Qualche mese fa .mau. ha dedicato un post a un fatto che avevo notato anch'io, dal momento che sono solita fare la spesa all'Esselunga: gli scontrini non venivano più arrotondati per difetto come aveva deciso il fondatore della catena di supermercati Bernardo Caprotti dopo l'entrata in vigore dell'euro. Il post menzionava esplicitamente che questo valeva solo per i pagamenti elettronici, mentre quelli in contanti continuavano a venire "scontati" per minimizzare il ricorso ai "ramini" da uno e due centesimi. Siccome pago sempre col bancomat non ho potuto far altro che adeguarmi alla novità, prendendo atto del fatto che, come stimato spannometricamente da .mau., questo cambiamento comportava per il gruppo Esselunga un "guadagno" dell'ordine di un milione di euro all'anno.
L'altro giorno è capitato che dovessi pagare solo pochi euro e così ho usato i contanti, constatando come in effetti l'importo venisse arrotondato. Quando qualche giorno dopo sono andata a fare la spesa settimanale, ho notato che l'importo detto a voce dalla cassiera era arrotondato (91,50 euro) rispetto a quello riportato sul display del registratore di cassa, presumo perché lei non poteva ancora sapere quale metodo di pagamento avrei usato. Ma al momento di inserire la carta nel lettore mi sono stati addebitati 91,54 euro.
Ora, non saranno certo quei 2-3 centesimi in media alla settimana che mi manderanno sul lastrico. Mi limito solo ad osservare che questa mossa sembra andare in controtendenza, sia pur in misura infinitesimale, rispetto a tutti i provvedimenti presi per incentivare i pagamenti elettronici...
P.S.: Il titolo del post parafrasa il modo di dire romano «Stai a guarda' er capello?». Questo post pubblicato sulla pagina Facebook Fatece caso spiega perché se dice così e da do’ deriva ‘sta frase. Spoiler: i capelli ‘n c’entrano niente.