lunedì 11 gennaio 2021

Forza Dario!

Tre settimane fa Dario Bressanini, il nostro "amichevole chimico di quartiere" che ho citato più volte su questo blog, ha pubblicato sul suo canale YouTube principale un video nel quale spiegava il motivo per cui negli ultimi tempi la sua attività di divulgazione scientifica si è diradata: purtroppo ha scoperto di essere affetto da un tumore raro (colpisce 5 persone su un milione), il melanoma uveale. Non esistono sostanze chimiche adiuvanti che possano essere utilizzate per una chemioterapia, inoltre tale forma di tumore resiste alla radioterapia classica, ma almeno è trattabile con l'adroterapia. Bressanini ha descritto con molta schiettezza quello che ha passato e che sta provando, ha lasciato intendere che molto probabilmente perderà la vista dall'occhio sinistro, e io, che finora l'avevo apprezzato "solo" per la sua abilità di divulgatore, in quel momento avrei voluto abbracciarlo.

In un video successivo, pubblicato due giorni fa sul suo canale secondario, il chimico ha espresso alcune riflessioni degne di nota. È tipico dell'uomo, quando gli succede qualcosa di brutto, chiedersi: perché proprio a me? Oppure, facendo un esempio riguardo alla salute: perché il vicino che fuma come un turco a novant'anni gode di buona salute, mentre lo zio Gino è morto giovane di cancro al polmone pur non avendo mai fumato in vita sua? Ebbene, una risposta definitiva non c'è: il caso ha un ruolo determinante. Bressanini fa riferimento a quest'altro video, anch'esso molto interessante, nel quale la biotecnologa Beatrice Mautino parla degli agenti cancerogeni, ovvero di quei fattori chimici, fisici o biologici in grado di causare tumori o favorirne l'insorgenza e la propagazione, e spiega che oltre al fumo di tabacco sono cancerogeni di classe 1 secondo la IARC anche il consumo di bevande alcoliche e quello di carni lavorate, come ad esempio il prosciutto: l'effetto dipende dalla dose, questo è il punto.

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