Dopo aver firmato tramite SPID per il referendum sull'eutanasia legale, successivamente ho fatto la stessa cosa anche per il referendum per l'abolizione della caccia – il traguardo delle 25mila firme da raggiungere entro domani è stato già superato solamente contando quelle online, ma se vuoi aggiungere la tua male non fa di certo – e quello per la legalizzazione della cannabis. Rispondendo a un mio commento, Andrea ha riepilogato le principali ragioni per cui, sebbene la cannabis non sia certo un toccasana (sul canale YouTube SCIENZIATI subito viene spiegato cosa succede quando si prova a smettere di fumare marijuana), vale la pena di essere a favore della cannabis legale: in primis l'approccio repressivo attuato in tutti questi anni è fallito (e nei Paesi dove la cannabis è già legale non è affatto vero che ci si droghi di più che da noi, anzi), inoltre la legalizzazione toglierebbe ampi margini di profitto alla criminalità organizzata, e porrebbe rimedio all'assurda e superficiale comparazione tra droghe pesanti e leggere.
Pure i no green pass hanno indetto una raccolta di firme per richiedere l'abolizione dell'odiato provvedimento, salvo poi fare marcia indietro quando si sono resi conto che la maggioranza degli italiani è a favore del green pass.
Sullo strumento della firma digitale per i referendum si è espresso sfavorevolmente il filosofo Massimo Cacciari, che guarda caso è pure contrario al green pass, in accordo col collega Giorgio Agamben: per fortuna un nutrito gruppo di accademici la pensa in modo diverso.
P.S.: L'immagine che apre il post è una citazione attribuita a Groucho Marx (anche se non sono riuscita a trovare conferme in tal senso) che illustra solo uno, e neanche il più solido, dei motivi per cui personalmente sono da sempre contro la caccia.
I progressisti, nel loro zelo, non passa giorno che non si inventino un'abolizione, nella loro strana tensione verso un pessimo e insulso mondo waltdisneyano di plastica.
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