Nell'episodio del suo podcast Morning uscito l'altroieri, Francesco Costa ha parlato tra le altre cose dell'articolo di Repubblica nel quale lo scrittore Francesco Piccolo si dissocia dalla scelta di brain rot, letteralmente "cervello marcio" (ma Matteo Bordone propone la traduzione alternativa "neurogna"), come Oxford Word of the Year, parola dell'anno.
Traducendo dalla fonte,
"Brain rot" è definito come «il presunto deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona, specialmente visto come risultato di un consumo eccessivo di materiale (adesso in particolare contenuti online) considerato banale o poco stimolante. Anche: qualcosa caratterizzato come probabile causa di tale deterioramento».
Per l'utilizzo che faccio io della Rete, spero di essere al sicuro da questo rischio. Vero è che sono sempre più dipendente dallo smartphone (sul quale da oggi ho pure patente e tessera sanitaria)... E il risultato di questo test lo certifica in modo sconfortante!
[L'immagine che apre il post me la sono fatta disegnare da ChatGPT fornendogli in input il prompt «Please draw me a picture that visually represents the concept of "brain rot", chosen as Oxford Word of the Year 2024». In genere con "Chat" comunico in inglese perché trovo che nella maggior parte dei casi se la cavi molto meglio che in italiano]
Nessun commento:
Posta un commento