Sarebbe fin troppo facile commemorare il grande Franco Battiato, scomparso questa notte dopo una lunga malattia che l'aveva tenuto da tempo lontano dalle scene, ricordando qualche suo brano. In effetti io non ho ancora deciso quale sia la canzone che preferisco nel suo sterminato e quanto mai eclettico repertorio. Se proprio devo sbilanciarmi, forse E ti vengo a cercare... di certo non la citatissima La cura, che è innegabilmente un notevole inno di amore universale, ma ha quel passaggio – «Ti proteggerò [...] dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai» – che per i miei gusti stride troppo con il resto.
Quest'oggi voglio proporti alcune sue citazioni estranee alla sfera discografica.
Non voglio sentirmi intelligente guardando dei cretini, voglio sentirmi cretino guardando persone intelligenti.
come dichiarò a Che tempo che fa a proposito del reality show L'isola dei famosi.
I momenti brutti che ho avuto nella mia vita sono stati solo di natura cosmologica. Una volta durante la notte mi sono alzato, sono venuto in questa stanza e ho guardato in faccia la mia paura, con attenzione, e la crisi si è risolta. Non è facile, perché in quel momento ti senti un essere sbattuto nel nulla, non hai legami con niente. È la notte oscura di San Giovanni della Croce, sofferenze che sembrano insormontabili, insopportabili, e che invece puoi superare in un batter d'occhio. Basta ricordare che siamo impermanenti. Noi pensiamo di essere eterni, questa è la nostra disgrazia. A scuola non c´insegnano a morire; sulla morte invece gli antichi egizi hanno costruito una civiltà.
L'evento straordinario e nefasto, ancorché piacevolmente strabuzzino, è la morte. Un giorno morirò senza rumore, accederò a spazi esoterici e sinottici, muovendomi in condizioni siderurgiche e negoziali. Addio mondo, dirò allora. Sono morto forever.
La crisi nell'essere umano è determinante, altrimenti è un'esistenza inutile. Mi sono rifugiato in quella che sia chiama metafisica perché sono uno che crede che gli esseri umani siano immortali.
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