mercoledì 31 luglio 2024

Scienza in pillole

L'ultimo reel in ordine di tempo pubblicato dal chimico e divulgatore scientifico Ruggero Rollini per spiegare che sarebbe il caso di abbassare la tavoletta del water prima di tirare lo sciacquone...

... mi offre lo spunto per condividere qualche altro post Instagram piacevolmente educativo: un altro video dello stesso Rollini che illustra come lo sputo possa pulire le opere d'arte, una scoperta letteralmente da Premio Ig Nobel...

... una galleria di microorganismi sempre più piccoli, dal pelo/capello umano (con un diametro che va da 17 a 181 micrometri, ossia milionesimi di metro) al rhinovirus (del diametro di circa 3 centesimi di micrometro) che è il principale responsabile del comune raffreddore...

... e un post della biotecnologa Beatrice Mautino, autrice fra l'altro del libro La scienza dei cosmetici e conduttrice del podcast Ci vuole una scienza insieme a Emanuele Menietti, che chiarisce come funzionano gli autoabbronzanti.

martedì 30 luglio 2024

La stoffa della campionessa

Molto si è parlato della reazione emozionata della 19enne Benedetta Pilato, grande promessa del nuoto italiano, arrivata quarta nei 100 metri rana alle Olimpiadi mancando la medaglia di bronzo per un centesimo, quando è stata intervistata subito dopo la gara dalla giornalista Rai Elisabetta Caporale, e soprattutto del commento in studio dell'ex fiorettista e oggi (opinabile) opinionista Elisa Di Francisca. Dopo aver guardato il video, sono rimasta senza parole...

... e perciò prendo a prestito quelle di Luca Paladini, dell'ex campionessa di nuoto Federica Pellegrini, di Se Non Ora Quando - News e di Nel terzo cassetto.

lunedì 29 luglio 2024

Parole che non fanno rima con niente

Sulla pagina Facebook The Language Nerds è stata pubblicata una breve rassegna di «Words that don’t rhyme with anything», cioè parole (della lingua inglese) che non fanno rima con niente: in ordine alfabetico, acrid (acre), angst (angoscia), beige (beige), bulb (lampadina), chaos (caos), circle (cerchio), circus (circo), concierge (portiere d'albergo), dunce (somaro), false (falso), film (film), husband (marito), month (mese), music (musica), orange (arancia), purple (viola), rhythm (ritmo), silver (argento), walrus (tricheco), wasp (vespa), width (larghezza), window (finestra), wolf (lupo), woman (donna).

A questo punto la domanda sorge spontanea: e in italiano? Attenendoci alla definizione secondo cui la rima è l'identità consonantica e vocalica nella terminazione di due o più parole a partire dall'accento tonico, possiamo elencare fegato, abaco, arbitro, orafo, iperbato, diaspora (menzionate qui), ma anche uva e stomaco (qui), e forse pure pulce (qui).

P.S.: Mentre scrivevo "non fanno rima con niente", mi è tornata in mente una battuta simpatica ma non proprio raffinatissima letta in un libro della comica Luciana Littizzetto oltre vent'anni fa. Se mi ricordassi altrettanto bene le nozioni che studiai all'epoca, sul lavoro me la caverei alla grande, ma purtroppo i miei neuroni trattengono quello che vogliono loro...

[L'immagine che apre il post è tratta da Filastrocche.it]

domenica 28 luglio 2024

Altro che tormentone estivo!

Correva l'anno 1982 quando la compianta Giuni Russo, una delle voci femminili più straordinarie della musica leggera italiana, portò al successo Un'estate al mare, brano musicale scritto da Franco Battiato per il testo e dallo stesso Battiato e Giusto Pio per la musica.

