Cara Sugar,Quesito davvero intrigante! Per inciso, mi è venuto in mente che, se io potessi, preferirei rivolgermi alla me stessa quattordicenne, perché, come ho già accennato, dev'essere stato in quel momento che avrei potuto imprimere una svolta davvero decisiva alla mia esistenza: non soltanto impegnarmi a fare il mio dovere di figlia e di studentessa, ma curare di più anche gli aspetti relazionali della mia crescita. Comunque non è mai troppo tardi, suvvia: come si suol dire, «Oggi è il primo giorno del resto della mia vita»! :-)
Leggo la tua rubrica religiosamente. Ho 22 anni. Da quello che posso dedurre dalla tua scrittura, hai da poco compiuto quarant'anni. La mia domanda è breve e dolce: che cosa diresti alla te stessa ventenne, se tu potessi parlarle adesso?
Con amore,
Cercando Saggezza
Ma andiamo avanti con la traduzione... (Alcuni frammenti, tra cui quello che ha dato il titolo al libro tratto dalla suddetta rubrica, li ho omessi perché si riferiscono in maniera fin troppo specifica alle esperienze di vita dell'autrice)
Cara Cercando Saggezza,E niente, non ci sono parole... :'-)
Smettila di preoccuparti se sei grassa. Tu non sei grassa. O meglio, a volte sei un pochino grassa, ma chi se ne frega? Non c'è nulla di più noioso e inutile di una donna che si lamenta del fatto che la sua pancia è rotonda. Nutriti. Letteralmente. Il tipo di persona degna del tuo amore ti amerà ancora di più per questo, tesorino.
[...]
Ci sono alcune cose che non puoi ancora comprendere. La tua vita sarà una grande e continua realizzazione. È bello che tu abbia lavorato duro per risolvere i tuoi problemi d'infanzia a vent'anni, ma capisci che quello che risolvi dovrà essere risolto di nuovo. E ancora. Arriverai a sapere cose che possono essere conosciute solo con la saggezza dell'età e la grazia degli anni. La maggior parte di queste cose avrà a che fare con il perdono.
[...]
Non lamentarti così tanto di come sta andando la tua carriera. Tu non hai una carriera. Hai una vita. Fai il tuo lavoro. Non perdere la fiducia. Sii leale.
[...]
Non puoi convincere le persone ad amarti. Questa è una regola assoluta. Nessuno ti darà mai amore perché tu vuoi che lui o lei te lo dia. Il vero amore si muove liberamente in entrambe le direzioni. Non perdere il tuo tempo con qualunque altra cosa.
La maggior parte delle cose saranno a posto alla fine, ma non tutto lo sarà. A volte lotterai con vigore e perderai. A volte non vorrai mollare finché non ti renderai conto che non c'è altra scelta se non quella di lasciar perdere.
[...]
Le tue supposizioni sulla vita degli altri sono in relazione diretta con la tua ingenua presunzione. Molte persone che tu credi siano ricche in realtà non lo sono. Molte persone che tu pensi abbiano una vita facile hanno lavorato duro per ciò che hanno. Molte persone alle quali sembra andare tutto liscio hanno sofferto e stanno soffrendo.
[...]
Anche le giornate inutili serviranno a qualcosa. I lavoretti di merda. Le ore passate a scrivere nel tuo diario. Le lunghe passeggiate senza meta. Le ore trascorse a leggere poesie e libri di storia e romanzi e diari di persone morte e a farti domande sul sesso e su Dio e se ti dovresti radere sotto le ascelle oppure no. Queste cose sono il tuo divenire.
Un Natale proprio all'inizio dei tuoi vent'anni, quando tua madre ti regalerà un cappotto caldo per comprare il quale ha risparmiato dei mesi, non guardarla con aria scettica dopo che lei ti dirà che pensava che quel cappotto fosse perfetto per te. Non fare la schizzinosa dicendo che è più lungo di quanto ti piacciano i cappotti e troppo gonfio e forse anche troppo caldo. Tua madre sarà morta entro la primavera. Quel cappotto sarà l'ultimo regalo che ti avrà fatto. Rimpiangerai la piccola cosa che non hai detto per il resto della tua vita.
Di' grazie.
Sugar
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