Questo fine settimana sono tornata a Pescara per sbrogliare alcune grane relative al condominio dove si trova l'appartamento ereditato dai miei genitori. Dopo essermi "tolta il dente" nel corso dell'assemblea condominiale straordinaria di ieri sera – durante la quale ho preso la parola come mai prima d'ora, dovendo chiedere l'autorizzazione a effettuare un intervento sui balconi che secondo qualcuno avrebbe potuto rovinare l'estetica dell'edificio, e invece, avendo dimostrato che non era così, ho avuto il via libera... ma che fatica! – io e il mio compagno abbiamo potuto dedicare quasi tutto il tempo rimanente a occupazioni più piacevoli. Come dormire, mangiare – pure in Lombardia si mangia bene, mica lo nego, ma a parità di quantità e qualità la differenza di costo è notevole – e rivedere persone care.
Una mia collega e cara amica nonché futura testimone di nozze – ebbene sì, è da prima della pandemia che stiamo progettando il grande passo, ma poi per un motivo o per l'altro è toccato continuare a rimandare – mi ha "dato buca" perché purtroppo non sta bene, ma quella che è stata la badante di mia mamma nei suoi ultimi tre anni di vita, una persona adorabile, sono riuscita a incontrarla. Lei, che viene dalla Romania, lavora ancora a Pescara, e da qualche tempo assiste una coppia di anziani: 95 anni lui, 84 lei. Non volendo lasciarli soli troppo a lungo, stasera ci ha fatti salire in casa loro e li abbiamo conosciuti.
Lei purtroppo è affetta da Alzheimer, parla poco – e beato chi capisce quello che dice – e basta un niente perché si senta trascurata e cominci a protestare. Lui, nonostante la veneranda età e qualche inevitabile acciacco, mostra uno spirito e una tempra invidiabili, nonché una memoria di ferro. A un certo punto, tenendo la moglie sempre teneramente per mano, ha raccontato il loro primo incontro, sessantadue anni fa, su un treno. Lui, unico scapolo, era in compagnia di due colleghi entrambi sposati, mentre lei viaggiava sola e triste. «Allora sono andato a consolarla... e a distanza di tanti anni la consolo ancora adesso!», ha affermato con una punta di orgoglio tutt'altro che ingiustificato.
Beh, che dire... Sono uscita da quella casa con le lacrime agli occhi dalla commozione.
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