Ieri pomeriggio ho approfittato dell'ultima giornata dei #CinemaDays – martedì scorso avevo visto Veloce come il vento, con uno Stefano Accorsi sorprendente quanto tutto il film – per tornare in sala a vedere Heidi, trasposizione cinematografica (per la regia di Alain Gsponer) del romanzo pubblicato nel 1880 dall'autrice svizzera Johanna Spyri.
Il celebre anime omonimo, al quale collaborò nientepopodimenoché il grande Hayao Miyazaki, venne prodotto prima che io nascessi; io ne ho visto qualcuna delle numerose repliche successive, e ne serbo un gran bel ricordo, a partire dall'indimenticabile sigla con tanto di jodel. Ecco perché mi sono approcciata a questa versione in live action con un vago timore di restare delusa... mentre invece ne sono rimasta incantata: la trasposizione mi è sembrata molto fedele alla storia che rammentavo – a parte l'ingombrante assenza del poderoso cane Nebbia – e più di una volta ho dovuto ricacciare indietro le lacrime. Dai, come fai a non commuoverti quando Heidi viene strappata alle sue adorate montagne, o quando poi riesce finalmente a riabbracciare il nonno – la storia è talmente conosciuta che non mi preoccupo di spoilerare ;-) – o... eccetera eccetera? :-)
L'unico attore noto del cast è Bruno Ganz nei panni del temibile "vecchio dell'Alpe", il nonno dal cuore buono sotto la scorza burbera; quasi ho stentato a riconoscerlo... ma quando nel trailer originale lo si sente gridare a Peter «Wo ist Heidi?» (dov'è Heidi?) mi è sembrato di avvertire un po' della stessa rabbia che anni fa riversò nella sua scena più famosa, oggetto di innumerevoli parodie: sì, era lui l'Hitler de La caduta. La piccola protagonista è impersonata dalla deliziosa Anuk Steffen, perfetta nel ruolo della vivace orfanella che affronta a testa alta ogni difficoltà e sa farsi amare da tutti... tranne dalla terribile signorina Rottenmeier, uno dei peggiori incubi della mia infanzia: altro che uomo nero! :-O
Ah, la ricostruzione degli ambienti e dell'abbigliamento mi è sembrata ottima... ma per lo scenario di gran lunga più spettacolare del film non c'è scenografo che tenga: sto parlando delle meravigliose montagne della Svizzera, delle quali puoi gustare un assaggino nel trailer.
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