che gli articoli hi-tech diventano rapidamente obsoleti, mentre l'oro non è soggetto ad un'analoga perdita di valore col tempo. Perciò quello che mi chiedo è: se uno decide di mettere in vendita sul mercato dell'usato il proprio "golden phone", in base a quale criterio può stabilire un prezzo equo?
mercoledì 18 aprile 2007
Le ultime parole famose
All'indomani dei tragici scontri di Catania, in cui è morto l'ispettore Filippo Raciti, ho letto un articolo del giornalista Gianni Mura. I suggerimenti da lui espressi per contrastare la violenza dentro e fuori dagli stadi li ho trovati ampiamente condivisibili... Peccato che oggi, come si può leggere qui, l'ultimo punto sia stato clamorosamente smentito:
Gli Europei 2012. Evitiamo di parlarne, per un po'. Ce li daranno ugualmente, per mancanza di concorrenza. E oggi non ce li meritiamo. Tra cinque anni forse.
E si vede che non ce li meritavamo proprio!
Gli Europei 2012. Evitiamo di parlarne, per un po'. Ce li daranno ugualmente, per mancanza di concorrenza. E oggi non ce li meritiamo. Tra cinque anni forse.
E si vede che non ce li meritavamo proprio!
martedì 17 aprile 2007
Leggendo qua e là...
A pagina 5 dell'ultimo numero di "TV Sorrisi e Canzoni" il direttore Umberto Brindani, nel suo consueto editoriale, parla del reality "La sposa perfetta" dicendo:
Non sarà un capolavoro, ma tutto sommato è gentile, educato, ironico: in una parola, normale. [...] Le prese in giro sono lievi, le «prove» sono una voluta caricatura degli altri reality (sublime la sfida tra le suocere a chi riusciva a parcheggiare), e anche i conduttori tengono i toni bassi, come se fossero gente di famiglia, gente che non vuole disturbare più di tanto.
A pagina 25 della stessa rivista il critico televisivo (o la critica televisiva?) Mirella Poggialini assegna il suo voto:
QUATTRO alla velenosa coltivazione di rivalità e inimicizia in "La sposa perfetta", reality di Raidue che avrebbe dovuto intitolarsi alla suocera così come è vista nello stereotipo sociale. Volutamente aggressivo, per indurre a proteste e, quindi, a interesse e dibattiti?
Non so a voi, ma a me sembra che si stia parlando di due programmi diversi...
Infine, riporto un paio di domande tratte dall'intervista a Juliana Moreira, la soubrette del gioco "Cultura moderna" condotto da Teo Mammucari.
Qualcuno ha definito il suo fisico "atomico". Cosa fa per tenersi in forma?
Ho la fortuna di avere la palestra proprio qui sotto casa. Però, a pensarci, sono due settimane che non ci vado...
... e soprattutto...
Segue qualche dieta particolare?
Mi piacciono tutte le schifezze, con una predilezione per le patatine fritte.
Mancava solo che dicesse che la ceretta non sa cosa sia perché non ha il problema dei peli superflui, e lo smacco per noi comuni mortali era completo!
Non sarà un capolavoro, ma tutto sommato è gentile, educato, ironico: in una parola, normale. [...] Le prese in giro sono lievi, le «prove» sono una voluta caricatura degli altri reality (sublime la sfida tra le suocere a chi riusciva a parcheggiare), e anche i conduttori tengono i toni bassi, come se fossero gente di famiglia, gente che non vuole disturbare più di tanto.
A pagina 25 della stessa rivista il critico televisivo (o la critica televisiva?) Mirella Poggialini assegna il suo voto:
QUATTRO alla velenosa coltivazione di rivalità e inimicizia in "La sposa perfetta", reality di Raidue che avrebbe dovuto intitolarsi alla suocera così come è vista nello stereotipo sociale. Volutamente aggressivo, per indurre a proteste e, quindi, a interesse e dibattiti?
Non so a voi, ma a me sembra che si stia parlando di due programmi diversi...
Infine, riporto un paio di domande tratte dall'intervista a Juliana Moreira, la soubrette del gioco "Cultura moderna" condotto da Teo Mammucari.
Qualcuno ha definito il suo fisico "atomico". Cosa fa per tenersi in forma?
Ho la fortuna di avere la palestra proprio qui sotto casa. Però, a pensarci, sono due settimane che non ci vado...
... e soprattutto...
Segue qualche dieta particolare?
Mi piacciono tutte le schifezze, con una predilezione per le patatine fritte.
Mancava solo che dicesse che la ceretta non sa cosa sia perché non ha il problema dei peli superflui, e lo smacco per noi comuni mortali era completo!
Rumori molesti
Stanotte sono stata svegliata da un rumore inconfondibile proveniente da una zona molto vicina al mio padiglione auricolare:
ZZZZZZZZZZZZZZZ...
Trattavasi chiaramente di un membro della famiglia dei Culicidae, comunemente detto zanzara, che mi ha ronzato attorno per un po'; non ho neanche cercato di farla fuori, tanto probabilmente mi sarebbe sfuggita. Il problema è che a quel punto gli ingranaggi del mio cervello erano già inesorabilmente partiti, e quindi non sono più riuscita a riaddormentarmi, pur trovandomi più o meno a metà del mio regolare ciclo di sonno. Prevedo che non sarò tanto in forma, oggi!
Ma 'ste zanzare, già ad aprile? Vabbe' che quest'anno l'inverno non c'è praticamente stato, ma l'estate scorsa da queste parti di vampiretti volanti non se n'è visto nessuno o quasi...
ZZZZZZZZZZZZZZZ...
Trattavasi chiaramente di un membro della famiglia dei Culicidae, comunemente detto zanzara, che mi ha ronzato attorno per un po'; non ho neanche cercato di farla fuori, tanto probabilmente mi sarebbe sfuggita. Il problema è che a quel punto gli ingranaggi del mio cervello erano già inesorabilmente partiti, e quindi non sono più riuscita a riaddormentarmi, pur trovandomi più o meno a metà del mio regolare ciclo di sonno. Prevedo che non sarò tanto in forma, oggi!
Ma 'ste zanzare, già ad aprile? Vabbe' che quest'anno l'inverno non c'è praticamente stato, ma l'estate scorsa da queste parti di vampiretti volanti non se n'è visto nessuno o quasi...
lunedì 16 aprile 2007
Tre metri sotto ar Tevere (ce sta un mucchio de chiavi dell'amore)
L'altra sera, dopo aver sentito al telegiornale che sul Ponte Milvio a Roma il lampione crivellato di "lucchetti dell'amore" stava cedendo per il troppo peso, mi è venuto in mente di porre su Yahoo! Answers questa domanda:
La moda dei lucchetti dell'amore a Ponte Milvio l'ha inventata Federico Moccia? Ho sentito dire che esisteva già, anche se in misura infinitamente minore, prima che uscisse "Ho voglia di te"...
[Qui aggiungo: mi sono ben guardata dal leggerlo, e pure dall'andare a vederlo al cinema]
Ebbene, tra le risposte che ho ricevuto, è arrivata questa (peraltro sbagliata, in base anche a quello che poi ho letto qui... Wikipedia non tradisce mai! ):
sì la moda dei lucchetti l'ha inventata il mitico e romanticissimo federico moccia!
