Ad oggi è stata esclusa ogni correlazione fra la comparsa dell'autismo e la somministrazione del vaccino MPR, ma purtroppo le bislacche teorie pubblicate con intenti fraudolenti dall'ex medico britannico Andrew Wakefield, e dalle quali pure l'attore Robert De Niro sembrava essersi lasciato sedurre salvo poi doversi ricredere, hanno avuto facile presa sulle paure di tanti genitori che ancor oggi rifiutano di vaccinare i propri figli.
Come ci ha insegnato il film Rain Man, nel quale Dustin Hoffman offrì un'interpretazione da Oscar, a volte le persone affette da autismo sviluppano doti particolari: ad esempio la carta geografica qui sotto è stata disegnata a memoria da un undicenne autistico (via Reddit)...
... il quale ha dato prova di una memoria fotografica analoga a quella dell'artista autistico Stephen Wiltshire.
... che malgrado l'autismo riesce a comunicare grazie a un talento artistico fuori dal comune: ecco qui sotto uno dei suoi splendidi dipinti, "esposti" sul suo sito e sulla sua pagina Facebook.
Purtroppo, necessità di assistenza a parte, non tutte le persone che soffrono di disturbi dello spettro autistico sono in condizione di guadagnarsi da vivere: di fatto l'80% di esse non lavora. Quel che è certo è che la qualità della vita di un autistico e dei suoi cari può trarre enormi benefici da terapie opportunamente mirate e da un corretto inserimento nel mondo della scuola. Ma è fondamentale anche diffondere la conoscenza dell'autismo nella società. Un papà statunitense ha raccontato su Facebook di quella volta che a Walt Disney World fu sul punto di perdere le staffe nei confronti del figlio autistico, il quale all'epoca aveva sette anni, e dei suoi attacchi, finché un estraneo non riuscì con grande semplicità e naturalezza a tranquillizzarlo.
E proprio mentre le reazioni degli altri passeggeri stavano diventando più intense, un uomo seduto proprio davanti a me si voltò verso di me.Facciamoci un esame di coscienza: quanti di noi sarebbero in grado di reagire in maniera altrettanto serena ed equilibrata? Forse perché siamo noi "normali", i primi a dover essere educati all'accettazione e al rispetto.
Mi preparai ad incassare i suoi consigli su come crescere un figlio ben educato.
Allora lui disse con calma «Sta bene?».
Io risposi «È autistico».
Allora l'uomo disse «Va tutto bene». E sorrise.
Ecco tutto.
E all'improvviso tutta la rabbia che covava dentro di me era scomparsa. Quasi piansi per la vergogna di ciò che avevo provato un attimo prima. Quello che pensava l'altra gente non importava più.
Mio figlio era di nuovo il mio dono di Dio.
Non dimenticherò mai quell'uomo, né il suo piccolo, semplice atto di gentilezza e comprensione.
Credo davvero che quel giorno lui sia stato l'angelo custode di mio figlio, e forse anche il mio.
[L'hashtag che costituisce il titolo del post denota la campagna promossa dalla Fondazione Italiana per l'Autismo e finalizzata a raccogliere fondi da destinare alla ricerca scientifica, a programmi di cura e riabilitazione al fine di migliorare la qualità dell'inclusione scolastica e della qualità di vita di persone con autismo e delle loro famiglie; c'è anche un video caricato sul canale YouTube della Rai]
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