martedì 25 novembre 2014

Un'ora di silenzio contro la violenza sulle donne


Tutti i giorni, a tutte le ore, su Facebook avviene una quantità enorme di interazioni: pubblicazione di status, commenti, like, messaggi... Ma immagina che nell'arco di un'ora, anche un'ora sola, nel social network tutto taccia: non credi che sarebbe un fatto dall'efficacia simbolica dirompente? (se accompagnato da un'adeguata spiegazione del suo senso, chiaro)
Ebbene, oggi, in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, è in programma l'evento MAI PIU' DEBOLI, organizzato da Mister OM, che si svolgerà simultaneamente in tutto il mondo dalle ore 20 alle 21 ora italiana; per illustrare di cosa si tratta, copincollo dalla relativa pagina.
Oggi, fermare facebook -con un gesto pacifico, silenzioso e condiviso- significa dare vita alla più grande azione per scuotere le coscienze di massa.
Un'azione forte e decisa, più dell'occupazione di una piazza.
Ma c'è anche un'altra profonda finalità.
Di solito si tace sempre sui problemi, per poi parlarne solo durante le ricorrenze. Il MAI PIU' DEBOLI, si propone l'esatto contrario: parlarne sempre -ogni mOMento, anche adesso- per poi tacere solo in quell'ora, ma in tutto il mondo simultaneamente.
Quel silenzio telematico globale, intende colpire cOMe un macigno le coscienze dei colpevoli di violenza; intende lasciarli soli nelle loro colpe e farli sentire isolati dal mondo, proprio come quegli aguzzini isolano nel silenzio le loro vittime.
Una persona che fa silenzio, è una piccola cosa. Milioni di persone che fanno silenzio, sono un urlo incontenibile.
Segnatevi la data: 25 novembre 2014, in tutto il mondo, nello stesso mOMento.
Se, uomo o donna che tu sia, condividi come spero le finalità dell'iniziativa, sei caldamente invitato a spargere la voce nonché a partecipare, ricordandoti di rispettare l'ora di assordante silenzio telematico a partire dalle otto di questa sera. Dopodiché – ma pure da qui a stasera – ci sarà tutto il tempo per parlarne il più possibile, condividere pensieri ed esperienze vissute in prima persona o conosciute indirettamente, e contribuire a creare un clima e una consapevolezza – sia nelle donne, troppo spesso propense a subire senza reagire, sia negli uomini, troppo spesso educati all'uso della forza anziché al rispetto – tali da poterci al più presto lasciare alle spalle questa piaga, che a tante donne ha segnato la vita – sotto forma non solo di violenza fisica, ma anche verbale, psicologica... – se non l'ha addirittura tolta.

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