Trattasi evidentemente di un tipico esemplare di "mocciosa", ovvero di un'irriducibile ammiratrice di Moccia. La chiamo così senza alcun intento denigratorio; del resto mi risulta che né i "mocciosi", i quali prevalentemente sono davvero under 18, né lo stesso Moccia se la siano presa quando alla parola è stata attribuita la nuova accezione.
Vorrei parlare a questo punto dei primo grande successo editoriale dello scrittore del momento, "Tre metri sopra il cielo", che ho avuto la sventura di leggere e, ahimé, pure di comprare (chi se lo ricorda perché l'ho fatto?) quasi tre anni fa. Si sarà già capito che non mi accingo a farne una "recensione" tanto favorevole...
Sorvolando sul fatto che secondo me il "romanticismo" di Moccia è autentico come una moneta da 3 euro, del libro ricordo soltanto che non mi è piaciuto perché:
Così come "Ho voglia di te" ha fatto esplodere la moda di attaccare i lucchetti dell'amore al lampione di Ponte Milvio per poi gettare le chiavi nel Tevere (come se bastasse così poco per assicurare un amore eterno), "Tre metri sopra il cielo" ha alimentato la tendenza a dichiararsi scrivendo "Io e te 3 metri sopra il cielo" o "3MSC" con lo spray sui muri. Ho osservato anche delle interessanti variazioni sul tema:
A parte il fatto che sono contraria alle scritte sui muri, a meno che non si tratti di un murale fatto a regola d'arte, se fossi io la destinataria di una di quelle scritte vorrei dire al mio lui: "Tesoro, ma non potevi inventarti una frase un tantino più originale?". Purtroppo non sono in condizione di poter fare tanto la schizzinosa...
Beh, adesso mi ritrovo questo capolavoro sullo scaffale e, poiché non concepisco l'idea di gettare nella spazzatura un libro, qualunque esso sia, ho pensato che potrei cercare di rivenderlo a qualche ragazzino interessato ad un'autentica edizione del maggio 2004... Oh, ovviamente, prezzo di favore: andrebbero bene pure 3 euro, pari al 30% del prezzo di copertina. A tanto suppongo che possa ammontare la quota dei diritti spettanti all'autore; così almeno potrò illudermi di non aver contribuito alla smisurata ricchezza di quell'uomo... Qualcuno conosce un potenziale acquirente?
L'unico aspetto positivo che vedo nel successo di Moccia è l'imitazione che ne fa Fiorello: lo considero il momento più esilarante di Viva Radio2! Peccato solo che secondo me Baldini non sia all'altezza di fare da spalla al grande Fiore...
La moda dei lucchetti dell'amore a Ponte Milvio l'ha inventata Federico Moccia? Ho sentito dire che esisteva già, anche se in misura infinitamente minore, prima che uscisse "Ho voglia di te"...
[Qui aggiungo: mi sono ben guardata dal leggerlo, e pure dall'andare a vederlo al cinema]
Ebbene, tra le risposte che ho ricevuto, è arrivata questa (peraltro sbagliata, in base anche a quello che poi ho letto qui... Wikipedia non tradisce mai! ):
sì la moda dei lucchetti l'ha inventata il mitico e romanticissimo federico moccia!
Trattasi evidentemente di un tipico esemplare di "mocciosa", ovvero di un'irriducibile ammiratrice di Moccia. La chiamo così senza alcun intento denigratorio; del resto mi risulta che né i "mocciosi", i quali prevalentemente sono davvero under 18, né lo stesso Moccia se la siano presa quando alla parola è stata attribuita la nuova accezione.
Vorrei parlare a questo punto dei primo grande successo editoriale dello scrittore del momento, "Tre metri sopra il cielo", che ho avuto la sventura di leggere e, ahimé, pure di comprare (chi se lo ricorda perché l'ho fatto?) quasi tre anni fa. Si sarà già capito che non mi accingo a farne una "recensione" tanto favorevole...
Sorvolando sul fatto che secondo me il "romanticismo" di Moccia è autentico come una moneta da 3 euro, del libro ricordo soltanto che non mi è piaciuto perché:
- Non ho apprezzato affatto lo stile, troppo elementare, colloquiale e per niente letterario; da uno scrittore ci si dovrebbe aspettare di meglio.
- La storia d'amore fra Step e Babi (se si fossero chiamati, che so, Francesca e Lorenzo, sarebbe stato troppo banale...?) mi è sembrata ben poco credibile; sarà che io sono una sostenitrice del proverbio "Chi si somiglia si piglia" e credo che il detto "Gli opposti si attraggono" sia valido soprattutto in elettrostatica, comunque mentre leggevo non riuscivo proprio a capire come mai i due abbiano finito per innamorarsi. Quando ho poi visto il film in tv l'immedesimazione è stata già più facile, anche grazie alla personalità e alla fisicità di Scamorz... ehm, Scamarcio (no, non sono una sua fan sfegatata); uno dei rari casi in cui un film è riuscito meglio del libro da cui era tratto.
- L'utilizzo alquanto insistente di noti marchi nel testo fa venire il sospetto che l'autore abbia intascato dei soldi dalle aziende per far loro pubblicità occulta. Se non sbaglio, Moccia si è difeso sostenendo che certi nomi sono ormai entrati a far parte del linguaggio comune; sarà, ma a me pare che nel linguaggio comune si dica qualcosa tipo "il tizio si mise la tuta e le scarpe da ginnastica e salì in auto", non "si mise l'Adidas e le Nike e salì sulla Mercedes". Una citazione ogni tanto ci può stare, ma una tale insistenza stona parecchio... a tal punto che potrebbe persino venire il dubbio che 3MSC, la sigla con cui gli appassionati si riferiscono al libro/film, non sia altro che un messaggio promozionale subliminale in favore di un gestore telefonico e di una compagnia di crociere!
Così come "Ho voglia di te" ha fatto esplodere la moda di attaccare i lucchetti dell'amore al lampione di Ponte Milvio per poi gettare le chiavi nel Tevere (come se bastasse così poco per assicurare un amore eterno), "Tre metri sopra il cielo" ha alimentato la tendenza a dichiararsi scrivendo "Io e te 3 metri sopra il cielo" o "3MSC" con lo spray sui muri. Ho osservato anche delle interessanti variazioni sul tema:
- Sul cartellone pubblicitario affisso lungo un cavalcavia ferroviario c'è una scritta che somiglia a "epsilon MSC". Per chi non lo sapesse, epsilon è una lettera greca simile a un 3 rovesciato, usata spesso in matematica per indicare una quantità arbitrariamente piccola. Probabilmente l'inesattezza è dovuta al fatto che l'autore della scritta è salito sul cavalcavia a suo rischio e pericolo, ed ha spruzzato le lettere a testa in giù...
- Su un muro del centro di Pescara c'era scritto, con una lieve variante grammaticale, "Io e te 3 metri sopra al cielo". Sul piano delle licenze poetiche questo esempio non regge il confronto con una scritta di altro genere che ho letto, "La falvola di ieri oggi e domani"!
A parte il fatto che sono contraria alle scritte sui muri, a meno che non si tratti di un murale fatto a regola d'arte, se fossi io la destinataria di una di quelle scritte vorrei dire al mio lui: "Tesoro, ma non potevi inventarti una frase un tantino più originale?". Purtroppo non sono in condizione di poter fare tanto la schizzinosa...
