È morto la notte scorsa nel reparto detenuti dell'ospedale de L'Aquila il boss mafioso Matteo Messina Denaro, che verosimilmente aveva posto fine alla sua latitanza trentennale lasciandosi catturare nel gennaio scorso allo scopo di ricevere cure migliori per il tumore al colon da cui era affetto.
Nella giornata di ieri, quando "U Siccu" era ormai in coma irreversibile e gli erano state staccate le macchine che lo tenevano in vita nonché sospesa l'alimentazione, sono stati resi noti i contenuti di un "pizzino" sul quale dieci anni fa aveva messo nero su bianco le sue ultime volontà per le esequie.
Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell'odio e nel peccato. [...] Non sono coloro che si proclamano i soldati di Dio a poter decidere e giustiziare il mio corpo esanime, non saranno questi a rifiutare le mie esequie. [...] Il rapporto con Dio è personale, non vuole intermediari e soprattutto non vuole alcun esecutore terreno. Gli anatemi sono espressioni umane non certo di chi è solo spirito e perdono. [...] Sono io in piena coscienza e scienza che rifiuto tutto ciò perché ritengo che il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico, non contaminato e politicizzato. Dio sarà la mia giustizia, il mio perdono, la mia spiritualità.
Trovo assurdo e allucinante che parole del genere siano uscite dalla penna di uno dei più feroci e spietati criminali degli ultimi decenni. Questo per me si chiama "nominare il nome di Dio invano", altro che bestemmie!
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