mercoledì 12 novembre 2014

Ognuno ha i suoi problemi...

Ieri pomeriggio sono andata al cinema a vedere... no, non Interstellar, il film di cui tutti parlano e che in tanti rischiano di spoilerare; poiché al momento non sono intenzionata a vederlo – sembra proprio il tipo di pellicola che ti fa alzare dalla poltrona con un sacco di interrogativi sulla trama, e questo NON è esattamente il genere con cui amo distrarmi nel mio tempo libero... ;-) – poco mi importa degli spoiler, così per curiosità mi sono letta sia la recensione (positiva) di Amedeo Balbi sia quella (non altrettanto favorevole) di Paolo Attivissimo. Sono andata invece a vedere Confusi e felici (qui il trailer), terzo film da regista – dopo Nessuno mi può giudicare e Viva l'Italia – di Massimiliano Bruno. Che dire? L'ho trovato di gran lunga più godibile rispetto a Soap opera, la commedia diretta da Alessandro Genovesi che avevo visto la scorsa settimana, restandone piuttosto insoddisfatta: in estrema sintesi, quello mi è parso un film incapace di decollare. Mentre invece Confusi e felici è proprio del genere che mi diverte di più, leggero senza essere sciocco: si ride, e non poco, si riflette – la morale della "favola" ti lascio il piacere di scoprirla da solo ;-) – e a volte ci si commuove anche... ma magari io non faccio testo, perché ho la lacrima facile! ;-) Se proprio devo dirla tutta, a tratti il product placement risultava un tantino troppo sfacciato, e qualche passaggio della sceneggiatura mi è parso così forzato che avrei quasi voluto sbottare in un decurtisiano «Ma mi faccia il piacere!!!»... ma in fin dei conti agli sceneggiatori (lo stesso Massimiliano Bruno assieme a Edoardo Falcone) posso perdonare ogni cosa, perché sono uscita dalla sala davvero contenta, e scusa se è poco! :-)
La trama in sintesi: Marcello (Claudio Bisio) cade in depressione dopo aver scoperto di soffrire di una patologia agli occhi che minaccia di privarlo della vista nel giro di pochi mesi; pertanto comunica alla segretaria Silvia (Anna Foglietta) la decisione di chiudere il suo studio di psicoanalista. Ma i suoi affezionatissimi pazienti – uno spacciatore di borgata che soffre di attacchi di panico (Marco Giallini), un quarantenne con una dipendenza dalla mamma e dai carboidrati (di nuovo Massimiliano Bruno), una ninfomane che vorrebbe realizzare i propri sogni erotici (Paola Minaccioni), una coppia per cui il sesso è diventato un miraggio da quando lui è dipendente da smartphone e social network (Caterina Guzzanti e Pietro Sermonti), un telecronista che ha dei problemi a gestire la propria rabbia e il tradimento della moglie con un tedesco (Rocco Papaleo) – non intendono mica starsene con le mani in mano...
Ottimo e ben assortito il cast, formato da tutti romani de Roma tranne Bisio e Papaleo. Da segnalare un breve ma significativo triplice cameo: in una scena il personaggio del bravissimo Marco Giallini – questa volta nel ruolo del paziente, mentre in Tutta colpa di Freud era lui a psicoanalizzare gli altri – chiama in aiuto tre amici suoi de Tóre Sfranta, un quartiere – fittizio? – della Capitale... ed ecco che si fa avanti il trio composto da Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzé, i quali guarda caso si esibiranno proprio questo sabato nella mia Pescara; sarei andata a sentirli, se solo non avessi programmi ancor più interessanti per il weekend... ;-)

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