Beh, adesso mi ritrovo questo capolavoro sullo scaffale e, poiché non concepisco l'idea di gettare nella spazzatura un libro, qualunque esso sia, ho pensato che potrei cercare di rivenderlo a qualche ragazzino interessato ad un'autentica edizione del maggio 2004... Oh, ovviamente, prezzo di favore: andrebbero bene pure 3 euro, pari al 30% del prezzo di copertina. A tanto suppongo che possa ammontare la quota dei diritti spettanti all'autore; così almeno potrò illudermi di non aver contribuito alla smisurata ricchezza di quell'uomo... Qualcuno conosce un potenziale acquirente?
L'unico aspetto positivo che vedo nel successo di Moccia è l'imitazione che ne fa Fiorello: lo considero il momento più esilarante di Viva Radio2! Peccato solo che secondo me Baldini non sia all'altezza di fare da spalla al grande Fiore...
sabato 14 aprile 2007
Tendenze
Com'è ormai noto, la diffusa convinzione che i roditori conosciuti come lemming si suicidino gettandosi in massa da un dirupo durante i periodi di carestia per evitare la sovrappopolazione non è altro che una leggenda metropolitana. Traduco dalla voce lemming:
Anche se molte persone credono che i lemming si suicidino in massa quando migrano, non è questa la realtà. I lemming migrano spesso in grandi gruppi, e di conseguenza alcuni di loro di quando in quando cadranno giù da precipizi o annegheranno, semplicemente per la pressione dei loro compagni. La leggenda del suicidio di massa dei lemming è di vecchia data ed è stata resa popolare da diversi fattori. La principale origine della credenza nella leggenda del suicidio è stato il documentario della Disney "White Wilderness", il quale comprende spezzoni in cui i lemming corrono a precipizio verso uno scoglio. Tuttavia i realizzatori del film hanno inventato questa scena.
A causa della loro associazione con questo strano comportamento, il suicidio dei lemming è una metafora usata spesso per riferirsi a persone che vanno avanti senza discutere l'opinione pubblica, con conseguenze potenzialmente pericolose o fatali.
Assodato che i lemming non hanno intenzioni suicide, per caso qualcuno ha sentito parlare di un'analoga tendenza da parte di un pesce? Io ho due pesci rossi; a dire il vero uno è arancione, l'altro all'inizio era giallo per poi "impallidire" progressivamente, ma vabbe'. Li tengo in una boccia sferica trasparente; sì, lo so che non è la sistemazione ideale, ma in casa non ho lo spazio per allestire un acquario deluxe. Ebbene, il pesce prima-giallo-ora-bianco ha tentato per ben due volte di "annegarsi" saltando fuori dalla boccia; per fortuna in entrambi i casi i miei se ne sono accorti in tempo, e l'hanno restituito al suo ambiente. A me sembra un comportamento molto strano... Comunque adesso, per evitare che l'evento si ripeta, abbiamo protetto l'imboccatura della boccia con un centrino all'uncinetto!
Anche se molte persone credono che i lemming si suicidino in massa quando migrano, non è questa la realtà. I lemming migrano spesso in grandi gruppi, e di conseguenza alcuni di loro di quando in quando cadranno giù da precipizi o annegheranno, semplicemente per la pressione dei loro compagni. La leggenda del suicidio di massa dei lemming è di vecchia data ed è stata resa popolare da diversi fattori. La principale origine della credenza nella leggenda del suicidio è stato il documentario della Disney "White Wilderness", il quale comprende spezzoni in cui i lemming corrono a precipizio verso uno scoglio. Tuttavia i realizzatori del film hanno inventato questa scena.
A causa della loro associazione con questo strano comportamento, il suicidio dei lemming è una metafora usata spesso per riferirsi a persone che vanno avanti senza discutere l'opinione pubblica, con conseguenze potenzialmente pericolose o fatali.
Assodato che i lemming non hanno intenzioni suicide, per caso qualcuno ha sentito parlare di un'analoga tendenza da parte di un pesce? Io ho due pesci rossi; a dire il vero uno è arancione, l'altro all'inizio era giallo per poi "impallidire" progressivamente, ma vabbe'. Li tengo in una boccia sferica trasparente; sì, lo so che non è la sistemazione ideale, ma in casa non ho lo spazio per allestire un acquario deluxe. Ebbene, il pesce prima-giallo-ora-bianco ha tentato per ben due volte di "annegarsi" saltando fuori dalla boccia; per fortuna in entrambi i casi i miei se ne sono accorti in tempo, e l'hanno restituito al suo ambiente. A me sembra un comportamento molto strano... Comunque adesso, per evitare che l'evento si ripeta, abbiamo protetto l'imboccatura della boccia con un centrino all'uncinetto!
Sono una neo-answeriana!
Solo poche parole affinché non si dica che sto già iniziando a trascurare il blog... e per segnalare un sito che è una vera pacchia per chi è curioso come me: Yahoo! Answers. Lo conoscevo già, ma soltanto qualche giorno fa mi sono registrata per chiedere e rispondere. In molti casi le domande sottoposte sono bizzarre, però ogni tanto scopro qualcosa di veramente interessante; inoltre, se posso, mi fa piacere contribuire con le mie risposte. Poco dopo che mi sono iscritta, una mia risposta ad una domanda sulla religione è stata valutata come la migliore; me lo ha comunicato un e-mail in cui era scritto "Vai, canta vittoria. Festeggia. Vanta la tua bravura"... Poi dicono che una si monta la testa!
Anche in quel sito, come in questo blog, utilizzo il nickname Gwendalyne, e magari nei prossimi giorni racconterò l'origine di questo soprannome; non che sia una storia particolarmente lunga, complessa e avvincente...
Anche in quel sito, come in questo blog, utilizzo il nickname Gwendalyne, e magari nei prossimi giorni racconterò l'origine di questo soprannome; non che sia una storia particolarmente lunga, complessa e avvincente...
lunedì 9 aprile 2007
Pillole di chimica
Alzi la mano chi, magari a scuola o davanti all'etichetta di un'acqua minerale, non ha mai fatto o sentito fare dell'ironia sull'elemento chimico chiamato stronzio. Ebbene, scorrendo questa pagina (sì, lo so che ho uno strano modo di passare il tempo), ho scoperto l'etimologia di tale nome. Traduco dalla voce Strontian:
Strontian è il villaggio più importante nel Sunart, una zona del Lochaber occidentale, Highland, Scozia. [...] Sulle colline a nord di Strontian è stato scoperto il minerale detto stronzianite, da cui è stato isolato per la prima volta l'elemento chiamato stronzio.
Il nome del villaggio in gaelico, Sròn an t-Sìtheinn, si traduce come il naso (o meglio punto) delle fate, cioè una bassa collina rotonda abitata dai mitologici Sìth.
Inoltre ho scoperto che dalla località svedese di Ytterby derivano i nomi di ben quattro elementi chimici: in ordine di numero atomico crescente, l'ittrio (39), il terbio (65), l'erbio (68) e l'itterbio (70).
Anche se tutto ciò non è di nessun aiuto per risolvere i problemi di chimica, magari potrebbe tornare utile per completare i cruciverba o se si partecipa a qualche quiz...
Strontian è il villaggio più importante nel Sunart, una zona del Lochaber occidentale, Highland, Scozia. [...] Sulle colline a nord di Strontian è stato scoperto il minerale detto stronzianite, da cui è stato isolato per la prima volta l'elemento chiamato stronzio.
