sabato 30 ottobre 2021

Battute politicamente scorrettissime

Oggi il membro di un gruppo Facebook del quale faccio parte, denominato Noi che ci siamo vaccinati senza problemi, ha condiviso un meme della serie kiss on the table, tratto da una scena del film Passengers con Jennifer Lawrence e Chris Pratt. In seguito il post è stato cancellato, presumo a causa delle proteste; non ricordo di preciso cosa ci fosse scritto, ma grosso modo la protagonista diceva «Ho un debole per gli uomini ritardati», lui replicava «Siamo in una dittatura», al che lei gli saltava letteralmente addosso in preda a una passione irrefrenabile. Anche se dei no-vax penso tutto il male possibile, trovo oltremodo squallido tirare in ballo il ritardo mentale; chi è "ritardato" non sceglie certo di esserlo, mentre loro non hanno giustificazioni per le loro indifendibili posizioni. Allo stesso modo mi danno un fastidio indicibile le persone che commentano quelle che a loro parere sono idiozie dicendo cose del tipo «Questo si merita la 104». Prendo a prestito le parole del giornalista di Fanpage Saverio Tommasi al riguardo.

Vi dico una cosa così, al volo, per me è molto importante.
Il fatto è questo: se ascoltate uno stupido fare una dichiarazione stupida, non fate battute sulla legge 104. Non invocatela ridendo. Ci sono molti genitori che grazie a quella legge riescono a prendere i permessi per accompagnare i figli alle visite mediche. Oppure riescono a ottenere ore di sostegno a scuola.
La legge 104 non è da invocare, ridendo, quando ascoltate una piazza razzista o le dichiarazioni deliranti di un omofobo. La legge 104 è una legge di civiltà che aiuta a rendere appena più sopportabili certe vite, che non hanno nessuna voglia di essere accostate a degli imbecilli.
Le parole sono importanti.
Grazie, scusate lo sfogo.

Oggi un altro mio contatto ha condiviso un meme simile – che allude al vergognoso affossamento del Ddl Zan avvenuto in Senato tra gli applausi di chi voleva che andasse così e lo sconforto di chi è rimasto deluso – ma privo di qualsivoglia sfumatura offensiva nei confronti di chicchessia.

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