martedì 26 agosto 2014

Classici senza tempo

Vorrei fare una confessione: tra tutti i film che ho visto in vita mia, mi sa che quelli prodotti prima che io nascessi si contano sulle dita di una mano, forse due... e il più datato risale a un'epoca senza dubbio più recente rispetto al 1940; in quell'anno uscì Il grande dittatore, il primo film parlato di Charlie Chaplin, che ne fu interprete, regista e produttore.
Ma come mai faccio riferimento proprio a questa pellicola? Beh, perché ieri mi è capitato di vederne un frammento, tratto dalla versione doppiata nel 1972 da Oreste Lionello... e mi ha colpita a tal punto che desidero condividere qui sotto il video.


Si tratta del discorso all'umanità pronunciato sul finale dal protagonista, un anonimo barbiere ebreo che si trova suo malgrado a vestire i panni di Adenoid Hynkel, dittatore dell'immaginario – ma non troppo – Paese di Tomania.
Mi dispiace, ma io non voglio fare l'imperatore, non è il mio mestiere. Non voglio governare né conquistare nessuno, vorrei aiutare tutti, se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere soltanto della felicità del prossimo, non odiarci e disprezzarci l'un l'altro.
In questo mondo c'è posto per tutti: la natura è ricca, è sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l'abbiamo dimenticato. L'avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell'odio, ci ha condotti a passo d'oca fra le cose più abiette.
Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell'abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l'abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo, e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenza, e tutto è perduto.
L'aviazione e la radio hanno riavvicinato le genti, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà nell'uomo, reclama la fratellanza universale, l'unione dell'umanità. Perfino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo, milioni di uomini, donne e bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di torturare e imprigionare gente innocente.
A coloro che mi odono io dico: non disperate! L'avidità che ci comanda è solamente un male passeggero, l'amarezza di uomini che temono le vie del progresso umano.
L'odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. E il potere che hanno tolto al popolo ritornerà al popolo. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.
Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi dicono come vivere, cosa fare, cosa dire, cosa pensare! Che vi irreggimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie! Non vi consegnate a questa gente senza un'anima! Uomini macchina, con macchine al posto del cervello e del cuore! Voi non siete macchine, voi non siete bestie, siete uomini! Voi avete l'amore dell'umanità nel cuore! Voi non odiate, coloro che odiano sono quelli che non hanno l'amore altrui!
Soldati! Non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate, nel Vangelo di San Luca è scritto: "Il Regno di Dio è nel cuore dell'uomo", non di un solo uomo o di un gruppo di uomini, ma di tutti gli uomini! Voi, voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, la forza di creare la felicità. Voi, il popolo, avete la forza di fare che la vita sia bella e libera, di fare di questa vita una splendida avventura. Quindi, in nome della democrazia, usiamo questa forza. Uniamoci tutti! Combattiamo per un mondo nuovo che sia migliore, che dia a tutti gli uomini lavoro, ai giovani un futuro, ai vecchi la sicurezza.
Promettendovi queste cose, dei bruti sono andati al potere. Mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse, e mai lo faranno. I dittatori forse sono liberi, perché rendono schiavo il popolo. Allora combattiamo per mantenere quelle promesse! Combattiamo per liberare il mondo eliminando confini e barriere, eliminando l'avidità, l'odio e l'intolleranza! Combattiamo per un mondo ragionevole, un mondo in cui la scienza e il progresso diano a tutti gli uomini il benessere.
Soldati! Nel nome della democrazia, siate tutti uniti!
Si tratta di un discorso dai contenuti sempre piuttosto attuali, se vogliamo... ma soprattutto di grandissima intensità. E tanto è bastato per suscitarmi il desiderio di vedere l'intero film, che rappresenta – almeno questo lo sapevo – una forte parodia del nazismo e prende di mira direttamente Adolf Hitler e il movimento nazista tedesco.
Beh, a questo punto ti saluto, e ti lascio con un'altra celebre scena del film, quella del mappamondo.

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