Il nome del villaggio in gaelico, Sròn an t-Sìtheinn, si traduce come il naso (o meglio punto) delle fate, cioè una bassa collina rotonda abitata dai mitologici Sìth.
Inoltre ho scoperto che dalla località svedese di Ytterby derivano i nomi di ben quattro elementi chimici: in ordine di numero atomico crescente, l'ittrio (39), il terbio (65), l'erbio (68) e l'itterbio (70).
Anche se tutto ciò non è di nessun aiuto per risolvere i problemi di chimica, magari potrebbe tornare utile per completare i cruciverba o se si partecipa a qualche quiz...
sabato 7 aprile 2007
Buona Pasqua!
Scrivo soltanto per fare...
Tanti auguri di una felice Pasqua a tutti!
Il paradosso di Abilene
Copio e incollo una voce trovata per caso su Wikipedia italiana.
Paradosso di Abilene
Una tranquilla famiglia americana composta da una ragazza, dal marito e dai genitori di lei, stava trascorrendo un afoso pomeriggio estivo a Coleman nel Texas, in una bella casa con giardino, aria condizionata e piscina. Erano in veranda e giocavano a carte. In un momento in cui la conversazione languiva il suocero se ne uscì con un "Che ne direste di andarcene tutti a cena ad Abilene?" La ragazza, per compiacere il padre, subito disse "Mi pare una bella idea!" Il marito, che pensava alle oltre 50 miglia da passare alla guida con quel caldo, ma non voleva contrastare il suocero, disse alla suocera "Se anche tu sei d'accordo potremmo metterci in macchina." E la suocera "Certo che vengo volentieri, è da parecchio che non vado ad Abilene." Detto fatto si misero in cammino. Il viaggio fu caldo, polveroso, e con molto traffico. Ad Abilene cercarono una pizzeria per mangiare e dopo vari giri per trovare un parcheggio finirono in una trattoria messicana dove mangiarono male e spesero uno sproposito. Sulla via del ritorno bucarono una gomma e stentarono a trovare una stazione di servizio che li aiutasse. Dopo quattro ore si ritrovarono a casa accaldati, stanchi e delusi. Erano sdraiati sui divani ed il vecchio azzardò ambiguamente "È stato un bel tragitto!" La suocera disse che avrebbe preferito rimanere a casa ma che non voleva raffreddare l'entusiasmo degli altri. Anche il marito disse che aveva accettato solo per compiacere gli altri tre. La ragazza aggiunse "Dovevamo essere pazzi a metterci in macchina con questo caldo!" Concluse il suocero "Io l'ho proposto perché mi sembravate annoiati."
Morale: questa favoletta, probabilmente inventata, tende ad attirare l'attenzione sul fatto che nella maggioranza dei casi l'essere umano si adegua istintivamente a quella che crede essere la volontà del gruppo. Questo atteggiamento fa il paio con "Ma lo fanno tutti" che è la classica scusa di chi non trova altra giustificazione ad un proprio errore. Con questo esempio invece si vuol spingere l'individuo ad una realistica ed indipendente valutazione di ogni situazione, scegliendo e proponendo quella che a suo giudizio è la soluzione migliore. Possono rimanere perplessi gli amanti della democrazia "ideale".
A me pare che questa storia inquadri bene certi comportamenti umani...
Paradosso di Abilene
Una tranquilla famiglia americana composta da una ragazza, dal marito e dai genitori di lei, stava trascorrendo un afoso pomeriggio estivo a Coleman nel Texas, in una bella casa con giardino, aria condizionata e piscina. Erano in veranda e giocavano a carte. In un momento in cui la conversazione languiva il suocero se ne uscì con un "Che ne direste di andarcene tutti a cena ad Abilene?" La ragazza, per compiacere il padre, subito disse "Mi pare una bella idea!" Il marito, che pensava alle oltre 50 miglia da passare alla guida con quel caldo, ma non voleva contrastare il suocero, disse alla suocera "Se anche tu sei d'accordo potremmo metterci in macchina." E la suocera "Certo che vengo volentieri, è da parecchio che non vado ad Abilene." Detto fatto si misero in cammino. Il viaggio fu caldo, polveroso, e con molto traffico. Ad Abilene cercarono una pizzeria per mangiare e dopo vari giri per trovare un parcheggio finirono in una trattoria messicana dove mangiarono male e spesero uno sproposito. Sulla via del ritorno bucarono una gomma e stentarono a trovare una stazione di servizio che li aiutasse. Dopo quattro ore si ritrovarono a casa accaldati, stanchi e delusi. Erano sdraiati sui divani ed il vecchio azzardò ambiguamente "È stato un bel tragitto!" La suocera disse che avrebbe preferito rimanere a casa ma che non voleva raffreddare l'entusiasmo degli altri. Anche il marito disse che aveva accettato solo per compiacere gli altri tre. La ragazza aggiunse "Dovevamo essere pazzi a metterci in macchina con questo caldo!" Concluse il suocero "Io l'ho proposto perché mi sembravate annoiati."
Morale: questa favoletta, probabilmente inventata, tende ad attirare l'attenzione sul fatto che nella maggioranza dei casi l'essere umano si adegua istintivamente a quella che crede essere la volontà del gruppo. Questo atteggiamento fa il paio con "Ma lo fanno tutti" che è la classica scusa di chi non trova altra giustificazione ad un proprio errore. Con questo esempio invece si vuol spingere l'individuo ad una realistica ed indipendente valutazione di ogni situazione, scegliendo e proponendo quella che a suo giudizio è la soluzione migliore. Possono rimanere perplessi gli amanti della democrazia "ideale".
A me pare che questa storia inquadri bene certi comportamenti umani...
venerdì 6 aprile 2007
Le stelle stanno a guardare
Credete agli oroscopi? Allora, digitando i vostri dati in questa pagina, ne otterrete uno personalizzato!
Da provare, senza trascurare di dare un voto all'oroscopo ottenuto...
Da provare, senza trascurare di dare un voto all'oroscopo ottenuto...
Muse
Ho appena visto che, a soli due giorni dalla nascita, questo blog è già indicizzato da Google. Sicuramente per la Rete ciò non farà alcuna differenza, però a me fa piacere "essere finita su Google", che è la pagina iniziale del mio browser, Mozilla Firefox, nonché la mia fonte primaria di informazioni su Internet, prima di Wikipedia.
Concludo riportando una notizia che ho letto.
Con un concerto-evento, sarà l'amatissima rockband inglese dei Muse a inaugurare, il 30 maggio, sul grande palco di piazzale Michelangelo, l'Estate fiorentina che per la prima volta vede direttore artistico Piero Pelù.
Quanto mi piacerebbe andarci! I Muse sono il mio gruppo preferito: ho tutta la loro discografia, e tra le loro canzoni adoro "Starlight", la quale mi suscita un'emozione che definirei "una struggente scarica di adrenalina". Sono sicura che dal vivo saranno fantastici!
Sarebbe anche una buona occasione per visitare Firenze, dove non sono mai stata, lacuna imperdonabile per una come me che preferisce le città d'arte come meta turistica. Vedrò se riesco ad organizzarmi...
Concludo riportando una notizia che ho letto.
Con un concerto-evento, sarà l'amatissima rockband inglese dei Muse a inaugurare, il 30 maggio, sul grande palco di piazzale Michelangelo, l'Estate fiorentina che per la prima volta vede direttore artistico Piero Pelù.
