In questi giorni mi trovo in Garfagnana, e ieri sera ho assistito al mio primo concerto dall'estate di due anni fa, quando andai a sentire i Muse a San Siro. A Castelnuovo di Garfagnana era in programma una delle tappe del tour estivo di Niccolò Fabi, a distanza di ben undici anni dall'ultimo nonché unico altro suo concerto a cui ho assistito, a Pescara, e rispetto ad allora devo ammettere di non aver colmato adeguatamente le mie lacune riguardo alla sua discografia, anche perché non ne ho avuto il tempo avendo deciso di andare non più di 24 ore prima... ma è stata comunque una serata magica: per la location a dir poco scenografica (la Fortezza di Mont'Alfonso), per il contesto davvero suggestivo (all'aperto sotto il cielo stellato, col frinire dei grilli in sottofondo), per le sofisticate sonorità costruite dagli ottimi musicisti (special guests Roberto Angelini e Pier Cortese) e, non ultimo, per i testi densi di poetica sensibilità scritti dal cantautore romano.
È stata la seconda occasione in cui mi è stato chiesto di esibire il green pass, e rispetto alla prima* l'esperienza è stata tutto sommato più positiva. Per prima cosa ci hanno scansionato i QR code visualizzati nell'app Immuni, dopodiché abbiamo dato conferma che le certificazioni fossero effettivamente le nostre mostrando la carta d'identità a un carabiniere – la cui presenza aveva con ogni probabilità lo scopo di stroncare sul nascere polemiche ricorrenti del tipo «Mi rifiuto di mostrare i documenti a qualcuno che non sia un pubblico ufficiale!» – e infine una persona dell'organizzazione ha controllato i biglietti acquistati online, anch'essi provvisti di QR code e salvati sullo smartphone. Mi ci è voluto più tempo per aprire le app e per tirar fuori il documento che non per tutto il resto! :-)
*La prima sera qui, quando ho prenotato per cena tramite TheFork, mi hanno chiamata dal ristorante per chiedermi se avessimo il green pass, evidentemente per essere sicuri di poterci sistemare all'interno lasciando i posti all'aperto a disposizione di eventuali clienti che ne fossero sprovvisti, comunque non mi sono lamentata perché l'"interno" era una specie di veranda ben ventilata e fuori faceva fin troppo freschetto, altrimenti vista la disponibilità di posti all'aperto dubito che se li avessimo chiesti (di norma li preferisco, a meno che non faccia molto caldo, dal momento che anche i vaccinati non sono immuni e le probabilità di contagio all'aria aperta sono piuttosto basse) ce li avrebbero negati.
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