Oggi era l'ultimo giorno in cui la Vigna di Leonardo era aperta al pubblico. Devi sapere che dal dicembre scorso l'imprenditore francese Bernard Arnault, amministratore delegato di LVMH (se questa sigla non ti dice niente, Louis Vuitton dovrebbe accenderti una lampadina) e grande collezionista d'arte, è il proprietario della Casa degli Atellani di Milano, vigna di Leonardo compresa. La sottoscritta deve ammettere la propria ignoranza: non avevo idea che a Milano ci fosse questa perla, il vigneto che Ludovico il Moro donò a Leonardo da Vinci nel 1498 come gesto di riconoscenza per «le svariate e mirabili opere da lui eseguite per il duca», e non appena mi è giunta voce che era prossima alla chiusura ho provato a prenotare una visita, ma le uniche disponibilità erano nei giorni feriali, cosa non compatibile con gli impegni lavorativi miei e del mio compagno.
Comunque spero davvero che, come riferisce Repubblica, si tratti soltanto di una chiusura temporanea per Casa Atellani.
In futuro, dicono fonti vicini alla famiglia Arnault, «avrà un uso essenzialmente privato, come già oggi, con una parte dedicata ad attività culturali e al pubblico. L’idea è di riportare questo edificio, di importanza storica e artistica, al suo splendore. Evidentemente il progetto sarà sviluppato di concerto con la soprintendenza».
Assicurazione che vuole scongiurare il timore di non poter più entrare nel museo della storica dimora. E che sembra insieme sconfessare la tesi che Casa Atellani diventerà un lussuosissimo hotel. Piuttosto, potrebbe anche essere usata come abitazione milanese di Bernard Arnault, il magnate di Louis Vuitton.
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