Quanto mi piacerebbe andarci! I Muse sono il mio gruppo preferito: ho tutta la loro discografia, e tra le loro canzoni adoro "Starlight", la quale mi suscita un'emozione che definirei "una struggente scarica di adrenalina". Sono sicura che dal vivo saranno fantastici!
Sarebbe anche una buona occasione per visitare Firenze, dove non sono mai stata, lacuna imperdonabile per una come me che preferisce le città d'arte come meta turistica. Vedrò se riesco ad organizzarmi...
giovedì 5 aprile 2007
Flavio, nooo!
L'altra sera, durante l'"intervista barbarica" condotta dalla Bignardi su La7, Flavio Insinna, che era il mio idolo già da prima che diventasse il conduttore-rivelazione di "Affari tuoi", ha dato chiaramente a intendere di non essere più single.
Ora mi rivolgo a Flavio a nome della schiera di donne che lo adorano senza poter ragionevolmente sperare di incontrarlo, e tantomeno di conquistarlo, nella vita reale: Flavie', la tua rivelazione è stata una pugnalata al cuore!
Ora mi rivolgo a Flavio a nome della schiera di donne che lo adorano senza poter ragionevolmente sperare di incontrarlo, e tantomeno di conquistarlo, nella vita reale: Flavie', la tua rivelazione è stata una pugnalata al cuore!
mercoledì 4 aprile 2007
Dipendenza da blog
Avevo sentito dire che avere un blog crea dipendenza, ma non ci volevo credere. Ed invece sono bastati solamente due post, pubblicati in rapida successione, per contrarre la famigerata dipendenza da blog! Gradirei consigli su come uscirne...
Per ora concludo trascrivendo una frase che mi è comparsa a video al termine della procedura di cancellazione dalla newsletter relativa a un certo software, e che ho trovato piuttosto originale:
If you love something, you must set it free; thus, you are completely unsubscribed from the *** newsletter.
Though our time together was short, we'll never forget you.
Traduco, per i non-anglofoni:
Se ami qualcosa, devi lasciarlo libero; quindi la tua iscrizione alla newsletter di *** è completamente annullata.
Anche se il nostro tempo insieme è stato breve, non ti dimenticheremo mai.
Simpatico, no? Peccato solo che io abbia dovuto ripetere più volte questa tiritera della cancellazione prima che la newsletter smettesse effettivamente di arrivarmi... Ma vabbe'!
Per ora concludo trascrivendo una frase che mi è comparsa a video al termine della procedura di cancellazione dalla newsletter relativa a un certo software, e che ho trovato piuttosto originale:
If you love something, you must set it free; thus, you are completely unsubscribed from the *** newsletter.
Though our time together was short, we'll never forget you.
Traduco, per i non-anglofoni:
Se ami qualcosa, devi lasciarlo libero; quindi la tua iscrizione alla newsletter di *** è completamente annullata.
Anche se il nostro tempo insieme è stato breve, non ti dimenticheremo mai.
Simpatico, no? Peccato solo che io abbia dovuto ripetere più volte questa tiritera della cancellazione prima che la newsletter smettesse effettivamente di arrivarmi... Ma vabbe'!
Juventinità
Chi mi conosce sa che sono sempre stata juventina... e lo sono tuttora, oggi più che mai! In questi ultimi giorni la mia "juventinità" ha subìto un ulteriore incremento.
Volendomi sforzare di trovare un lato positivo anche in una vicenda che di positivo non avrebbe proprio niente, posso dire che lo scandalo di Calciopoli mi ha permesso di tornare allo stadio Adriatico di Pescara a vedere la Juve, come feci l'ultima volta nel lontano 1993, quando la Juve fu sorprendentemente battuta nientepopodimenoché 5 a 1 da un Pescara già matematicamente retrocesso in serie B.
Ma andiamo con ordine (cronologico).
La sera di venerdì 30 sono andata al cinema-teatro Massimo ad assistere alla "festa bianconera". La serata avrebbe dovuto cominciare alle 19, invece ci hanno fatti entrare in sala verso le 19.30 (non senza un notevole spintonamento) e, mentre attendevamo l'inizio della festa, venivano diffusi a mo' di sottofondo gli inni della Juve; non sapevo che ne avesse più d'uno!
Verso le 20 si è cominciato mostrando alcuni filmati, tra cui uno con i gol realizzati dalla Juve in questa stagione, inframmezzati da tre (dico tre) spot identici di Juventus Channel. Poi sono saliti sul palco i responsabili degli Juventus Club di Abruzzo e Marche ed altre persone di cui mi è sfuggito il ruolo. Gli unici a beccarsi un applauso, anzi un'ovazione, sono stati un tizio che ha detto "La faccio breve, tanto credo di non essere io il pezzo forte della serata" e soprattutto un altro che ha sventolato un cartello con la scritta "Per noi saranno sempre 29" (gli scudetti). A quel punto è partito l'inno "Siamo noi, siamo noi, i campioni dell'Italia siamo noi!" , a cui mi sono unita senza esitare (eh sì, l'importante è crederci! )... per non parlare dei saltelli che hanno accompagnato il coro "Chi non salta interista è" (da un anno a questa parte gli juventini hanno sviluppato uno spiccato anti-interismo... chissà perché! ).
Alla fine è arrivato il preannunciato pezzo forte: i rappresentanti della società bianconera! C'erano:
A questo punto è iniziato l'assalto per gli autografi, a cui mi sono sottratta perché, non avendo nessun gadget particolare da farmi autografare, mi sono detta "Che me ne faccio di uno scarabocchio indecifrabile su un foglietto?" (soltanto dopo ho scoperto che quello di Buffon era persino leggibile). Mi sono limitata a scattare qualche istantanea con quella schifezza del mio fotofonino, dalle cui foto gli oggetti immortalati sembrano molto più distanti di quanto non siano in realtà, ed in più non c'è neanche lo zoom; ciò mi ha costretta ad avvicinarmi al gruppetto armato di fotocamere e telefonini che stazionava sotto il palco, brandendo il cellulare con il braccio teso con aria vagamente minacciosa!
Sabato 31 invece sono stata alla partita, che come si sa è stata vinta dalla Juve 1 a 0; ci sarebbe potuto stare anche un pareggio, ma non a reti inviolate: come dice la canzone di Elio e le Storie Tese, "la gente vuole il gol"! Per inciso, dopo che ho superato i famosi tornelli, un sorvegliante mi ha chiesto di dare un'occhiata alla mia solita borsona a tracolla, ed io ho tirato fuori due o tre cose prima che mi dicesse che poteva bastare. Probabilmente chi mi conosce potrebbe confermare che non ho certo l'aria di una che porta allo stadio "oggetti atti a offendere", men che meno con l'intenzione di usarli... Ma vabbe', è la prassi!
