Torno a parlare del sistema nazionale di allarme pubblico IT-Alert, che oggi è stato testato in Piemonte, Puglia e Umbria, per condividere un paio di spunti al riguardo.
Ieri sera, a proposito delle proteste di taluni riguardo a un servizio che reputano lesivo della loro privacy, il creator digitale Michele Bruson ha scritto...
Non potete più rispondere ai numeri che non avete perché è presumibilmente un call center che cerca di vendervi le cialde di un caffè fatto con le feci di una specie di topo poiché vi eravate registrati col vostro numero telefonico in qualche grossa catena bio. La app - sepolta nella polvere - del Mediaworld vi notifica un’offertona quando passate nei paraggi di un punto vendita. WindTre vi manda ancora SMS perché 12 anni fa per broccolare una standista al centro commerciale avevate compilato un mezzo modulo. Questo post lo state leggendo su un social che sa più cose di voi di vostra madre ma in un universo parallelo dove oltretutto lavora nella Digos. PERÒ OK: INCAZZATEVI PERCHÉ LA PROTEZIONE CIVILE STA TESTANDO IL SISTEMA IT-ALERT PER MANDARVI UNA NOTIFICA NEL CASO STIA PER CROLLARVI IL TETTO DELL’EDIFICIO NEL QUALE SIETE SULLA TESTA.
... e l'altroieri il mio "facciamico" Ilario Moresco a proposito del post pubblicato il giorno stesso dal "filosofo" Diego Fusaro, sempre talmente sopra le righe che in pratica il suo profilo fake Diego Fuffaro su Facebook e su Twitter ha rinunciato a tenere il passo, ha commentato
In effetti, ha ragione: perché avvisare un gigantesco c0gli0ne di un probabile pericolo? È molto più utile all’evoluzione se lo lasciamo al suo triste destino.
[L'immagine che apre il post è stata condivisa dal giornalista partenopeo Ciro Pellegrino]
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