lunedì 13 settembre 2010

L'abbraccio di Pescara a Niccolò

Ieri sera ho assistito al concerto gratuito che Niccolò Fabi, reduce dal grande successo dell'evento benefico Parole di Lulù, ha tenuto presso lo Stadio del Mare di Pescara. Di solito, quando vado a un concerto, condizione necessaria per godermi appieno ogni nota è il fatto di conoscere bene la discografia dell'artista, come nel caso della notevole performance di Samuele Bersani del 28 agosto scorso.... comunque, anche se il repertorio del cantautore romano non mi era altrettanto familiare, devo dire che il suo spettacolo mi è piaciuto molto: dai testi intimistici e mai banali alle melodie delicate e spesso malinconiche, dalla voce inconfondibile del cantante alle interessanti sonorità scelte per gli arrangiamenti (della band faceva parte pure un violinista, cosa non tanto frequente nel mondo della musica leggera).
La scaletta comprendeva, oltre ad alcuni brani che non conoscevo, quasi tutti i singoli di maggiore successo del cantautore: Capelli, Lasciarsi un giorno a Roma, Rosso, È non è, Vento d'estate (l'unica che sapevo a menadito), Il negozio di antiquariato; dopo che il pubblico ha intonato da solo il ritornello di quest'ultimo – «Non si può cercare un negozio di antiquariato in via del Corso / Ogni acquisto ha il suo luogo giusto e non tutte le strade sono un percorso» – l'autore ha commentato, con un sorriso colmo di gratitudine, «sono soddisfazioni». :-) Il momento più intenso è stato l'esecuzione di Attesa e inaspettata, brano tratto dall'ultimo album Solo un uomo: avendo ben presente la terribile perdita che quest'estate ha colpito il cantautore e la sua compagna, nel testo, toccante di per sé, ho colto delle sfumature davvero struggenti.
Il musicista è approdato a Pescara un mese dopo l'annullamento, per ragioni non del tutto chiare, del concerto che avrebbe dovuto tenere in piazza Unione, e pochi giorni dopo un ulteriore slittamento. A suo tempo, nella sua pagina Facebook, l'artista aveva dedicato parole piuttosto dure agli organizzatori... e ieri sera ci ha fatto capire perché se la fosse presa tanto: lo spettacolo di piazza Unione avrebbe dovuto essere uno dei primi dopo la dolorosa interruzione forzata. Sempre su Facebook l'artista ha voluto spiegare ai fan la propria decisione di tornare a suonare e quindi a vivere, anche se dal mio punto di vista non era certo tenuto a farlo.
Nel corso del concerto, Fabi ha speso nei confronti della città di Pescara parole sinceramente affettuose: «Valeva proprio la pena di aspettare» (anche perché, per suggestiva che possa essere la zona di corso Manthonè e via delle Caserme, potersi esibire su una spiaggia affacciata sull'Adriatico in una sera d'estate dev'essere un'esperienza unica, immagino :-)) e «Quando qualcosa la ottieni a prezzo di qualche difficoltà, poi riesce pure meglio» (ok, le testuali parole non le ricordo, comunque il senso era quello... e non dava proprio l'idea di essere una frase di circostanza!).

2 commenti:

  1. pare che per abbracciarlo vi sia costato caruccio, ha raddoppiato il prezzo del biglietto!

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  2. Uhm, non capisco a cosa ti riferisci: il concerto di domenica era organizzato dal Comune, e non c'era nessun biglietto da pagare....

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