Sarà che la sento da quando ero una bambina ingenua, sarà che la melodia dall'apparenza leggera e spensierata e gli incredibili virtuosismi vocali tendevano a distrarmi dal significato delle parole... ma ho dovuto leggere questo post di Giuseppe Savà per rendermi davvero conto del tema trattato. (E dire che già l'incipit del testo, «Per le strade mercenarie del sesso/che procurano fantastiche illusioni», era abbastanza difficile da fraintendere)

Un abbaglio tragico e luminoso.
Un’estate al mare. Battiato: solitudine di una prostituta
Solitudine di una prostituta. Ovvero “Un’estate al mare”.
Nel 1982 la cantante palermitana Giuseppa Romeo, in arte Giuni Russo (Palermo, 1951- Milano, 2004), scalò contro ogni previsione -anche personale- le classifiche italiane con un successo destinato a diventare la canzone dell’estate anche nei decenni successivi.
Solare, come l’olio abbronzante di Tahiti che sopra i 28 gradi da solido si trasforma in liquido, la canzone apparve subito luminosa, fresca, semplice, comprensibile e cantabile da tutti. La stessa Giuni rimase scossa dal successo che la travolse.
E dire che nelle intenzioni dell’autore, l’amico Franco Battiato, c’erano ben altri intendimenti.
La canzone parla di una prostituta e della sua condizione di sogno e realtà. La vita desiderata, le vacanze, il mare, la libertà dal lavoro, e la materialità in cui invece vive ogni giorno.
“Per le strade mercenarie del sesso, che procurano fantastiche illusioni”, esordisce Battiato. È lei a parlare. Vive vendendo il proprio corpo, la Bocca di Rosa affrescata da Franco: “Senti la mia pelle com'è vellutata, ti farà cadere in tentazioni”.
La donna della canzone trascorre le sere per strada, e vende l’amore mercenario nel buio d’inverno, sola, con la paura di essere vittima di violenza: “Sopra i ponti delle autostrade, c'è qualcuno fermo che ci saluta, senti questa pelle com'è profumata, mi ricorda l'olio di Tahiti, nelle sere quando c'era freddo, si bruciavano le gomme di automobili, quest'estate voglio divertirmi per le vacanze”.
Ma a questa donna la vacanza è negata. Dalla sua condizione di solitudine, e dal giogo del racket di un protettore che -non citato- appare sullo sfondo di un’autostrada. Battiato interviene sdoppiando la voce in un gioco di rimandi fra testo e musica: “Per regalo voglio un harmonizer con quel trucco che mi sdoppia la voce”. È la sua firma in calce.
Giuni Russo è scomparsa ad appena 53 anni dopo aver consacrato la sua vita a Dio come carmelitana. Ancora oggi nelle storie di Instagram la sua voce che senza trucco alla fine del brano raggiunge le frequenze del fischio dei gabbiani coprendo cinque ottave, accompagna la voglia di mare e di libertà. In un abbaglio tragico e luminoso.

Chi ha tempo non aspetti tempo!

Ultimamente lo scrittore e divulgatore scientifico Massimo Polidoro, cofondatore del CICAP e stretto collaboratore del mai abbastanza compianto Piero Angela, sta promuovendo, tramite la sua newsletter Avviso ai Naviganti e il suo canale YouTube, il suo nuovo corso intitolato L'arte di gestire Tempo e Attenzione. Poiché si tratta di uno dei miei principali punti deboli – per dirne una, il mio medico curante mi ha detto chiaramente che se non inizio a fare un po' di sport mirato saranno guai per la mia schiena, solo che non ne ho il tempo, e per dirne un'altra quando ho più compiti da svolgere al lavoro tendo a perdermi tra l'uno e l'altro senza riuscire a portarne a termine neanche uno – ho ovviamente drizzato le antenne. In extremis ho deciso di fare questo piccolo investimento: fino alla mezzanotte di oggi costa 290 euro anziché 350. D'ora in poi spero solo di trovare il tempo per seguire le lezioni! ;-) (Poiché dal 9 al 25 agosto sono in ferie, non ho scuse per non dedicarmici almeno un'oretta al giorno)

Ecco il breve video pubblicato oggi da Polidoro...

... e la relativa trascrizione.

