domenica 3 settembre 2023

80 euro l'anno ben spesi

Alcuni dei tanti motivi per cui sono contenta di essere abbonata a Il Post:

  • La possibilità di ordinare in anteprima i numeri della rivista Cose spiegate bene, in realtà dei libri veri e propri davvero ben fatti. L'ultimo si intitola Voltiamo decisamente pagina, è dedicato ai giornali e al giornalismo, e l'ho ricevuto venerdì. Va a fare compagnia a tutti gli altri numeri usciti finora, in attesa che io trovi del tempo da dedicargli; a dire il vero è concepito in maniera tale da poterne centellinare la lettura. Uno degli articoli di quest'ultimo numero, dal titolo Un modo diverso di dare le notizie, è stato scritto da Michela Murgia, recentemente scomparsa, e si può leggere qui.
  • La possibilità di ascoltare, tramite l'app ufficiale, Morning, a cura di Francesco Costa con brevi e occasionali "supplenze" da parte del collega Luca Misculin, uno dei podcast che mi fanno compagnia nel tragitto quotidiano casa-lavoro e ritorno. Racconto un episodio che non riguarda tanto i contenuti degli episodi, sempre validissimi, quanto l'atteggiamento del conduttore. Nell'episodio di giovedì scorso Francesco, parlando dei fatti di Caivano, ha citato un paio di volte la cittadina di Afragola chiamandola "Afràgola", quasi come il frutto. Poiché non era la prima volta che gli capitava di ammettere di aver sbagliato un accento in seguito alle segnalazioni degli ascoltatori, ero certa che lo avrebbe fatto anche stavolta... e così è stato: la prima parola dell'episodio di venerdì è stata proprio "AFRAGÓLA". :-)
  • Anche se non è riservato agli abbonati ma si può ascoltare sulle principali piattaforme, vale la pena di segnalare il podcast Indagini condotto da Stefano Nazzi, che esce ogni primo del mese. L'episodio uscito venerdì riguardava il delitto del catamarano, anche noto come "giallo dell'estate 1988". Lì per lì non ricordavo di cosa si trattasse, ma non appena ho udito i nomi dei protagonisti – la skipper Annarita Curina, la vittima, e Filippo De Cristofaro e la sua amante olandese diciassettenne Diana Beyer, gli assassini – ho subito ricollegato. De Cristofaro aveva dato a intendere che il movente fosse stato la morbosa gelosia di Diane Beyer nei confronti di Annarita Curina, la quale si sarebbe mostrata "provocante" nel corso della crociera in cui li aveva accolti a bordo del suo catamarano, ma la realtà che è emersa era assai meno "romantica", se così si può dire: l'uomo voleva semplicemente impossessarsi ad ogni costo dell'imbarcazione. Condannato all'ergastolo – mentre la sua amante, in ragione della giovanissima età e della ricostruzione dell'accaduto, se la cavò con una pena ben più lieve – De Cristofaro è latitante ormai da anni: evaso in occasione di un permesso premio (non era nemmeno la prima volta che capitava) è stato arrestato in Portogallo, ma per un'assurda serie di circostanze è poi riuscito a sparire nel nulla.
  • Un ulteriore motivo sarebbe potuto essere la possibilità di prenotarmi per partecipare al prossimo Talk, a Faenza dal 24 al 26 settembre, ma purtroppo non sarei riuscita ad organizzarmi...

2 commenti:

  1. ...vuoi dire che NON SEGUI, sul Post, il podcast "Ci vuole una scienza"???
    Shame on you!!! :-) :-)

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    Risposte
    1. Shame on me davvero, perché lo seguo eccome, ma l'ho inglobato nei "tanti motivi per cui sono contenta di essere abbonata", senza menzionarlo a parte come avrebbe meritato! :-)

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