Di recente mi sono imbattuta in una variante di questo meme abbastanza diffuso: «Dammi del caffè per cambiare le cose che posso cambiare, e del vino per accettare quelle che non posso cambiare» (che a sua volta stravolge un aforisma del teologo statunitense Reinhold Neibuhr: «Dio, concedimi la serenità | di accettare le cose che non posso cambiare, | il coraggio per cambiare quelle che posso | e la saggezza per riconoscerne la differenza»).
Il senso è chiaro, sorvolando sulle implicazioni non proprio edificanti, soprattutto se si pensa alla piaga dell'alcolismo... comunque, la variante è questa.
Come puoi vedere, al posto del caffè è stato "appiccicato" il cognome di Immanuel Kant (1724–1804), e al posto del vino quello di Georg Wilhelm Friedrich Hegel (1770–1831). Ammetto a malincuore che questa versione del meme non l'ho mica capita, poiché ho ben poco presente il pensiero dei due filosofi tedeschi che studiai allo scientifico, oramai quasi trent'anni fa. Ricordo che avevo trovato più piacevole studiare i protagonisti del programma del terzo anno di liceo, Socrate, Platone e Aristotele, ma anche su di loro rammento assai poco. Il fatto è che studiavo Filosofia abbastanza controvoglia, giusto perché mi toccava essere interrogata – e prendevo pure dei voti piuttosto buoni! – ma, una volta sbrigata la "pratica"... via, nel dimenticatoio. :-(
È vero che nel mio percorso di studi e nella vita ho preso una strada completamente diversa, ma credo che riprendere in mano certi contenuti magari mi sarebbe utile per mantenere in forma il mio cervello, che è decisamente meno "agile" rispetto a quello dei miei vent'anni... e non solo per quello!
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