Dopo aver scritto questo post mi ero ripromessa di non occuparmi più di quelle "trollate" che sono gli articoli di Camillo Langone... ma la cronaca mi offre uno spunto che non mi va di passare sotto silenzio. Francesco Totti e Ilary Blasi hanno querelato il quotidiano Il Foglio per l'articoletto Totti merita la panchina a vita per come ha chiamato i suoi figli, firmato dal suddetto Langone, e ritenuto «dal contenuto gravemente diffamatorio della loro onorabilità familiare e personale».
Lo riconosco, anch'io a suo tempo lanciai una frecciatina ai coniugi Totti per la scelta del nome della secondogenita, Chanel; l'aveva preceduta Cristian, con la enne finale ma senz'acca, mentre la piccola Isabel sarebbe venuta al mondo parecchi anni dopo. Inoltre criticai il capitano giallorosso quando voltò le spalle alla Nazionale. E trovo che "er Pupone" si stia incamminando sul viale del tramonto – il 27 settembre prossimo compirà quarant'anni, un'età alla quale molti attaccanti come lui hanno già appeso gli scarpini al chiodo da un bel pezzo – con molto meno stile rispetto a quel gran signore che è il "mio" capitano: quando ha saputo che non gli sarebbe stato rinnovato il contratto con la Juventus dopo quasi vent'anni di militanza bianconera, Alessandro Del Piero non ha puntato i piedi per chiudere la carriera nella Vecchia Signora, come del resto sarebbe stato giusto e sacrosanto, ma si è rassegnato a partire per l'Australia dove avrebbe potuto continuare a giocare anziché ritirarsi prima del tempo. Comunque non arrivo mica ad affermare che Totti meriti il declino perché né sua moglie né i suoi figli sono stati battezzati con nomi degni della tradizione italica, come se quello fosse un sintomo di rispetto dei valori morali: e poi, cosa c'entra questo con la sua professione?!
Ah, qualche giorno dopo l'incontenibile Langone ha auspicato che un prete andasse a far visita a Marco Pannella, presumo per tentare di salvare la sua anima convincendolo a ravvedersi, dal momento che «Il politico radicale ha sulla coscienza un fiume di aborti e di divorzi»: «molti ignorano che il 63 per cento dei suicidi giovanili si verifica in nuclei famigliari con padre assente, gli stessi da cui proviene l'80 per cento dei bambini ricoverati nei reparti psichiatrici»... invece i figli cresciuti da genitori che rimangono insieme pur detestandosi vengon tutti su belli equilibrati e smaniosi di farsi una famiglia tradizionale, giusto? :-/
Noto soltanto adesso che la rubrica di Langone su Il Foglio s'intitola Preghiera. Trovo che questo titolo renda abbastanza bene l'immagine di una persona che si considera depositaria della verità e della giustizia, quando invece... lassamo perde, va'!
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