Ti sembra di essere sopraffatto dagli impegni e di non riuscire a fare tutto quello che vorresti? Ti sembra che il tempo sfugga via, e che non te ne resti abbastanza per fare ciò che per te è importante? [Avoja!, NdC] Non hai niente che non va, ma c'è qualcosa che potrebbe aiutarti. Io sono Massimo Polidoro, divulgatore scientifico, scrittore, docente, e ho creato un corso che si intitola "L'arte di gestire tempo e attenzione". Esatto, arte, perché è qualcosa che si può imparare. Il fatto è che nessuno ci ha insegnato a organizzare le nostre giornate, a mantenere il controllo dell'attenzione, a filtrare le richieste e gli impegni, a individuare le priorità o a dire di no. Io ho dedicato più di tre decenni a imparare come gestire meglio il mio tempo e la mia attenzione. Non si tratta di essere fortunati o di aspettare che le cose cambino così, per magia: bisogna prendere in mano la situazione e cambiare approccio. Iscriviti ora al mio corso e ritrovati a settembre di nuovo padrone del tuo tempo e della tua attenzione; ma fallo entro la mezzanotte di domenica 28 luglio, prima che termini la possibilità di iscriversi a condizioni di favore. Chi ha tempo non aspetti tempo!

Tutte le informazioni sul corso le trovi qui.

venerdì 26 luglio 2024

Dubbi sullo sport "pulito"

Nel 2012 Alex Schwazer, campione olimpico uscente nella 50 km di marcia, venne escluso dalle Olimpiadi di Londra perché risultato positivo al doping; dal momento che ammise di essersi dopato, venne squalificato per tre anni e nove mesi. Nel 2016, poco dopo il suo ritorno alle gare e in vista delle Olimpiadi di Rio, venne trovato di nuovo positivo a un controllo effettuato mesi prima; questa volta proclamò la sua innocenza, ma essendo considerato recidivo gli toccò il massimo della pena: otto anni di squalifica, che sono terminati di recente. Una settimana fa Schwazer, all'età di quasi quarant'anni, ha voluto correre l'ultima gara della sua carriera, senza purtroppo riuscire a portarla a termine, perché ci teneva troppo a gareggiare almeno una volta davanti ai suoi bambini.

Io sinceramente, non avendo seguito la vicenda, ho sempre dato per scontato che nel 2016 Schwazer "ci fosse ricascato"; oggi devo ammettere che non avevo la minima idea di cosa potesse esserci dietro. L'ho scoperto ascoltando il podcast Storia dell’omicidio di un marciatore, che è stato realizzato dall'inviato Rai Vincenzo Frenda e si può ascoltare su RaiPlay Sound.

Ciascun episodio include la registrazione della voce di Frenda che spiega

Questa non è una storia di sport, non è solo il racconto di un processo per frode sportiva, non è uno spaccato sul doping né sull'atletica mondiale. Non è nemmeno una storia di redenzione o di riscatto; in questa storia non c'è un lieto fine. Questa è la storia dell'omicidio di un marciatore, la storia di Alex Schwazer.

All'inizio pensavo che il titolo a effetto del podcast fosse esageratamente sensazionalistico... ma arrivata alla fine ho capito quanto invece avesse senso, e ho provato una rabbia incredibile, e un'enorme compassione per questo atleta che, schiacciato dalle pressioni della federazione e degli sponsor, è caduto, poi ha fatto di tutto per rialzarsi, ma è rimasto vittima di quello che non esito a definire un complotto.

Tornando ai giorni nostri, a proposito delle prestazioni mostruose del ciclista sloveno Tadej Pogačar al Tour de France, e non solo le sue, l'ex preparatore della Festina Antoine Vayer ha dichiarato, dati dei watt alla mano, «Questo Tour puzza di doping, è il Tour più sporco di tutta la storia del ciclismo».

Que le meilleur gagne!

È attualmente in corso, sotto una fastidiosa pioggia un po' fuori stagione, la spettacolare cerimonia d'apertura delle Olimpiadi di Parigi, che sta confermando le previsioni di "tamarraggine" fatte sul numero di oggi di Parì, la newsletter a tema olimpico de Il Post.

