martedì 25 gennaio 2022

Tempi moderni

Di recente ho guardato il video giapponese qui sotto; per quanto sia stato indubbiamente velocizzato ad arte, mi ha dato da pensare sui ritmi insostenibili con cui troppo spesso si lavora ai giorni nostri.

Inevitabilmente mi ha riportato alla memoria una celebre scena del film Tempi moderni scritto, diretto e interpretato da Charlie Chaplin, in particolare la parte che si svolge alla catena di montaggio.

Colgo l'occasione per condividere l'appello di Attivista per un'esistenza libera e dignitosa che, per quanto abbia raccolto finora solo un numero irrisorio di firme, mi sembra assolutamente degno di considerazione.

Nell’ultimo mezzo secolo le condizioni di vita e di lavoro, in Italia, sono andate continuamente peggiorando per la stragrande maggioranza delle persone.
Dallo stage gratuito alle innumerevoli forme di lavoro precario e sottopagato, la costante è sempre la stessa: lavorare sempre di più e guadagnare sempre di meno.
Internet e i social hanno favorito molto l’emergere di questo diffuso disagio.
Lavoro frammentato, bisogno di ferie, necessità di riposare di più, paghe sempre più misere, carichi di lavoro eccessivamente gravosi, stress e ansia che aumentano a dismisura, con la perenne incertezza in merito al proprio futuro lavorativo.
Chi di noi non ha mai letto o direttamente scritto post e commenti su quanto siano peggiorate le condizioni di vita e di lavoro negli ultimi decenni?
Internet e i social potrebbero essere allo stesso modo uno strumento per ribaltare questa tendenza.
“Un’esistenza libera e dignitosa” è la formula che nella Costituzione della nostra Repubblica possiamo leggere nell’art. 36, con specifico riferimento alla questione salariale.
Nello stesso articolo, la Legge Fondamentale dello Stato non solo ci dice che la retribuzione deve essere proporzionata alla quantità e qualità del lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare un’esistenza libera e dignitosa (comma 1), ma ci dice anche che la durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge (comma 2) e che chi lavora ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi (comma 3).
Un giusto rapporto tra tempo di vita e tempo di lavoro.
Una paga minima che garantisca a tutti un’esistenza libera e dignitosa.
Riposo settimanale e ferie annuali retribuite.
Sono norme di protezione sociale minima per chi lavora, che possono essere ulteriormente rafforzate da un reddito minimo garantito e da un sistema pubblico di formazione e inserimento nel mercato del lavoro a condizioni dignitose.
Sono diritti fondamentali dei quali è giunto il tempo di pretendere la concreta attuazione.
Facciamoci sentire!
Esigiamo risposte da tutti i partiti politici, dalle realtà associative, dalle categorie imprenditoriali, dai mezzi di comunicazione di massa mainstream.
Fare egemonia significa esattamente questo: dettare l’agenda politica a tutta la comunità.
Perché firmare l’Appello per un’esistenza libera e dignitosa? Cosa succede dopo che ho firmato? Leggi tutto nella sezione FAQ

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