venerdì 2 dicembre 2016

#IoVoto

Insomma, dopodomani finalmente si va a votare per 'sto benedetto referendum costituzionale... e comunque vada sarà un successo, perché se non altro stasera a mezzanotte avrà fine una delle campagne elettorali più sgradevoli che io ricordi; sono molto d'accordo con Francesco Brescia quando scrive...
Devo riconoscere che si stanno impegnando davvero parecchio alcuni sostenitori del Sì nel convincermi a votare No e diversi supporter del No nel farmi optare per il Sì.
... e avrei voluto proprio stringere la mano a @insopportabile quando ha twittato
Grande spazio alle ragioni del sì e del no ma non a quelle del basta.
Quel che accadrà dopo è abbastanza un'incognita, in un caso o nell'altro. Vorrei comunque tranquillizzare chi paventa scenari catastrofici, prendendo a prestito le parole di buonsenso del sempre ottimo Enrico Mentana.
Se vince il sì al referendum NON si instaura una dittatura. Se vince il no NON resta tutto uguale per trent'anni. NON è vero che col sì si risparmiano miliardi. NON è vero che la maggioranza può eleggersi da sola il capo dello stato. Aiutiamoci a fare pulizia prima del voto...
Sui social vedo fautori del sì affermare «Tanto vince il no», gente che vota no ma «Tanto vince il sì»... Del resto, se ormai non ci azzeccano più nemmeno i sondaggisti, cosa possiamo sperare noialtri? ;-)
Come ho intenzione di votare l'ho già detto, e non lo ripeto. Scrivo questo post soltanto per mettere in ordine alcuni spunti sull'argomento raccolti negli ultimi mesi.
Una spiegazione piuttosto chiara ma lunga e dettagliata della riforma puoi trovarla su La Stessa Medaglia.
Nelle ultime settimane Leonardo ha scritto parecchio per motivare il suo no; i suoi post sull'argomento sono raccolti nella categoria referendum costituzionale 2016. Senza dubbio più sintetiche ed efficaci le ragioni del no espresse da Fiorella Mannoia. Più prolisso rispetto alla cantante è stato il matematico Piergiorgio Odifreddi.
Sul fronte opposto, ho trovato molto ben scritti i dialoghi sul referendum nei quali un Socrate redivivo affronta alcuni aspetti della riforma.
Mi pare innegabile che il quesito referendario sia stato formulato in maniera tale da far propendere gli indecisi per il sì. Pure sulla pagina Facebook di Quelli Che Il Calcio si è ironizzato su questo...


La provocatoria immagine qui sotto, che sembrerebbe mirata a invalidare il voto dei tanti, troppi analfabeti funzionali, l'ho presa da Facebook prima che venisse rimossa. Il suo creatore Paolo Sinigaglia riepiloga qui la faccenda.


Invece è ancora al suo posto – e ci mancherebbe altro – lo status del prof. Guido Saraceni che allude all'analfabetismo (non funzionale, ma in senso stretto) di certi elettori.
Nessuno dice che mettendo una croce sul "sì" o sul "no", molti elettori firmeranno la scheda del referendum, invalidando così il proprio voto.
Ecco un altro paio di immagini trovate su Facebook che prendono in giro i bizantinismi della riforma parodiando altrettanti classici quesiti de La Settimana Enigmistica.


(via Labbufala)


E che dire del voto degli italiani all'estero? I Ritals – «termine dell'argot popolare francese che indica una persona italiana o di origini italiane» (cit.) – Svevo Moltrasio e Federico Iarlori hanno dedicato al referendum un episodio della loro web-serie.
Ma se dovesse vincere il no, ci sarà bisogno di ricordare a Renzi quello che andava ripetendo appena pochi mesi fa...?
[L'immagine che apre il post è tratta da Luminol]

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