Io non capisco con quale coraggio il padre di Manuel Foffo si sia fatto intervistare l'altra sera da Bruno Vespa a Porta a porta, sostenendo tra l'altro che il figlio era un "ragazzo modello". Magari è stato il suo legale a imboccarlo, dopo aver imbastito in fretta e furia chissà quale strategia difensiva. A proposito, l'altro giorno Massimo Gramellini, prendendo spunto dall'efferato omicidio di Gloria Rosboch, ha "osato" scrivere che «L'avvocato difensore dei colpevoli è mestiere infame», e in seguito alle accese polemiche è stato costretto a pubblicare una precisazione per chiarire meglio il suo pensiero, che per inciso è anche il mio.
Sull'ospitata di Valter Foffo a Porta a porta condivido quello che la redazione de La Stampa ha scelto come commento del giorno...
... e l'opinione di Deborah Dirani dell'Huffington Post:
La verità è che se un padre, a 48 ore dall'orribile delitto commesso da suo figlio, è pronto a impetrare in vece sua umana pietà e simpatia da un importante salotto televisivo, non è che possiamo domandarci come abbia fatto quel figlio a crescere così storto. Perché sarà anche vero che i figli, qua in Italia, sono sempre piezz'e core, e nessuno si sogna di chiedere a un padre di smettere di amare il suo, qualunque cosa faccia, ma di farsi due domande sul suo ruolo di educatore, sì, a quel padre andrebbe proprio chiesto.Manuel Foffo e il suo complice Marco Prato, noto alle cronache rosa per essere stato paparazzato in atteggiamenti intimi con la showgirl Flavia Vento (ma non era gay?), sono giovani di buona famiglia, quindi presumo che potranno permettersi i migliori avvocati. Essendo rei confessi, mi auguro che non verranno assolti come è successo a Raffaele Sollecito – sulla cui estraneità nell'omicidio di Meredith Kercher ho i miei dubbi – ma potrebbero cavarsela con poco, qualora dovessero essere riconosciuti incapaci di intendere e di volere al momento del delitto. Se dipendesse da me, io li condannerei direttamente all'ergastolo... ma nemmeno il diritto è il mio mestiere, perciò mi limiterò a sperare che giustizia sia fatta.
Oggi Triste Mietitore ha pubblicato un'immagine forse un tantino provocatoria...
... e nei commenti – che invito a leggere perché è intervenuto qualcuno che ne capisce – è stato fatto notare che secondo la legge il consumo di droghe non costituisce un'attenuante, semmai un'aggravante. C'è stata allora una parziale rettifica, sempre nei commenti: «Dicevo attenuante non tanto per la dura lex, quanto per l'opinione comune del cittadino medio. "È tanto un bravo ragazzo. Sì, ha seviziato ed ucciso un coetaneo ma capirai, aveva pippato un treno di coca"».
Sulle circostanze in cui è avvenuto l'omicidio di Luca Varani bisognerà far piena luce, anche se temo che possa aver ragione la fidanzata della vittima quando scrive che «la VERA verità se le' portata SOLO Luca nella tomba».
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