Come ha fatto notare l'atleta Roy Baker pubblicando l'infografica che apre questo post, ai Giochi Olimpici estivi di Parigi 2024 si sta facendo la storia con il raggiungimento della parità di genere: per la prima volta nella storia la divisione di genere è esattamente 50/50, daje! Quanto alla rappresentativa italiana, essa conta 403 atleti – purtroppo il campione di tennis Jannik Sinner, nel quale riponevamo tante speranze, ha dato forfait quasi all'ultimo momento a causa di una tonsillite – la Gazzetta dello Sport li ha classificati in base alla regione di nascita: guida la classifica la Lombardia con 70 atleti, e la chiudono Abruzzo e Basilicata con 2, mentre non sono presenti atleti nati in Valle d'Aosta e in Molise. Come osservato da Elio Truzzolillo, «mentre per la Valle d’Aosta il cronista si sente in dovere di sottolineare la cosa, riconoscendo quindi dignità ed esistenza a questo territorio, semplicemente nulla viene detto a proposito del Molise. L’ennesima prova che il Molise non esiste». :-D

Concludo con il video pubblicato qualche ora fa da Contenuti Zero...

... che apprezzo sempre di più per il loro talento: in particolare sono bravissimi a coniugare le parodie musicali, genere che adoro, con uno spirito giocosamente didattico. Alcuni dei loro ultimi reel, in ordine cronologico inverso, vedono protagonisti la Monaca di Monza, Freddie Mercury/Marconi, un Oscar Wilde visibilmente infastidito dalla condivisione inflazionata dei suoi aforismi sui social, Dante Alighieri e i suoi messaggi vocali alla moglie, e i Malavoglia featuring Coma_Cose.

giovedì 25 luglio 2024

Yes we Kam!

Domenica sera, con un coup de theâtre abbastanza inaspettato anche se molti (me compresa) si auguravano che accadesse quanto prima, il presidente USA in carica Joe Biden ha annunciato con un tweet – pubblicato, com'è giusto, non sul suo profilo ufficiale da presidente bensì sul suo account personale – che rinunciava alla candidatura per un secondo mandato...

... e successivamente ha comunicato che avrebbe appoggiato la sua vice Kamala Harris come sfidante del candidato repubblicano Donald Trump per il partito democratico alle elezioni presidenziali del prossimo novembre.

Martedì sera la Harris, che negli ultimi quattro anni ha ricoperto il proprio ruolo di vice all'ombra del presidente senza particolari possibilità di mettersi in luce, ha tenuto il suo primo comizio da candidata in pectore, mentre ieri sera è stata la volta del primo discorso di Biden dopo il ritiro dalle presidenziali. Più che motivare la decisione di ritirarsi, Biden ha parlato delle prossime elezioni e ha implicitamente citato più volte i rischi che secondo lui il paese correrebbe nel caso di una vittoria di Trump. Anche quando ha fatto cenno a cosa lo abbia spinto a ritirarsi, in realtà non ha detto nulla di molto concreto né sulle motivazioni politiche né su quelle personali, e si è limitato a dire genericamente di averlo fatto per «salvare» la democrazia americana.

Proprio stasera ho ascoltato l'episodio del podcast Non hanno un amico nel quale Luca Bizzarri parlava del passo indietro di Biden, e una volta tanto il comico genovese non mi ha fatto ridere per niente e neppure sorridere, ma mi ha decisamente commossa. Detto ciò, nei prossimi mesi farò un tifo sfegatato perché Kamala Harris riesca in un'impresa che solo una settimana fa sembrava pressoché impossibile: trovo assurdo, oltre che oltremodo pericoloso per gli equilibri mondiali, che gli elettori americani possano ripetere l'errore già commesso di dar fiducia a quel [AUTOCENSURA] di Donald Trump.

[Il ritratto di Kamala Harris che apre il post è stato realizzato da Phresh Laundry]

mercoledì 24 luglio 2024

Pesca a strascico su internet

Anni fa, quasi agli albori della mia esperienza in Rete, creai un indirizzo di posta elettronica @katamail.com, che all'epoca era offerto da Kataweb, mentre oggi fa parte di Tiscali. Lo usavo più che altro per registrarmi a servizi online non troppo rilevanti e che non richiedevano che venissero fornite le vere generalità, poi pian piano l'ho dismesso, sostituendolo per gli scopi suddetti con l'indirizzo Gmail associato al profilo con cui firmo questo blog. Però l'indirizzo @katamail.com ho continuato a monitorarlo inserendolo in Mozilla Thunderbird, un po' per evitare che scadesse dopo un tot di tempo senza accedere, un po' perché... non si sa mai, potrebbe sempre arrivare qualche messaggio importante.

