Solo ieri avevo promesso di non tornare più sulla rielezione di Sergio Mattarella... ma l'ultima trovata dei 99 Cosse mi impone di venir meno al mio proposito! ;-) La band folk-rock pescarese ha ridoppiato in dialetto la dichiarazione rilasciata con volto tirato ma con encomiabile pacatezza da Mattarella al termine dell'incontro con i presidenti di Camera e Senato, i quali gli avevano comunicato l'esito dell'elezione che lo confermava nella carica di Presidente della Repubblica.
Il ridoppiaggio è un tentativo ironico di rispondere alla domanda che un po' tutti ci saremo fatti: cosa avrebbe detto Sergione se avesse potuto esprimersi liberamente? Un altro tentativo in tal senso è stato pubblicato nella pagina Non è successo niente.
Non posso fare a meno di ricordare un'altra creazione dei 99 Cosse sempre con protagonista Mattarella che ribatteva esasperato «'N'atrə ssett'annə... Ma tu si' mmattə a la coccə, signo'!» a una donna che gli aveva gridato «Presidente, non vada via dal Quirinale!».
[Sui social alcuni si rifiutano di riconoscere il sacrificio di Mattarella: in fondo il suo non è mica un lavoro usurante e malpagato!, dicono. E poi un democristiano come lui nel potere ci sguazza, aggiungono. A costoro farei notare che il presidente ha pur sempre ottant'anni, anche se portati piuttosto bene, aveva tutto il diritto di godersi la pensione, di dedicarsi ai non meglio precisati piani che aveva in mente, e di tener fede alla sua convinzione che un secondo mandato fosse a dir poco inopportuno. Inoltre non è affatto detto che un compito mentalmente gravoso e di responsabilità come il suo sia meno stressante rispetto a un impiego più impegnativo sul piano fisico ma che permette di "staccare" in modo netto una volta finito il turno]