L'acronimo STEM, dall'inglese science, technology, engineering and mathematics, è un termine utilizzato per indicare le discipline scientifico-tecnologiche (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) e i relativi corsi di studio. Avendo frequentato il liceo scientifico per iscrivermi dopo la maturità alla facoltà di matematica che poi ho lasciato per qualcosa di ben più concreto, ingegneria elettronica, diventata finalmente il mio mestiere a un bel po' di anni dalla laurea, il tema mi interessa e mi riguarda da vicino. Questa sera vorrei condividere alcuni spunti al riguardo. Cominciamo da un paio di esempi negativi, così poi sarà un sollievo passare a quello positivo, che peraltro ha un peso relativo molto maggiore.
- Quando ho guardato questo reel nel quale l'influencer Michelle Comi (chi?) fa capire cosa rappresenti per lei una laurea, mi è venuto un nervoso... Almeno la famiglia Lo Cicero di Zelig Off faceva ridere, sia pur a denti stretti!
- Una certa Virginia Benzi, che a quanto pare è laureata in fisica, fa la divulgatrice scientifica ed ha appena pubblicato un libro con Rizzoli, ha scritto su Threads una roba che nemmeno una bambina di sette anni: «Ma seriamente c’è qualcuno che prende l’aereo con felicità e spensieratezza? Cioè dai, siamo a 10.000 km d’altezza, sospesi nel vuoto. Cosa volete farmi credere? Non è normaleeee». Poi si è corretta, «Metri ovviamente», ma rimane l'altro strafalcione: a diecimila metri di quota non c'è il vuoto ma l'atmosfera, grazie alla quale l'aereo può volare. Sarei forse rimasta all'oscuro dell'esistenza di questa fanciulla se la dottoressa Alice Rotelli, medico specializzato in chirurgia vascolare, non ne avesse parlato in un post (senza fare nomi né fornire link, ma è bastata una veloce googlata per risalire alla fonte).
- E ora passiamo al buon esempio: qui c'è un'intervista abbastanza recente a Gigliola Staffilani, matematica pluripremiata, autrice di lavori considerati rivoluzionari e seconda donna a occupare la cattedra di matematica pura al prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston. Il suo messaggio è «Basta con gli stereotipi. Ragazze, non rinunciate alla bellezza della matematica». (Qui c'è un suo video del 2015, e qui un'intervista dello stesso anno nella quale la professoressa si diceva riconoscente nei confronti del proprio insegnante di matematica e fisica del liceo, il quale convinse la madre a lasciarle proseguire gli studi senza imporle una carriera da parrucchiera — che per carità, sarebbe rispettabilissima di per sé, a meno che non si abbiano passioni, inclinazioni e talenti di tutt'altro genere — a Villa Rosa di Martinsicuro, in Abruzzo; l'articolo è dietro paywall, ma con qualche trucchetto si può riuscire a leggerlo ;-) )
Nessun commento:
Posta un commento