Ho preferito andare nella curva bianconera, non solo perché sono più tifosa della Juve che del Pescara (che comunque mi dispiace eccome, se retrocede), ma anche perché sapevo che lì avrei potuto esultare liberamente per la prevedibile (ma non così scontata, alla fine) vittoria della squadra ospite senza rischiare il linciaggio! Peccato che la visuale dalla curva sud fosse pessima; all'inizio stavo proprio al centro, dietro la porta di Buffon, e da lì non potevo apprezzare per niente le verticalizzazioni (si chiamano così, o sbaglio?). Quando mi sono spostata un po' di lato la situazione è migliorata, ma non capivo granché lo stesso, a parte il fatto che Nedved, per usare un'espressione propria dei cronisti sportivi, "s'è magnato" diversi gol (nota: Nedved con la sua fluente chioma bionda è uno dei pochi giocatori ben riconoscibili a distanza... Avrei voluto chiedergli che shampoo usa!). Mi sarebbe stata utile una radiocronaca per rendermi bene conto di ciò che succedeva; lo speaker dello stadio annunciava solamente le sostituzioni, ed in più... sarebbe proprio il caso che chi di dovere mettesse in funzione il tabellone, almeno per indicare i gol, i minuti di gioco, le formazioni, gli ammoniti! Meno male che dietro di me c'era uno che commentava le fasi di gioco salienti, in maniera assolutamente di parte ma efficace.
Il bello di assistere ad una partita allo stadio anziché in televisione è sicuramente l'atmosfera: fa un certo effetto essere circondati da centinaia di tifosi che perdono ogni obiettività nel perseguire la loro fede calcistica, ed intonano cori in continuazione... Non sapevo che ne esistessero così tanti: ci sono cori da stadio basati sulla musica di "Montagne verdi", "Yellow submarine", "Ricominciamo", "Guantanamera", "L'uva fogarina" e perfino "Hello Spank"!
Per oggi è tutto...
Volendomi sforzare di trovare un lato positivo anche in una vicenda che di positivo non avrebbe proprio niente, posso dire che lo scandalo di Calciopoli mi ha permesso di tornare allo stadio Adriatico di Pescara a vedere la Juve, come feci l'ultima volta nel lontano 1993, quando la Juve fu sorprendentemente battuta nientepopodimenoché 5 a 1 da un Pescara già matematicamente retrocesso in serie B.
Ma andiamo con ordine (cronologico).
La sera di venerdì 30 sono andata al cinema-teatro Massimo ad assistere alla "festa bianconera". La serata avrebbe dovuto cominciare alle 19, invece ci hanno fatti entrare in sala verso le 19.30 (non senza un notevole spintonamento) e, mentre attendevamo l'inizio della festa, venivano diffusi a mo' di sottofondo gli inni della Juve; non sapevo che ne avesse più d'uno!
Verso le 20 si è cominciato mostrando alcuni filmati, tra cui uno con i gol realizzati dalla Juve in questa stagione, inframmezzati da tre (dico tre) spot identici di Juventus Channel. Poi sono saliti sul palco i responsabili degli Juventus Club di Abruzzo e Marche ed altre persone di cui mi è sfuggito il ruolo. Gli unici a beccarsi un applauso, anzi un'ovazione, sono stati un tizio che ha detto "La faccio breve, tanto credo di non essere io il pezzo forte della serata" e soprattutto un altro che ha sventolato un cartello con la scritta "Per noi saranno sempre 29" (gli scudetti). A quel punto è partito l'inno "Siamo noi, siamo noi, i campioni dell'Italia siamo noi!" , a cui mi sono unita senza esitare (eh sì, l'importante è crederci! )... per non parlare dei saltelli che hanno accompagnato il coro "Chi non salta interista è" (da un anno a questa parte gli juventini hanno sviluppato uno spiccato anti-interismo... chissà perché! ).
Alla fine è arrivato il preannunciato pezzo forte: i rappresentanti della società bianconera! C'erano:
- Il presidente Giovanni Cobolli Gigli, un uomo che mi ispira un'idea di fiducia e, perché no?, simpatia.
- Il team manager Gianluca Pessotto, detto "Pessottino" da noi che gli vogliamo bene. Mi ha fatto tanto piacere vederlo così in forma a meno di un anno dal suo incidente.
- Il giocatore Federico Balzaretti, che ovviamente avevo sentito nominare... ma, siccome guardo le partite molto di rado, non avevo idea né di che faccia avesse né in che ruolo giocasse. Beh, ora lo so che è difensore!
- Il super special guest Gigi Buffon! Il fatto che si sia degnato di presenziare mi ha favorevolmente sorpresa; me lo sarei aspettato di più dal mio idolo Alex Del Piero (che peraltro durante la partita del giorno dopo ha inspiegabilmente dimenticato il suo proverbiale stile e fair play commettendo un fallo da ammonizione, litigando con l'arbitro e poi addirittura con un carabiniere, pare). Più volte la platea si è rivolta a Buffon al grido di "Resta con noi!". Devo dire che il nostro portierone, visto da vicino (sarò stata a 10-15 metri), ha una fisicità notevole, oltre ad essere sempre sorridente e disponibile... tanto che gli ho perdonato pure il modo in cui porta i capelli ed il fidanzamento con la Seredova!
A questo punto è iniziato l'assalto per gli autografi, a cui mi sono sottratta perché, non avendo nessun gadget particolare da farmi autografare, mi sono detta "Che me ne faccio di uno scarabocchio indecifrabile su un foglietto?" (soltanto dopo ho scoperto che quello di Buffon era persino leggibile). Mi sono limitata a scattare qualche istantanea con quella schifezza del mio fotofonino, dalle cui foto gli oggetti immortalati sembrano molto più distanti di quanto non siano in realtà, ed in più non c'è neanche lo zoom; ciò mi ha costretta ad avvicinarmi al gruppetto armato di fotocamere e telefonini che stazionava sotto il palco, brandendo il cellulare con il braccio teso con aria vagamente minacciosa!
Sabato 31 invece sono stata alla partita, che come si sa è stata vinta dalla Juve 1 a 0; ci sarebbe potuto stare anche un pareggio, ma non a reti inviolate: come dice la canzone di Elio e le Storie Tese, "la gente vuole il gol"! Per inciso, dopo che ho superato i famosi tornelli, un sorvegliante mi ha chiesto di dare un'occhiata alla mia solita borsona a tracolla, ed io ho tirato fuori due o tre cose prima che mi dicesse che poteva bastare. Probabilmente chi mi conosce potrebbe confermare che non ho certo l'aria di una che porta allo stadio "oggetti atti a offendere", men che meno con l'intenzione di usarli... Ma vabbe', è la prassi!
Ho preferito andare nella curva bianconera, non solo perché sono più tifosa della Juve che del Pescara (che comunque mi dispiace eccome, se retrocede), ma anche perché sapevo che lì avrei potuto esultare liberamente per la prevedibile (ma non così scontata, alla fine) vittoria della squadra ospite senza rischiare il linciaggio! Peccato che la visuale dalla curva sud fosse pessima; all'inizio stavo proprio al centro, dietro la porta di Buffon, e da lì non potevo apprezzare per niente le verticalizzazioni (si chiamano così, o sbaglio?). Quando mi sono spostata un po' di lato la situazione è migliorata, ma non capivo granché lo stesso, a parte il fatto che Nedved, per usare un'espressione propria dei cronisti sportivi, "s'è magnato" diversi gol (nota: Nedved con la sua fluente chioma bionda è uno dei pochi giocatori ben riconoscibili a distanza... Avrei voluto chiedergli che shampoo usa!). Mi sarebbe stata utile una radiocronaca per rendermi bene conto di ciò che succedeva; lo speaker dello stadio annunciava solamente le sostituzioni, ed in più... sarebbe proprio il caso che chi di dovere mettesse in funzione il tabellone, almeno per indicare i gol, i minuti di gioco, le formazioni, gli ammoniti! Meno male che dietro di me c'era uno che commentava le fasi di gioco salienti, in maniera assolutamente di parte ma efficace.