Ebbene, non arriva mai niente di utile: qualche raro messaggio relativo a servizi che non uso da talmente tanto tempo che non ho sentito il bisogno di migrarli su @gmail.com, mentre tutto il resto è spam. In particolare, negli ultimi giorni l'indirizzo Katamail è destinatario di svariati messaggi tutt'altro che raccomandabili provenienti quasi tutti dall'indirizzo info@in.wembleb.life, qualcuno da info@rdl.wembleb.life – l'URL wembleb.life redireziona a https://smartwallet365.com/, una roba che riguarda la gestione delle finanze personali, ma non ho approfondito – associati ai nomi e agli argomenti più disparati; tutte offerte e promozioni, comunque.

Cercando con Google il secondo indirizzo non ho trovato nulla, mentre il primo conduce unicamente a questa pagina del sito francese Signal-Arnaques.com, una piattaforma comunitaria che permette di segnalare truffe (in francese, appunto, arnaques) di ogni tipo, come siti fraudolenti, e-mail sospette e chiamate indesiderate. Dopo pochi istanti la pagina in questione conduce automaticamente a quest'altra pagina che invita ad abbonarsi per usufruire del servizio, ma io ho fatto in tempo a screenshottare e copiare il contenuto. Nel caso segnalato, in data 24/12/2022, il mittente si spacciava per "Assurance Chiens et Chats" (assicurazione cani e gatti) e tentava un attacco di phishing proponendo un'assicurazione per ottenere il rimborso totale delle spese veterinarie. A me, invece, da quell'indirizzo hanno cercato di appioppare di tutto: dai montascale ai giochi d'azzardo online, dai prestiti ai purificatori d'acqua, fino alle automobili. In fondo a ciascun messaggio si trova una dicitura del tipo

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[Ovviamente mi sono ben guardata dal cliccare sui link in questione]

A proposito di fregature online, in qualche gruppo Facebook ho visto condiviso lo screenshot qui sotto.

Davvero buffo: nella sua smania di provare a pescare a strascico gente disposta ad abboccare alla sua esca, Santos Chantal non sembrava proprio aver notato che stava rispondendo a un altro/a imbroglione... :-D

martedì 23 luglio 2024

Il leghista che voleva far causa alla grammatica

A proposito del disegno di legge presentato dal senatore leghista Manfredi Potenti per vietare la declinazione del genere femminile sui titoli istituzionali negli atti pubblici – come nel caso di "sindaca", "questora", "avvocata" o "rettrice" – pena una multa fino a 5mila euro, dal quale persino il suo partito ha preso le distanze definendola un'iniziativa del tutto personale, mi limito a linkare i post pubblicati di recente sulla questione dall'insegnante Galatea Vaglio, dalla sociolinguista Vera Gheno, dal politico radicale Alessandro Capriccioli – anche per garantire un minimo delle doverose "quote azzurre" ;-) – e da Elena Zannoni, eletta a giugno sindaca di Lugo per il PD.

Visto che siamo in tema, facciamoci spiegare da Manolo Trinci la differenza tra maschile non marcato e maschile sovraesteso (quello che usa Giorgia Meloni quando parla di sé come "il presidente").

domenica 21 luglio 2024

Io, gattara honoris causa

Mi sono resa conto di non aver ancora parlato su questo blog dei recenti sviluppi della mia "carriera" di aspirante "gattara". Ebbene, circa tre mesi fa ai randagetti rossi/biondi ai quali davo abitualmente da mangiare nel mio giardino si è unita una gatta grigia tigrata mai vista prima, tanto diffidente quanto prepotente nell'usurpare il diritto alla pappa dei suoi predecessori. Ben presto si è capito come mai fosse così famelica: circa due mesi e mezzo fa ha "scodellato" quattro splendidi cuccioli di altrettante tonalità di grigio nella cuccia che avevamo messo a disposizione dei randagi. Evidentemente la micia era sfuggita alla campagna di sterilizzazione delle femmine svolta l'anno scorso sulla colonia felina censita nella zona.

