giovedì 13 novembre 2014

A bordo di una cometa

Li avevo già linkati proprio ieri, Keplero e il Disinformatico... e oggi torno a farlo, perché sia Paolo Attivissimo sia Amedeo Balbi si sono occupati del medesimo evento, una tappa importante nella storia dell'esplorazione spaziale e oserei dire anche dell'umanità, avvenuto ieri alle 16:35 ora italiana: l'atterraggio – se così si può chiamare – del lander Philae (@Philae2014), sganciato dalla sonda spaziale Rosetta (@ESA_Rosetta) lanciata dieci anni fa, sul nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, «per gli amici Chury» (cit.). ;-) Uno tenderebbe a immaginare che approcciare una cometa vagante nello spazio interplanetario sia semplice più o meno come salire a bordo di un aereo in volo... eppure l'ingegno umano è riuscito nell'impresa, controllando il tutto a oltre mezzo miliardo di chilometri di distanza. Non mi pare di aver mai visto il direttore del tg La7 Enrico Mentana così su di giri come ieri sera nel dare una notizia che non riguarda l'attualità italiana... anche se in effetti il nostro Paese c'entra eccome: come spiegato su La Stampa, alcune parti rilevanti di questo progetto europeo sono state sviluppate in Italia. Ed è italiano il direttore di volo Andrea Accomazzo, che si è fatto riconoscere per il lessico non esattamente oxfordiano con cui ha manifestato il proprio giubilo... ;-)
La domanda sorge spontanea: a che pro? Beh, «Rosetta e Philae ci stanno trasmettendo una quantità straordinaria di dati scientifici sulla natura della cometa Chury che ci stanno aprendo una finestra sull'origine del nostro sistema solare» (ri-cit.): e non mi pare mica poco. Ma quanto è costato tutto questo al contribuente europeo? Ben tre euro e mezzo spalmati su diciannove anni. Potrebbe sembrare poca cosa, e magari lo è... comunque mi ha dato da pensare, per questo la riporto, la riflessione espressa da Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency Gino, e riferita da Saverio Tommasi: «E così, la sonda Rosetta è atterrata su una cometa. no, dico, una cometa, a 511 milioni di chilometri dalla terra. una cosa così mi emoziona. e subito dopo mi fa pensare che, però, siamo ben strani. l'uomo: un animale capace di conquistare una cometa lontana 511 milioni di chilometri, che però non riesce a garantire cure gratuite a chi sta male, non riesce a dar da mangiare a chi ha fame. uno strano animale».

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