Il bello di assistere ad una partita allo stadio anziché in televisione è sicuramente l'atmosfera: fa un certo effetto essere circondati da centinaia di tifosi che perdono ogni obiettività nel perseguire la loro fede calcistica, ed intonano cori in continuazione... Non sapevo che ne esistessero così tanti: ci sono cori da stadio basati sulla musica di "Montagne verdi", "Yellow submarine", "Ricominciamo", "Guantanamera", "L'uva fogarina" e perfino "Hello Spank"!
Per oggi è tutto...
Stop al televoto!
Salve!
Mi rendo conto che come esordio di un blog può sembrare insolito, ma avevo inviato un e-mail ad un noto settimanale che solitamente pubblica sul suo sito le lettere ricevute... e invece stavolta niente; forse avranno cancellato il messaggio per errore, com'è successo in qualche altro caso.
Poiché credo che quello che ho scritto in fondo non meriti di sparire così nel nulla della Rete, lo posto nel mio blog, con qualche modifica.
Se qualcuno sta pensando che guardo troppa televisione... beh, probabilmente non ha mica torto!
Oggetto: Stop al televoto!
Prendo a prestito la frase con cui i conduttori dei sempre più numerosi programmi televisivi in cui è previsto il televoto avvertono che è scaduto il tempo a disposizione per esprimere la propria preferenza. Il mio provocatorio "stop al televoto", però, significa che mi piacerebbe che non si desse così tanto peso a questo meccanismo di votazione, che sarà anche democratico, ma in molti casi ha fornito risultati piuttosto sconcertanti. Temo comunque che sperare in un ridimensionamento del televoto sia una mera illusione, anche perché si tratta di una fonte di guadagno non indifferente per chi lo gestisce: 75 centesimi (in media, se non sbaglio) per un voto, quando il costo di un normale SMS non supera i 15 centesimi, mi sembrano francamente troppi.
Ecco alcuni casi recenti in cui il televoto ha espresso responsi poco comprensibili.
Primo caso: Festival di Sanremo
Mi pare corretto premettere che non apprezzo affatto lo stile interpretativo di Al Bano, e neppure la musica (troppo enfatica) ed il testo (poco immediato) della sua canzone sanremese; secondo me avrebbe meritato un piazzamento migliore quando presentò "È la mia vita". Comunque non posso certo negare la potenza e l'estensione vocale del cantante di Cellino, e so che può contare su un nutrito "zoccolo duro" di fan.
Ciò premesso, non riesco proprio a non trovare sorprendente il fatto che solo per poco il gran numero di televoti in favore di Al Bano (il quale ha potuto scalare così la classifica) non abbia sovvertito il responso della giuria demoscopica e della giuria di qualità, le quali premiavano meritatamente Simone Cristicchi ed avevano complessivamente un peso del 70% sul risultato finale. Il fatto è che la distribuzione dei televotanti è statisticamente imprevedibile: chiunque può televotare (perché si siano mobilitati in massa i fan di Al Bano e non quelli di altri cantanti, non sono in grado di spiegarlo), mentre può diventare giurato demoscopico solo chi soddisfa certi requisiti in termini di età, dischi acquistati, concerti a cui ha assistito; lo so bene, in quanto mia madre è stata scartata perché aveva un'età superiore ai limiti previsti, pur essendo appassionata di musica leggera italiana nonché assidua spettatrice del Festival. È interessante notare che a lei non sono piaciuti né Al Bano, né Johnny Dorelli, né i fratelli Bella, ma... indovinate chi? Paolo Meneguzzi, il cosiddetto "idolo delle ragazzine!".
Un'ulteriore dimostrazione dei limiti dei sistemi di voto/sondaggio "spontanei" (non gestiti da società specializzate) si potrebbe trovare nel sondaggio promosso da "TV Sorrisi e Canzoni", il quale incoronava vincitori di Sanremo a grande maggioranza Gianni e Marcella Bella. Se non sbaglio, nessuna delle tre giurie ufficiali (demoscopica, qualità e televoto) ha premiato la loro canzone, a detta di molti modesta, con buona pace di Gianni Bella e delle sue accuse alla "giuria di qualità comunista".
Secondo caso: Amici
A differenza delle scorse edizioni, quest'anno non ho mai visto "Amici"; a dissuadermi sono state soprattutto le opinioni lette su Internet, molte delle quali tendevano a criticare in particolare l'eccessivo risalto dedicato alle situazioni conflittuali tra allievi ed insegnanti, a discapito della valorizzazione del talento, aspetto per cui avevo apprezzato il programma in passato. Adesso che il programma è terminato, mi è venuta la curiosità di visitarne il sito, se non altro per vedere che faccia avesse il vincitore; sul sito ho potuto visionare i filmati di alcune esibizioni dei ragazzi.
Ebbene, dopo aver visto (ed ascoltato) i video relativi al vincitore Federico, e quelli relativi a Karima, che secondo molti avrebbe meritato la vittoria, non riesco a credere che sia andata com'è andata! Federico è sicuramente intonato (mi sembra il minimo per uno che è stato ammesso nella scuola in qualità di cantante), ma non mi pare che abbia proprio una gran voce, a differenza di Karima.
Ovviamente, non avendo elementi per valutare altri aspetti (progressi fatti, completezza nelle varie discipline, umiltà), ho potuto effettuare il confronto limitatamente al talento espresso in quelle esibizioni, tutte relative comunque alla specialità dei due, cioè il canto. Magari sbaglierò, ma credo che il talento dovrebbe essere il fattore determinante in un cosiddetto "talent-show". Riguardo ai progressi, posso solo chiedermi: se Federico prima di entrare nella scuola di "Amici" cantava meno bene rispetto alle esibizioni che ho visto, come ha fatto a superare la selezione?
Mi è venuto un dubbio: forse a favorire Federico è stato anche il fatto di avere un look magari più accattivante rispetto alla non proprio longilinea Karima? (So che le ragazzine lo trovano carinissimo, anche se personalmente non mi dice niente... Sarà l'età?) Se così fosse, ahimé, sarebbe l'ennesimo caso in cui ad avere la meglio è l'immagine...
Terzo caso: Notti sul ghiaccio
La protagonista indiscussa della puntata di sabato 24 marzo è stata Adriana Volpe, la quale si era infortunata, ma non così tanto da non potersi allenare per tutta la settimana precedente alla trasmissione, per poi rifiutare di esibirsi in diretta in seguito ad una polemica sugli infortuni sorta con Eleonora Pedron. La Volpe si è rivolta ripetutamente al pubblico a casa chiedendo di votare per gli altri concorrenti in modo da poter lasciare la gara, poiché non se la sentiva di continuare; in una delle prove ha lasciato addirittura che il suo partner pattinasse da solo, e l'esibizione è stata considerata comunque valida. Se avessi potuto, le avrei chiesto "Perché non ti ritiri?", ma probabilmente la risposta più sincera avrebbe dovuto essere che il contratto penalizza i concorrenti che abbandonano il torneo di loro spontanea volontà, senza essere regolarmente eliminati.
