sabato 1 novembre 2014

#iosonocucchi quasi un anno dopo

Sta facendo parecchio discutere la sentenza d'appello che ieri ha decretato l'assoluzione per insufficienza di prove di tutti gli imputati, compresi i sei medici condannati in primo grado, per la morte, avvenuta il 22 ottobre 2009, di Stefano Cucchi. Sua sorella Ilaria ha espresso il proprio dolore e la propria determinazione ad andare avanti in un'intervista a La Stampa, e la giornalista Concita De Gregorio ha scritto al riguardo un articolo che vale la pena di leggere. Io, che come tanti ho visto sgomenta le foto del cadavere martoriato di quel ragazzo, ero pronta a protestare in maniera veemente... ma, come ha scritto un mio amico su Facebook, sarà il caso di aspettare che vengano rese note le motivazioni della sentenza prima di trarre delle conclusioni. Quello che mi risulta davvero inaccettabile è che qualcuno, nella fattispecie il portavoce di un sindacato di polizia, abbia potuto dichiarare «Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute e conduce una vita dissoluta, ne paghi le conseguenze»; Massimo Gramellini ha commentato che costui «dovrebbe fare soltanto una cosa. Vergognarsi».
Concludo con una piccola selezione tratta dal post odierno di Spinoza. Anche se stavolta trovo che non ci sia proprio niente da ridere, e nemmeno da sorridere. Soltanto riflettere...
Il verdetto di primo grado è stato ribaltato. E non vi dico lui nella tomba.
(La sentenza di primo grado è stata stravolta a tal punto che Stefano Cucchi ora è indagato per diffamazione)
Tutti gli imputati sono stati assolti in appello. Per vederli beatificati dovremo attendere la Cassazione.
Gli imputati: “Non auguriamo a nessuno di subire quello che abbiamo subito noi”. È tremendo sapere di essere stati assolti ingiustamente.
Secondo il segretario Tonelli, Cucchi è morto a causa del suo stile di vita. Fosse stato sano sarebbe sopravvissuto al pestaggio.
“Se uno conduce una vita dissoluta ne paga le conseguenze”. A differenza di chi gliela toglie.
La foto che apre il post, e che pubblicai su Instagram il 10 novembre scorso, raffigura il tappeto con il volto di Stefano Cucchi che venne steso in Piazza Salotto a Pescara per l'iniziativa #iosonocucchi svoltasi nel corso del Festival delle Letterature dell'Adriatico, del quale sta per iniziare la dodicesima edizione.

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