In sintesi: inaugurando i festeggiamenti per il centocinquantesimo anniversario dell'Unità d'Italia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sottolinea l'importanza di celebrare questa ricorrenza... e per tutta risposta Umberto Bossi, ministro per le Riforme Istituzionali, che in quanto tale ha dovuto prestare giuramento secondo la formula rituale indicata dall'articolo 1, comma 3, della legge n. 400/88, dichiara che festeggerà sì, ma dopo che sarà stato approvato il federalismo.[1] Sembrerebbe quasi un dialogo tra sordi, ma purtroppo non lo è. :-( Riguardo alle parole del presidente secondo cui «rispettare la Costituzione e il Tricolore, soprattutto per chi ha responsabilità di governo, è un obbligo»... beh, non bisogna andare troppo indietro nel tempo per constatare il "rispetto" mostrato al riguardo in molti casi da esponenti leghisti. Chi attribuisce ai simboli un'importanza relativa obietterà che non bisogna dare troppo peso agli attacchi per così dire "formali"... ma il problema è che sul piano sostanziale le cose non stanno messe mica tanto meglio! Non è raro cogliere indizi in tal senso seguendo il blog di Daniele Sensi.
[1] Dubito inoltre che il Senatùr si sia particolarmente entusiasmato all'idea di iniziative finalizzate a spiegare ai cittadini dei Nord in che modo il loro territorio divenne parte dell'Italia. Per quanto mi riguarda, invece, non disdegnerò un ripassino del Risorgimento!
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