La prossima settimana, per la precisione da martedì 6 a sabato 10 febbraio, si svolgerà il settantaquattresimo Festival di Sanremo, condotto per il quinto anno consecutivo da Amadeus che ne è anche il direttore artistico. Come al solito sarò tra i suoi irriducibili spettatori, a costo di fare le ore piccole e arrivare in ufficio il giorno dopo tipo zombie! ;-)
Tra gli artisti partecipanti figura l'esordiente Angelina Mango, classificatasi seconda l'anno scorso al talent show Amici di Maria De Filippi e reduce dal successo di hit come Ci pensiamo domani e Che t'o dico a fa' (e da simpatiche parodie come quella degli Oblivion). A Sanremo presenterà il brano La noia, del quale è anche autrice insieme a Madame (meh...) e Dardust (gajardo!).
La giovane promessa – compirà 23 anni ad aprile – è doppiamente figlia d'arte: i suoi genitori sono Laura Valente, ex cantante dei Matia Bazar, e Giuseppe Mango, meglio noto semplicemente come Mango, a mio modesto avviso una delle voci maschili più belle della musica leggera italiana, scomparso l'8 dicembre 2014 all'età di soli sessant'anni in seguito a un malore che lo aveva colpito sul palco, quando Angelina di anni ne aveva appena tredici. Per fortuna papà Mango ha fatto in tempo ad apprezzare il talento della sua creatura: infatti i due hanno duettato in Get Back, cover dei Beatles tratta da L'amore è invisibile, ultimo album del cantautore lucano.
Durante la quarta serata del Festival, per regolamento, ciascun artista in gara deve presentare la cover di un pezzo a sua scelta, sia italiano che internazionale. Angelina ha optato per La rondine, uno dei brani più suggestivi del repertorio di suo padre.
Ebbene, incredibile ma vero, non tutti hanno apprezzato un così tenero e struggente omaggio alla memoria di un papà perduto troppo presto; a quanto pare qualcuno – mi auguro si tratti solo di chiassose ma rare eccezioni – ha criticato Angelina accusandola di voler spettacolarizzare il proprio dolore, nientemeno. Se qualcuno deve vedere per forza il male anche dove non c'è, probabilmente quel male ce l'ha dentro di sé, non vedo altre spiegazioni...
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