Di recente l'ex astronauta Paolo Nespoli, una delle persone che ammiro di più in assoluto sebbene l'abbia menzionato solo un paio di volte in questo blog, ha pubblicato il post seguente.
L’ultimo anno e mezzo è stato duro per tutti: il covid, il distanziamento sociale e la didattica a distanza ci hanno provati per benino, e nel migliore dei casi ci hanno costretti a cambiare le nostre abitudini, i nostri ritmi, le nostre priorità.
Non fossero bastate le difficoltà, io mi sono trovato in una situazione imprevista e ulteriormente complicata: ho scoperto di avere un linfoma al sistema nervoso centrale che oggi, dopo mesi di cure, è sotto controllo. L’avaria sembra risolta, avremmo detto nello spazio; vedo la proverbiale “luce alla fine del tunnel” diventare sempre più grande!
Non aggiungo altro se non una riflessione, potrà sembrare banale ma la sento e l’ho sempre sentita mia, un approccio alle cose, una filosofia che arriva direttamente da un modo di dire spaziale: bisogna avere coraggio e dare tutto se si vuole puntare alle stelle.
Per aspera ad astra
Il giorno dopo, ringraziando commosso per l'affetto e per i tantissimi messaggi di supporto ricevuti, ha riportato alcuni link che lo riguardavano, tratti dal Corriere e da Italian Tech.
Il chimico Dario Bressanini, il quale sta affrontando traversie analoghe anche se rischia "soltanto" di perdere la vista da un occhio, gli ha mandato un abbraccio virtuale di solidarietà su Twitter.
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