sabato 11 ottobre 2014

Piccole grandi donne

Negli ultimi giorni ha fatto scalpore sul Web la storia della dodicenne norvegese Thea, la quale raccontava su un blog i preparativi del suo imminente matrimonio con un uomo di 37 anni: un passo tanto importante quanto assurdamente precoce, che l'avrebbe costretta a rinunciare a tutti i propri sogni. Possibile?! Credevamo che certe cose potessero accadere soltanto in India o in altri Paesi in via di sviluppo, non certo nel progredito Nordeuropa...
In realtà si tratta di un fake: il blog è stato creato come parte di una provocatoria campagna di sensibilizzazione sul tema delle spose bambine nel mondo, in occasione della Giornata Internazionale delle Bambine, che ricorre proprio oggi, 11 ottobre. L'hashtag per condividere l'appello sui social è #stoppbryllupet.
Questa vicenda, che di per sé è finta ma in altri contesti risulta ahimè fin troppo reale, si ricollega a una notizia di ieri: il Nobel per la Pace 2014 è stato assegnato al sessantenne indiano Kailash Satyarthi, attivista dei diritti dei bambini, e a Malala Yousafzai, la ragazzina pakistana vittima di un attentato talebano nel 2009 quando aveva solo 12 anni perché difendeva il diritto delle bambine allo studio nella valle dello Swat. Ecco una citazione tratta dal suo libro Io sono Malala: «Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne. [...] Sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo».
La diciassettenne Malala, di gran lunga la persona più giovane ad essere insignita del Nobel nella storia di tutte le categorie del premio, ha svelato che il suo sogno, quando i talebani hanno tentato di ucciderla, era di diventare un medico, ma ora ha deciso che diventerà «un politico, un buon politico». E io le auguro con tutto il cuore di riuscirci, oltre a farle le più vive congratulazioni per un premio che a mio avviso ha senza dubbio più valore di altri conferiti nel recente passato... senza fare nomi! ;-)
A proposito del diritto allo studio delle bambine nei Paesi del Terzo Mondo, segnalo la petizione Lo studio è la nostra unica arma, rivolta al Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon e lanciata su Change.org dalla sedicenne zimbabwese Maud Chifamba. Dopo aver letto il suo appello e guardato il video, sono convinta che anche tu, come me, apporrai senza esitazioni la tua firma...

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