lunedì 3 ottobre 2016

Còre de nonno/a

Essendo nata quando i miei genitori avevano ormai superato gli "anta", purtroppo non ho avuto la fortuna di potermi godere a lungo i nonni: quelli paterni, che a loro volta avevano messo al mondo mio padre in età relativamente avanzata, non li ho mai conosciuti (sulla nonna non sono proprio sicura, ma il nonno è mancato prima che io nascessi), mentre mia nonna materna, alla quale debbo il secondo nome di battesimo, se n'è andata quando avevo appena cinque anni – confesso mestamente di non ricordarmela granché – e suo marito l'ha raggiunta nove anni dopo. Era un pezzo di pane, nonno Costantino, mi voleva un bene immenso, e oltre a tanti valori importanti – tra cui la fede bianconera ;-) – mi ha lasciato il rimpianto di non avergli forse dimostrato a sufficienza quanto il suo affetto fosse ricambiato. Anche per questo la festa dei nonni, che si è celebrata ieri come accade il 2 ottobre di ogni anno, perlomeno in Italia, mi ha suscitato una certa malinconia. Provo a mitigarla condividendo un video spiritoso sui nonni realizzato da Casa Surace...


... comunque c'è un altro video a tema firmato da Terenzio Traisci che non è altrettanto leggero, ma merita senza dubbio di essere condiviso.


Ecco qui di seguito la trascrizione del testo.
Auguri nonni! Se li hai conosciuti anche tu, anche se per poco tempo, allora siamo stati fortunati, perché i nonni hanno lasciato una traccia nell'anima di ognuno di noi. Perché sono portatori sani di quella positività di cui abbiamo bisogno da bambini, ma anche da adulti: non guasterebbe, vero? Perché i nonni con il loro affetto incondizionato gestiscono meglio lo stress, trasmettendo un valore quasi perso: la pazienza. Perché i nonni ti comprendono, ti amano anche se hai combinato un guaio, perché non ti mettono sotto attacco, ma nelle condizioni migliori per imparare dagli errori. Perché i nonni sono meno critici, fissandosi più sulle cose buone che su quelle che non vanno, sottolineando e facendo notare al mondo i nostri punti di forza; e questo ha contribuito a crearci la nostra personalità. Perché i nonni sono un supporto emotivo nei momenti di crisi, nei momenti di delusione. Perché i nonni ci hanno insegnato l'amore per la natura, per la cucina, per le passeggiate all'aria aperta, l'amore per le fiabe, per le storie familiari, per le tradizioni ricche di insegnamenti. Beh... quando penso ai miei nonni non provo affetto o nostalgia per i doni ricevuti, ma per quello che i nonni significavano per me, per il semplice fatto di trascorrere del tempo con loro. E loro cosa ricevono in cambio? Ricevono da noi energia, vitalità, quell'innocenza e quello stupore che ormai non ricordavano più, e soprattutto uno scopo, un perché che accompagna e riempie di significato il loro finale di vita. Infine grazie ai nonni ho imparato ad abbracciare più forte, a bere o mangiare assieme con più calma, ad esprimere più spesso quello che proviamo alle persone a cui teniamo, perché non si sa mai quand'è l'ultima volta...
A mio padre, che per i suoi due nipoti (figli di mia sorella) stravedeva, purtroppo non ho fatto in tempo a dare anch'io un nipotino... e chissà se potrò avere la gioia di rendere di nuovo nonna mia madre, e di vederla costruire un bel rapporto affettivo con quel bambino che esiste ancora soltanto nei miei, anzi nei nostri pensieri. <3 Di sicuro lo vizierebbe un bel po'! ;-)
[L'immagine che apre il post è tratta da Fanpage.it]

Nessun commento:

Posta un commento