Ebbene, per ben due volte il televoto ha salvato Adriana Volpe, per ragioni inspiegabili (qualcuno ha parlato di "sadismo del pubblico"... mah!), mandando in sfida la brava Giulia Gorietti e Daniel McVicar, il quale aveva già superato numerosi spareggi ma questa volta è stato eliminato. Almeno questo verdetto è stato giusto... anche se il Clarke di "Beautiful" è stato sicuramente più simpatico e meno indisponente di Adriana Volpe, e soprattutto ha eseguito tutte le prove senza polemizzare!
Mi rendo conto che come esordio di un blog può sembrare insolito, ma avevo inviato un e-mail ad un noto settimanale che solitamente pubblica sul suo sito le lettere ricevute... e invece stavolta niente; forse avranno cancellato il messaggio per errore, com'è successo in qualche altro caso.
Poiché credo che quello che ho scritto in fondo non meriti di sparire così nel nulla della Rete, lo posto nel mio blog, con qualche modifica.
Se qualcuno sta pensando che guardo troppa televisione... beh, probabilmente non ha mica torto!
Oggetto: Stop al televoto!
Prendo a prestito la frase con cui i conduttori dei sempre più numerosi programmi televisivi in cui è previsto il televoto avvertono che è scaduto il tempo a disposizione per esprimere la propria preferenza. Il mio provocatorio "stop al televoto", però, significa che mi piacerebbe che non si desse così tanto peso a questo meccanismo di votazione, che sarà anche democratico, ma in molti casi ha fornito risultati piuttosto sconcertanti. Temo comunque che sperare in un ridimensionamento del televoto sia una mera illusione, anche perché si tratta di una fonte di guadagno non indifferente per chi lo gestisce: 75 centesimi (in media, se non sbaglio) per un voto, quando il costo di un normale SMS non supera i 15 centesimi, mi sembrano francamente troppi.
Ecco alcuni casi recenti in cui il televoto ha espresso responsi poco comprensibili.
Primo caso: Festival di Sanremo
Mi pare corretto premettere che non apprezzo affatto lo stile interpretativo di Al Bano, e neppure la musica (troppo enfatica) ed il testo (poco immediato) della sua canzone sanremese; secondo me avrebbe meritato un piazzamento migliore quando presentò "È la mia vita". Comunque non posso certo negare la potenza e l'estensione vocale del cantante di Cellino, e so che può contare su un nutrito "zoccolo duro" di fan.
Ciò premesso, non riesco proprio a non trovare sorprendente il fatto che solo per poco il gran numero di televoti in favore di Al Bano (il quale ha potuto scalare così la classifica) non abbia sovvertito il responso della giuria demoscopica e della giuria di qualità, le quali premiavano meritatamente Simone Cristicchi ed avevano complessivamente un peso del 70% sul risultato finale. Il fatto è che la distribuzione dei televotanti è statisticamente imprevedibile: chiunque può televotare (perché si siano mobilitati in massa i fan di Al Bano e non quelli di altri cantanti, non sono in grado di spiegarlo), mentre può diventare giurato demoscopico solo chi soddisfa certi requisiti in termini di età, dischi acquistati, concerti a cui ha assistito; lo so bene, in quanto mia madre è stata scartata perché aveva un'età superiore ai limiti previsti, pur essendo appassionata di musica leggera italiana nonché assidua spettatrice del Festival. È interessante notare che a lei non sono piaciuti né Al Bano, né Johnny Dorelli, né i fratelli Bella, ma... indovinate chi? Paolo Meneguzzi, il cosiddetto "idolo delle ragazzine!".
Un'ulteriore dimostrazione dei limiti dei sistemi di voto/sondaggio "spontanei" (non gestiti da società specializzate) si potrebbe trovare nel sondaggio promosso da "TV Sorrisi e Canzoni", il quale incoronava vincitori di Sanremo a grande maggioranza Gianni e Marcella Bella. Se non sbaglio, nessuna delle tre giurie ufficiali (demoscopica, qualità e televoto) ha premiato la loro canzone, a detta di molti modesta, con buona pace di Gianni Bella e delle sue accuse alla "giuria di qualità comunista".
Secondo caso: Amici
A differenza delle scorse edizioni, quest'anno non ho mai visto "Amici"; a dissuadermi sono state soprattutto le opinioni lette su Internet, molte delle quali tendevano a criticare in particolare l'eccessivo risalto dedicato alle situazioni conflittuali tra allievi ed insegnanti, a discapito della valorizzazione del talento, aspetto per cui avevo apprezzato il programma in passato. Adesso che il programma è terminato, mi è venuta la curiosità di visitarne il sito, se non altro per vedere che faccia avesse il vincitore; sul sito ho potuto visionare i filmati di alcune esibizioni dei ragazzi.
Ebbene, dopo aver visto (ed ascoltato) i video relativi al vincitore Federico, e quelli relativi a Karima, che secondo molti avrebbe meritato la vittoria, non riesco a credere che sia andata com'è andata! Federico è sicuramente intonato (mi sembra il minimo per uno che è stato ammesso nella scuola in qualità di cantante), ma non mi pare che abbia proprio una gran voce, a differenza di Karima.
Ovviamente, non avendo elementi per valutare altri aspetti (progressi fatti, completezza nelle varie discipline, umiltà), ho potuto effettuare il confronto limitatamente al talento espresso in quelle esibizioni, tutte relative comunque alla specialità dei due, cioè il canto. Magari sbaglierò, ma credo che il talento dovrebbe essere il fattore determinante in un cosiddetto "talent-show". Riguardo ai progressi, posso solo chiedermi: se Federico prima di entrare nella scuola di "Amici" cantava meno bene rispetto alle esibizioni che ho visto, come ha fatto a superare la selezione?
Mi è venuto un dubbio: forse a favorire Federico è stato anche il fatto di avere un look magari più accattivante rispetto alla non proprio longilinea Karima? (So che le ragazzine lo trovano carinissimo, anche se personalmente non mi dice niente... Sarà l'età?) Se così fosse, ahimé, sarebbe l'ennesimo caso in cui ad avere la meglio è l'immagine...
Terzo caso: Notti sul ghiaccio
La protagonista indiscussa della puntata di sabato 24 marzo è stata Adriana Volpe, la quale si era infortunata, ma non così tanto da non potersi allenare per tutta la settimana precedente alla trasmissione, per poi rifiutare di esibirsi in diretta in seguito ad una polemica sugli infortuni sorta con Eleonora Pedron. La Volpe si è rivolta ripetutamente al pubblico a casa chiedendo di votare per gli altri concorrenti in modo da poter lasciare la gara, poiché non se la sentiva di continuare; in una delle prove ha lasciato addirittura che il suo partner pattinasse da solo, e l'esibizione è stata considerata comunque valida. Se avessi potuto, le avrei chiesto "Perché non ti ritiri?", ma probabilmente la risposta più sincera avrebbe dovuto essere che il contratto penalizza i concorrenti che abbandonano il torneo di loro spontanea volontà, senza essere regolarmente eliminati.
Ebbene, per ben due volte il televoto ha salvato Adriana Volpe, per ragioni inspiegabili (qualcuno ha parlato di "sadismo del pubblico"... mah!), mandando in sfida la brava Giulia Gorietti e Daniel McVicar, il quale aveva già superato numerosi spareggi ma questa volta è stato eliminato. Almeno questo verdetto è stato giusto... anche se il Clarke di "Beautiful" è stato sicuramente più simpatico e meno indisponente di Adriana Volpe, e soprattutto ha eseguito tutte le prove senza polemizzare!
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