Torno a parlare di Ice Bucket Challenge prendendo spunto dal video registrato da Luciana Littizzetto, che ha suscitato un certo scalpore.
Mentre Lucianina sventola con aria soddisfatta le due banconote da cinquanta euro che intende destinare alla ricerca sulla SLA, allo spettatore viene abbastanza spontaneo pensare che la conduttrice abbia il braccino un po' corto, visti i compensi milionari ai quali è abituata: Jerry Calà e perfino il giovanissimo Rocco Hunt hanno donato dieci volte tanto, per dire. Ma in questo frangente trovo che a dar prova del comportamento più signorile sia stato il ballerino Kledi Kadiu, il quale si è limitato a mostrare il suo assegno in bianco – niente docce gelate – precisando «La cifra la metterò dopo, perché non è elegante mostrare quello che si fa in questi casi». :-) Sulla Littizzetto invece è piovuta una marea di critiche anche piuttosto accese. Dal mio punto di vista pensavo che la questione potesse considerarsi chiusa dopo aver visto questa vignetta del Triste Mietitore...
... ma ahimè – o meglio ahilei – in difesa della cabarettista torinese è accorso Giorgio Gherarducci della Gialappa's Band, peggiorando a parer mio – e non solo mio – la situazione. Dapprima lo showman ha scritto su Facebook che «ognuno è libero di donare quanto vuole secondo coscienza senza che nessuno (soprattutto se questo nessuno magari non ha donato neanche un euro) debba per forza fargli i conti in tasca», e se si fosse interrotto a questo punto non credo che ci sarebbe stato nulla da ridire... invece lui ha proseguito aggiungendo che «forse non è ancora chiaro, a tanti (per ignoranza o per invidia) [aridaje con 'st'invidia, NdC], che in questo "giochino" i vip sono i testimonial, cioè personaggi più o meno (come nel mio caso) famosi che si prestano GRATUITAMENTE a sensibilizzare l'opinione pubblica sul tema della ricerca contro la sla». Le reazioni sono state piuttosto piccate, al che Gherarducci ha replicato con un altro post: «Per tutti quelli che sono di coccio: il GRATUITAMENTE è scritto maiuscolo per fare capire il senso per cui viene fatto l'ice bucket challenge, non perchè i vip avrebbero dovuto essere pagati. Mi sembrava che non bisognasse essere dei geni per capirlo, ma forse mi sono sbagliato». Cioè, anziché ritirarsi in un angolino a contare fino a mille, questo qua tratta pure da imbecilli coloro che, a mio avviso a ragione, hanno trovato discutibile il suo modo di comunicare? Personalmente mi associo al commento dell'utente che ha scritto «giorgio non dire piu niente, che è meglio»...
Concludo sottolineando che, secchiate ghiacciate o meno, puoi destinare la tua donazione all'AISLA, che è anche su YouTube, Facebook e Twitter (non avevo inserito i link nel post dell'altro giorno, perché mentre lo scrivevo il sito non era raggiungibile).
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