Oggi, nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Pavia, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato parole assai incisive per ribadire la necessità di vaccinarsi contro il COVID: «Non si invochi la libertà per sottrarsi alla vaccinazione perché quell'invocazione» corrisponde a «mettere al rischio la salute altrui». E io, a pochi mesi dalla scadenza del suo mandato, ho pensato ancora una volta a quanto sarebbe bello se Mattarella potesse essere riconfermato, per quanto lui stesso abbia già fatto chiaramente capire di non essere disponibile. Chiunque sarà il suo successore, ritengo assai improbabile che possa essere alla sua altezza, e condivido le preoccupazioni di Andrea al riguardo.
Sul fatto che si difenda il diritto di non vaccinarsi appellandosi al concetto di libertà, per una volta mi sono trovata d'accordo – e non potrò mai perdonare i no-vax per questo ;-) – nientepopodimenoché con Silvio Berlusconi, il quale ha scritto
La cosa che più mi rattrista — avendo dedicato tutta la mia vita a battaglie di libertà — sono le parole di chi fa dell’opposizione ai vaccini e al green pass, ma anche all’obbligo delle mascherine e del distanziamento, una questione di libertà. Come se quella di non vaccinarsi, di non adottare elementari cautele, fosse una scelta che non ha conseguenze sugli altri. Come se non esistesse, fra i diritti tipicamente liberali, quello all’integrità della persona, e quindi ad andare al ristorante, a prendere l’aereo, a partecipare ad uno spettacolo o a una manifestazione sportiva senza il rischio di essere contagiati. Nelle manifestazioni ho visto i No vaxindossare la stella gialla, per paragonarsi agli ebrei perseguitati dai nazisti: un paragone non solo ridicolo, ma blasfemo verso la memoria della Shoah, la più grande tragedia del XX secolo.
Non posso comunque dimenticare il video satirico che Corrado Guzzanti realizzò ai tempi della Casa delle Libertà berlusconiana, dove «facciamo un po' come c***o ci pare»... ;-) in sostanza lo stesso identico genere di libertà che pretendono i no-vax e i no-greenpass (tra i quali ho scoperto con rammarico di dover annoverare pure lo storico e divulgatore Alessandro Barbero, nei cui confronti nutrivo una profonda stima che si è inevitabilmente ridimensionata).
Spero solo che la sempre più alta percentuale di vaccinati risolva comunque la questione, rendendo vana la rinuncia degli irriducibili, che guarda caso erano quelli che all'inizio di tutto protestavano per il lockdown e poi per l'obbligo della mascherina. Bastian contrari per sport..
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