giovedì 13 gennaio 2011

What a beautiful day

Poco più di un anno fa, esprimendo le mie impressioni sulla commedia Cado dalle nubi, scrissi «Dopo il successo di questo film, a Luca Medici verrà sicuramente chiesto di ripetersi... ma gli toccherà inventarsi qualcosa di completamente nuovo, visto che la carta pseudo-autobiografica se l'è già giocata. Che si goda il momento, intanto, poi si vedrà!». Ebbene, adesso che ho visto Che bella giornata, anch'esso diretto da Gennaro Nunziante, posso dire che il comico pugliese è felicemente scampato alla "maledizione dell'opera seconda", anzi, forse ha superato sé stesso, regalandoci un'ora e mezza di spensierato divertimento. :-) Il protagonista è sempre il Checco Zalonedal dialetto barese "Che cozzalone!", che significa letteralmente "Che contadinone!", quindi "Che tamarro!"», cit.] che conoscevamo, con le sue ingenue gaffe e gli inconfondibili strafalcioni; la principale differenza è che stavolta il personaggio veste i panni di un tutt'altro che affidabile addetto alla sicurezza, e non più del cantante neomelodico in salsa partenopea "nato" a Zelig (anche se nella colonna sonora del nuovo film non potevano mancare un paio di canzoni di facile presa, Se mi aggiungerai e L'amore non ha religione). Il più grosso difetto della sceneggiatura, secondo me, è l'approccio un po' troppo leggero e "fiabesco" con cui viene risolta una questione delicata come il terrorismo di matrice islamica; vabbe' che da un film comico non si può pretendere chissà cosa, però...
Il trailer, assieme a Wikiquote, propone un assaggino delle gustose gag che il buon Checco inanella incessantemente interagendo con gli altri personaggi: dall'affascinante e misteriosa Farah con l'acca finale (anzi, la "mutina"... era dai tempi delle elementari che non sentivo questa parola! ;-)) al povero colonnello Mazzini (Ivano Marescotti), dal cardinal Rosselli (un Tullio Solenghi perfetto in quel ruolo... ed anche nel prestare la voce al più alto superiore del prelato! ;-)) a Nicola Zalone (ma non è un tantino giovane, Rocco Papaleo, per la parte del papà di Checco...?) che da militare ha accettato di partire in missione di pace in Iraq «per pagare il mutuo» (e puntuali sono arrivate le polemiche), senza dimenticare il cantante CapaRezza nei panni di sé stesso costretto ad accontentare gli invitati a un battesimo eseguendo brani distanti anni luce dal suo repertorio (del resto, pure quattordici anni fa non sembrava mica lui... :-)). Il finale per certi versi inatteso non mi ha impedito di lasciare la sala con un gran sorriso sulle labbra... anzi! :-D
Pur essendo uscito da appena una settimana, con i suoi incassi da record Che bella giornata ha già sconfitto persino la "corazzata" Avatar, che finora sembrava imbattibile o quasi, potendo contare anche sul 3D che fa lievitare il prezzo del biglietto. Per quanto mi riguarda, la prova più tangibile di un così clamoroso successo l'ho avuta domenica pomeriggio: la pellicola era proiettata in tre delle dodici sale del Multiplex Arca, dove ero arrivata senza aver accortamente prenotato e con "appena" mezz'ora di anticipo rispetto all'orario dello spettacolo prescelto. Poiché quello e pure i due successivi risultavano sold out, ho preferito andar via evitando l'interminabile fila alle casse. Ho ritentato poi l'impresa martedì, giornata cinematograficamente assai più tranquilla, ed ho avuto miglior fortuna. :-)
Un altro film comico che ho visto recentemente è La banda dei Babbi Natale; non è stato uno spasso ai livelli di Che bella giornata, ma senz'altro molto carino e soprattutto privo di volgarità... mentre Checco Zalone ai doppi sensi non rinuncia, inutile negarlo. Oserei dire che il "cinepandoro" di Aldo, Giovanni & Giacomo è stato il loro miglior film, addirittura più piacevole rispetto a Chiedimi se sono felice che finora era il mio preferito; quest'ultimo l'ho appena rivisto in televisione, notando come alcune scene non fossero particolarmente riuscite. L'aspetto più degno di nota di quel film, comunque, era la deliziosa colonna sonora, firmata da Samuele Bersani...

2 commenti:

  1. Ma "cinepandoro" indica una qualità maggiore rispetto al "cinepanettone"?
    Cioé, tu sei una di quelle che preferisce il pandoro? :D

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  2. Bah, ti dirò, ho usato quel termine per esprimere una distinzione fra i due generi, senza entrare nel merito della qualità. Comunque sì, dovendo scegliere, senz'altro meglio il pandoro! ;-) [In assoluto, fra i dolci natalizi, preferisco i calcionetti, ma "cinecalcionetto" sarebbe stato meno efficace...]

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