No, non mi riferisco al maiale – al quale per inciso era dedicata l'ultima uscita della newsletter di Strade Blu de Il Post – bensì alle saponette.
Fin da piccola sapevo – chissà se lo avevo letto su Topolino oppure sul Manuale delle Giovani Marmotte – che era possibile riciclare i rimasugli di sapone divenuti troppo striminziti per potercisi lavare decentemente in modo da compattarli in una saponetta nuova di zecca (si fa per dire), ma non avevo mai approfondito la questione.
Adesso che sono a mia volta una donna di casa – ah ah ah, questa è bella! ;-) – ho voluto cimentarmi nell'impresa, e anziché gettare via i rimasugli li ho raccolti man mano dentro un bicchiere di plastica che alla fine si è riempito.
Bene, adesso mi ci vorrà uno stampo: dove lo trovo? Come al solito, Amazon non mi ha delusa.
Lo stampo è arrivato... e adesso che si fa? Questa volta la soluzione l'ho trovata su YouTube; ho guardato due o tre video, ed ecco qua sotto quello che mi ha convinta di più.
(Tra l'altro ho scoperto che non c'era bisogno che comprassi lo stampo, avrei potuto usare il tappo di un vasetto oppure la base del cartone del latte... e una Giovane Marmotta che si rispetti ci sarebbe potuta arrivare anche da sola! :-/)
Oggi pomeriggio avendo del tempo libero – a dire il vero ho avuto praticamente tutta la settimana a disposizione poiché sono rimasta a casa malata, ma fino ad oggi ho avuto voglia di fare poco o niente – mi sono messa d'impegno a seguire le istruzioni di Tati's Things, e adesso sono in attesa che le mie due saponette, bruttarelle anzichenò ma fatte con le mie manine, solidifichino. Ecco un paio di appunti:
- finché non si aggiunge acqua le scaglie non si ammorbidiscono neanche un po', quindi i dieci minuti iniziali sono abbastanza inutili;
- per chi vuole realizzare saponette personalizzate magari come idea regalo questo metodo è consigliatissimo, ma negli altri casi non ne vale la pena, troppo sbatti; credo che persino Greta Thunberg sarebbe d'accordo, visto che ho dovuto tenere il fornello acceso per mezz'ora. D'ora in poi mi sa che i rimasugli li butto e basta. A proposito, dov'è che vanno, nell'indifferenziata? A quanto pare sì.
Meno male che lo stampo in silicone lo posso riutilizzare per i dolci... altrimenti non lo avrei mica comprato: sono stata lungimirante, io! :-)
I rimasugli tendono ad essere piatti e sottili. Inumidirli e pressarli su una nuova saponetta, far asciugare. Al limite ripetere un paio di volte.
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