Ecco la traduzione del parlato... per quanto le pause, le esitazioni e il linguaggio non verbale di Johnson risultino perfino più eloquenti.
Giornalista: Signor segretario di Stato per gli Affari Esteri, comprendo che non voglia rivisitare il passato, forse, ma lei ha una storia insolitamente lunga...
Boris Johnson: No, ancora con questa domanda.
Giornalista: ... di selvagge esagerazioni e menzogne francamente palesi che, secondo me, pochi segretari agli Esteri avevano prima di ricoprire questo ruolo, e mi sto solamente domandando come il signor Kerry e gli altri dovrebbero credere a ciò che lei dice considerando questa storia molto, molto lunga e... Signor Kerry...
Boris Johnson: Io apprezzo il primo emendamento e il suo diritto alla libertà di parola... ma penso che dobbiamo esaminare per filo e per segno questa roba, sapete. Scusate.
John Kerry: Vada avanti.
Giornalista: Questo è quello che farebbe lei se fosse al posto mio.
Boris Johnson: Mi spiace, mi spiace. Vorrei solo ripetere il mio punto di vista. Che è questo, penso che la gente sia più che benvenuta a rastrellare la roba che ho scritto nel corso di molti, molti anni, ma penso che la cosa più importante sia affrontare gli impegni molto pesanti che abbiamo davanti a noi oggi.
Giornalista: Lei ha accusato l'attuale presidente degli Stati Uniti Barack Obama di nutrire essendo originario del Kenya un'«avversione ancestrale per l'impero britannico». Ha descritto la possibile futura presidente degli Stati Uniti Hillary Clinton come qualcuna con «capelli biondi tinti e labbra imbronciate e un gelido sguardo azzurro, come un'infermiera sadica in un ospedale psichiatrico». L'ha anche paragonata a Lady Macbeth. Ritira questi commenti, oppure vuole portarli con sé nel suo nuovo lavoro come una sorta di indicatore del tipo di diplomazia che intende praticare?
Boris Johnson: Temo che ora vi sia un elenco talmente ricco di cose che ho detto che sono state, in un modo o nell'altro, non so attraverso quale alchimia, in qualche modo fraintese, che mi ci vorrebbe davvero troppo tempo per impegnarmi in un itinerario globale completo di scuse a tutti gli interessati. E penso che la maggior parte delle persone, la maggior parte delle persone, che leggono queste cose nel loro giusto contesto possono vedere esattamente quello che si intendeva, e anzi trovo che praticamente tutti coloro che ho incontrato finora in questo lavoro lo capiscono molto bene, in particolare sulla scena internazionale.È stato frainteso? Uhm, mi ricorda qualcuno... ;-)
Nessun commento:
Posta un commento