venerdì 4 marzo 2016

Trumpusconi

Prosegue la corsa del magnate Donald Trump alla presidenza degli Stati Uniti d'America: nonostante gli attacchi, probabilmente sarà lui il candidato repubblicano che sfiderà l'ex first lady democratica Hillary Clinton per stabilire il successore di Barack Obama. Se devo essere sincera, spero proprio che a novembre il primo presidente afroamericano degli USA cederà il posto al primo presidente donna... ma la copertina del TIME condivisa da Stefano Guerrera prefigura scenari abbastanza inquietanti.


In Italia viene naturale paragonare Trump a Berlusconi: l'ha fatto tra gli altri Satiraptus featuring Scie Comiche...


... c'è poi questo riuscitissimo fotomontaggio in cui la vaporosa chioma di Trump si sostituisce ai non meno bizzarri capelli di Berlusconi...


... e Francesco Lanza ha ringraziato in inglese l'America perché, adesso che è sceso in campo Donald Trump, lui non dovrà più vergognarsi davanti al mondo di essere italiano a causa di Berlusconi.
Hello America!
I'm Italian, pizza spaghetti & poor english, so don't grammar nazi me, please.
I'll go straight to the point.
Thank you all for Donald Trump, I mean it: thank You from the bottom of my heart.
For two decades, wherever I went, everyone who was not italian that I met around the world asked me a question, and I felt silently ashamed facing that simple question: "Why Berlusconi?".
Everywhere.
Italian? Why Berlusconi?
Even in Argentina, in a small gas station in the middle of nothing in Patagonia, a place without Internet, without sat channels, without newspapers: "Italianos? Berlusconi! Las fiestas con las niñas!".
That was awful.
Now, with Donald Trump you will receive from us the Olympic Torch of political silliness, you will rewrite THAT question, you will set us free, at last. Worldwide.
God bless America.
Concludo con un punto di vista più serio e articolato, quello di Leonardo: secondo lui il pittoresco imprenditore nostrano e quello d'Oltreoceano non sono paragonabili, e oltretutto Trump non può contare sullo strapotere mediatico che ha spianato la strada al ventennio berlusconiano.
Perché davvero, non è che le televisioni siano indispensabili per farti vincere.
Però in Italia aiutano.

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