mercoledì 26 settembre 2018

Il male può diventare un'opportunità?

Oggi desidero tornare rapidamente sull'argomento del post di due giorni fa, quello sul modo con cui Nadia Toffa parla del cancro che l'ha colpita, perché ho trovato un paio di spunti che mi inducono a giudicare le sue parole in modo meno severo.
Alessandro Milan, marito della compianta Francesca Del Rosso, ha preso le difese della Toffa, che per lui oltre che per la sua amata "Wondy" è un'amica, affermando...
Basta leggere quello che ha scritto senza pregiudizi. Lei non ha detto che il cancro è un dono. Ma ha detto "vi spiego come sono riuscita io a trasformare il cancro in un dono. In un'opportunità. C'è una differenza abissale. Il dono è l'essere riuscita a trasformare questa tragedia. Perché il cancro è e rimane una tragedia. Tutti si sono concentrati sulla parola dono che è bella e positiva e stride contro il tumore. La parola da sottolineare qui è un'altra, è opportunità.
E riguardo a un altro passaggio molto criticato delle esternazioni della Toffa...
Non è che chi non ce la fa è un perdente. Non lo dice. Dice che se ce l'ha fatta lei, ce la possono fare tutti. Ma non a sconfiggere il cancro, piuttosto a trasformalo in dono, in opportunità.
Rimangono un bel po' di tweet della Toffa che sono più difficili da giustificare... ma Twitter per sua natura si presta a comunicazioni immediate e poco meditate, per cui non me la sento di biasimarla più di tanto se all'ennesimo «Ti meriti di morire» ha perso la trebisonda!
L'altro spunto è un video del 2012 nel quale l'atleta paralimpico ed ex pilota Alex Zanardi, una persona d'oro di cui non riuscirei mai a parlar male, parlando in inglese dichiara...
Looking back at the last eleven years, I have to say that my accident has become one of the greatest opportunities of my life.
... cioè...
Guardando indietro agli ultimi undici anni [il terribile incidente automobilistico nel quale ha perso entrambe le gambe risale al 2001, NdC], devo dire che il mio incidente è diventato una delle più grandi opportunità della mia vita.
Un discorso non troppo dissimile da quello di Nadia Toffa, mi pare.

2 commenti:

  1. ma infatti il punto non è quello che scrive di se e della sua malattia. quello è personale e ha tutti i diritti di esprimerlo come crede. il problema è l'atteggiamento che poi ha avuto di fronte alle crtitiche. ho letto la risposta alla studentessa di medicina, l'ho trovata a dir poco offensiva. le ha detto che i suoi genitori avevano buttato via i soldi per mandarla all'università. l'ha trattata da stupida. riguardo all'ultimo accostamento, le parole hanno significati ben precisi, "dono" è diverso da "opportunità". poi lei può pensare che nel suo caso un dono sia stato ed è legittimo. Non so cosa ci sia scritto sul libro, ma i tweet sembravano dire qualcosa di diverso da quanto dice il marito di Wondy. lei ha detto che i tumori sono tutti uguali, e quando una studentessa di medicina le ha detto che non è così le ha risposto offendendola. a me basta questo per qualificare questa persona, che ha comunque dei precedenti poco lodevoli.

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  2. avevi citato anche tu lo screenshot in cui diceva «Ogni tumore è uguale. Stesse difficoltà» nel precedente post. questa frase non si presta a molte interpretazioni e dice una boiata. conosciamo tutti diverse persone che ci siano passate e oltre a non essere uguali i tumori fra loro, sono diverse le persone, le reazioni. una frase del genere è inqualificabile.

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