venerdì 28 ottobre 2016

La vita è adesso

A differenza del 24 agosto scorso, del 6 aprile 2009 e di altri terremoti che negli ultimi decenni hanno scosso il Centro Italia facendosi sentire fino a Pescara, città classificata in zona 3 (sismicità bassa), gli eventi sismici di due giorni fa e le successive scosse di assestamento non li ho avvertiti, perché ormai vivo in Lombardia (sempre in un Comune della zona 3, BTW)... ma ho seguito gli sviluppi a distanza – imprescindibili il profilo Twitter @INGVterremoti e l'app Terremoti Italia – preoccupandomi parecchio per mia madre, che notoriamente tende a spaventarsi per molto meno.
A differenza del sisma di agosto, questa volta non ci sono state vittime per i crolli: "solo" un uomo è morto d'infarto a Tolentino. Ma lo spavento è stato grande – i lampadari hanno oscillato dal Veneto fino a Napoli – e molta gente è rimasta senza un tetto. È in momenti come questi che chi si trova in qualche misura coinvolto, se ha la fortuna di cavarsela a buon mercato, può cogliere l'occasione per riflettere con una certa serenità sul senso della vita... e a tal proposito mi permetto di condividere due post di altrettanti "facciamici" marchigiani; uno vive a Fabriano...
Credo che siano anche questi i momenti forti. La nostra piccola esistenza viene messa alla prova :)
Dovremmo cercare di guardarci negli occhi sempre, con un'intensità maggiore.
Sorriderci il più possibile.
Farci del bene anche con poco.
Vi auguro serenità e tanta forza questa notte.... vi abbraccio tutti
;)
... mentre l'altro è di Loreto, e ha corredato il suo post con due splendide foto e un video della spiaggia assolata di Porto Recanati.
Passi una nottata in angoscia, poi, quella stessa terra che si era divertita a terrorizzarti, ti regala, con la stessa indifferenza, una giornata così. E allora capisci che la cosa più importante è, letteralmente, "prenderla", e che il Carpe Diem è il pensiero universale più ingiustamente vituperato e sottovalutato e colpevolizzato della nostra civiltà.
[La colonna sonora di questo post non poteva che essere di Claudio Baglioni]

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