Ebbene, i gattini stanno crescendo e sono ormai svezzati, anche se sembrano ancora attaccatissimi alla loro mamma.

[Foto scattata il 12 luglio scorso]

Se mi vedono avvicinarsi schizzano via a velocità supersonica, ma quando distribuisco la pappa si fiondano a mangiare e si lasciano persino accarezzare.

[Foto scattata oggi pomeriggio]

Mi è tornata in mente la vignetta qui sotto, che suggerisce che l'affetto dei gatti sia un po' meno disinteressato rispetto a quello dei cani... ;-)

Donna: Sei tutto per me.
Cane: Sei il mio mondo.
Gatto: Sei il mio apriscatole.

... oltre a questo reel del comico Federico Basso, il quale impersona un gatto indispettito dal fatto che la sua padrona voglia fotografarlo di continuo.

La scorsa settimana ho telefonato e poi, su indicazione della mia interlocutrice, scritto un'e-mail alla sede di competenza dell'ATS (Agenzia di Tutela della Salute) per chiedere indicazioni sul da farsi. Sicuramente la gatta deve essere sterilizzata quanto prima: un'amica che ha a che fare coi gatti da sempre mi ha spiegato che non è affatto troppo presto perché rimanga incinta di nuovo, e il fatto che i gatti rossi maschi le facciano vistose moine non mi pare certo un buon segno. Inoltre i micetti andranno vaccinati, ammesso che l'ATS si occupi anche di questo, altrimenti dovrò rivolgermi altrove. Infine, essendomi resa conto che a prendermi cura e sfamare tutte 'ste bestiole non ce la faccio, a malincuore ho chiesto se potevano indicarmi un gattile che potesse prenderli in custodia per poi cercare qualcuno che potesse adottarli. Dopo le dolci carezzine di stasera, mi sento una bruttissima persona a volermene liberare... ma è (anche) per il loro bene!

sabato 20 luglio 2024

Ponne, la capitale de lu monne!

Penne, cittadina di poco più di 11mila abitanti in provincia di Pescara, di recente è salita agli onori della cronaca per i successi in campo artistico di due suoi cittadini (come ricordato su Facebook da un altro pennese DOC, il cantautore e medico Mimmo Locasciulli): la scrittrice Donatella Di Pietrantonio ha vinto il Premio Strega con L'età fragile, e il cantautore Setak, al secolo Nicola Pomponi, ha vinto la Targa Tenco per il miglior album in dialetto con Assamanù. Qui sotto il video ufficiale del brano che dà il titolo all'album.

Quanto alla Di Pietrantonio, approfitterò delle imminenti ferie – ehm, imminenti... ancora quasi tre settimane, uffa! – per leggere (tra gli altri) Borgo Sud, che è considerato il seguito de L'arminuta, di cui ho parlato qui, e che mi attende da tempo nella mia libreria. Ma in fin dei conti mi sa che tutti i libri della scrittrice pennese d'adozione meriterebbero di essere letti.

venerdì 19 luglio 2024

L'è novo!

Il tablet Huawei che avevo comprato su Amazon quasi sei anni fa cominciava a starmi stretto in tutti i sensi – come memoria, come prestazioni e come dimensione del display – e così ho deciso di approfittare del decimo Prime Day per fare il salto di qualità ordinando giovedì sera, a poco più di due ore dal termine delle offerte speciali, questo tablet Lenovo, leggermente più grande e senza dubbio più performante, assieme alla relativa cover e alla pellicola protettiva. Soltanto oggi ho letto in questo articolo de Il Post che, in occasione del Prime Day, «le promozioni continuano a essere rilevanti di numero, ma sono poche quelle davvero vantaggiose e molti sconti invece sono a guardar bene dei finti ribassi» (comunque adesso il mio tablet costa un pochino di più rispetto a quanto l'ho pagato io, tiè! ;-) ). Sempre tramite Il Post – o meglio tramite l'uscita di giovedì della sua newsletter Consumismi, che ahimè ho letto solamente dopo aver fatto l'ordine – ho scoperto alcune dritte per non abboccare agli sconti ingannevoli di Amazon. Vabbè, ne farò tesoro alla prossima occasione...

[Che dire del titolo del post? My two cents al mio amore... ;-)]