È da giovedì scorso che diserto il mio appuntamento quotidiano con il blog – e devo pure rispondere a qualche commento: cari lettori, vi chiedo di avere ancora un pochino di pazienza! – perché ho avuto... ehm... altro da fare. ;-)
Diciamo che il destino, che nella prima metà dell'anno si era accanito contro di me, in seguito sembra aver deciso di risarcirmi con gli interessi, facendomi trovare lungo il mio cammino qualcosa di prezioso... qualcosa che ha due braccia, due mani, due gambe, due piedi, due orecchie ed un solo cervello (cit.). :-)
Ebbene sì, sono tante le cose che noi due abbiamo in comune – ma pure quelle che ci differenziano, rappresentando un'opportunità di arricchimento reciproco – e, anche se ho un po' di timore a dirlo, dal momento che appena pochi mesi fa non avrei osato sperare in niente di simile, mi sento felice come forse mai prima d'ora! :-D
Lui, che ha una cultura pazzesca in fatto di canzone d'autore, mi sta facendo scoprire un sacco di perle musicali a me ignote, tra cui questa di Brunori Sas... ma io, che in pratica il cantautore cosentino non lo conoscevo prima dell'ultimo Festival di Sanremo, posso solo limitarmi a citare alcuni versi della sua L'albero delle noci.
Che tutto questo amore io non lo posso sostenere
Perché conosco benissimo le dimensioni del mio cuore
E posso navigare anche in assenza di stella polare
[...]
E tutta questa felicità forse la posso sostenere
Perché hai cambiato l'architettura e le proporzioni del mio cuore
E posso navigare sotto una nuova stella polare
[Vabbè, questa Dario Brunori l'ha dedicata alla sua bambina, ma il concetto è quello ;-)]




