Domani entrerà in vigore la legge varata nel 2009 che cambia radicalmente la gestione degli elenchi abbonati. La cattiva notizia è che si passa dall'attuale regime dell'opt-in all'opt-out; in parole semplici, mentre finora per poter contattare un utente per finalità commerciali pare che fosse necessario il suo esplicito consenso, d'ora in poi gli abbonati risultano tutti contattabili, salvo esplicito rifiuto, secondo il principio del silenzio assenso.
La buona notizia, d'altra parte, è che il consumatore ha finalmente a disposizione uno strumento per sottrarsi alle chiamate promozionali indesiderate: dovrebbe infatti essere sufficiente iscriversi, seguendo le procedure illustrate su La Stampa, al Registro delle Opposizioni gestito dalla Fondazione Ugo Bordoni per conto del Ministero dello Sviluppo Economico. Ho usato il condizionale perché, nel corso dell'edizione del tg LA7 andata in onda alle 13:30 di oggi, è stato spiegato che, se in passato firmando un contratto o una promozione abbiamo dato magari inconsapevolmente il consenso al telemarketing, allora non c'è registro che tenga, e l'unica soluzione per non essere disturbati è contattare l'azienda alla quale è stato dato il consenso e chiedere di ritirarlo: «una cosa molto difficile e complicata», secondo il giornalista di LA7. Inoltre è possibile iscrivere nel registro solamente i numeri che si trovano sull'elenco, quasi tutti utenze di telefonia fissa: in questo modo rimane irrisolto il problema delle telefonate pubblicitarie sui cellulari. Spetterà al legislatore ed al garante per la privacy fare chiarezza in una situazione che si mostra per certi versi più confusa di prima.
Mi dispiace davvero per le migliaia di operatori di call center (categoria della quale ho fatto parte pure io, anche se per un tempo infinitesimale) che probabilmente risentiranno in negativo della nuova normativa... ma ritengo che, se la mia famiglia farà ricorso all'opt-out, per loro non cambierà granché, o meglio dovrebbero solo esser lieti di evitare inutili perdite di tempo con noi: tanto abbiamo ormai preso l'abitudine di declinare ogni offerta, mentre suppongo che le provvigioni degli operatori non siano basate sul numero totale di chiamate effettuate, ma soltanto su quelle andate per così dire a buon fine.
[Nella foto, tratta da MYmovies, l'attrice Isabella Ragonese in una scena del film Tutta la vita davanti]
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