domenica 25 febbraio 2018

Dal Vangelo secondo Matteo

Solo qualche commento che prende spunto dalla mia rassicurante bolla di filtraggio – se dovessi basarmi esclusivamente su quella, sarei assai meno pessimista sull'esito elettorale di domenica prossima – riguardo alla sceneggiata messa in atto ieri in Piazza Duomo a Milano dal segretario leghista Matteo Salvini, il quale ha giurato sulla Costituzione – di solito a prestare giuramento è il Presidente del Consiglio incaricato assieme ai suoi ministri... diciamo che Salvini ha messo il carro davanti ai buoi! ;-) – e sul Vangelo. Al riguardo, Galatea ha twittato...
Ha giurato sulla storia scritta da 4 stranieri che non si adeguarono alla religione dell’epoca e su un libro scritto da antifascisti. Salvini, credimi, hai le idee confuse.
... e in seguito ha affrontato l'argomento un pochino più estesamente pubblicando questo post.
Un mio contatto su Facebook ha ricordato un brano tratto dal Vangelo secondo Matteo (guarda caso):
Poi [il Signore] dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna». (Matteo 25,41-46)
Ebbene, tra gli attuali leader politici italiani, non me ne viene in mente nessuno o quasi che osservi questo particolare insegnamento evangelico – sugli altri meglio sorvolare per pietà – meno fedelmente rispetto a Salvini...

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