L'anno scorso, non ricordo esattamente in che periodo, ho partecipato all'indagine EPICOVID-19 promossa dal prestigioso CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) compilando un questionario, e per l'occasione ho dato la mia disponibilità a partecipare a ulteriori studi.
Il 26 aprile scorso sono stata informata via e-mail dal CNR
del fatto che il Consiglio Nazionale delle Ricerche, il maggiore ente di ricerca italiano, ha avviato il Progetto SerGenCOVID-19, che consiste in un’indagine su base nazionale mirata allo studio sia della risposta anticorpale all’infezione da parte del virus che causa il COVID-19, sia della risposta alla vaccinazione. Infatti, lo studio prevede di seguire nel corso di un intero anno, ad intervalli regolari, i soggetti che lo vorranno, mediante una raccolta di dati clinici e di un campione di sangue che consentirà di ottenere informazioni sull’andamento nel tempo della risposta anticorpale e sugli effetti delle differenze individuali sul livello di anticorpi specifici.
Sarà inoltre valutata la possibile influenza di fattori genetici sulla capacità dell’organismo di rispondere non solo all’infezione da parte del virus ma anche alla vaccinazione.
La sua partecipazione è importante, aiuterà a sviluppare protocolli mirati per una più corretta gestione, nel tempo, dei soggetti affetti dalla malattia o vaccinati, e a meglio comprendere i meccanismi immunitari che ci proteggono dalla malattia virale.
Nel caso in cui fossi stata interessata a partecipare all'iniziativa, avrei dovuto completare la registrazione sul portale del progetto, cosa che ho fatto senza esitazioni. L'e-mail di conferma mi ha informata che
Tra qualche giorno sarà contattato per fissare l’appuntamento per eseguire il test sierologico.
Aspetta... aspetta... ma niente! Avranno mica provato a contattarmi per telefono? (Ammesso e non concesso che io gli abbia dato il mio numero, mica me lo ricordo) In ufficio il cellulare prende talmente male...
E invece, il 4 agosto scorso, mi è stato fissato l'appuntamento per il primo prelievo per la data di oggi. Dopo aver compilato qualche giorno fa un breve questionario inerente alla malattia (nel caso in cui l'avessi contratta), alla vaccinazione e ad altre eventuali patologie o terapie in atto, oggi ho preso il pomeriggio di permesso dal lavoro, e dopo pranzo mi sono recata nel laboratorio indicatomi, situato a Milano in zona viale Certosa, dove ho avuto molte più difficoltà a trovare parcheggio di quante ne avrebbe avute una persona meno imbranata, ma vabbè. ;-) Ero tutta entusiasta, con in serbo un sacco di domande che contavo di fare al medico che speravo di incontrare... ma niente da fare, né la receptionist né l'infermiera che ha effettuato il prelievo hanno saputo dirmi alcunché, perché si occupa di tutto il CNR.
Ebbene, tra un mesetto avrò i risultati delle analisi, non soltanto il test sierologico grazie al quale finalmente potrò sapere quanti accidenti di anticorpi contro il COVID-19 ho sviluppato grazie ai signori Pfizer e BioNTech: ho dato il mio consenso anche all'effettuazione di analisi genetiche relative al COVID-19 e a malattie correlate, perché sarò strana io, ma l'eventualità che Satana mi colonizzi mettendo il copyright sui miei geni (come disse Eleonora Brigliadori) non mi preoccupa minimamente. ;-)
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