A tre settimane di distanza, sarà il caso che io mi rassegni all'idea che il mio proposito di raccogliere in un post tutti i momenti salienti delle Olimpiadi di Parigi sia definitivamente naufragato. Oramai, con l'aiuto di Parì, la newsletter a tema olimpico de Il Post, sto cercando di seguire i Giochi Paralimpici, che per certi versi offrono spunti ancora più avvincenti.
- Ascoltando l'intervista a Rigivan Ganeshamoorthy subito dopo la vittoria dell'oro nel lancio del disco F52 – se hai bisogno di spiegazioni su come funzionano le categorie delle Paralimpiadi, le trovi qui – mi sembra impossibile mettere in dubbio non soltanto che sia italianissimo – è nato a Roma da genitori originari dello Sri Lanka e cresciuto a Dragona – ma pure che sia una gran bella persona, aperta, positiva, ironica e autoironica.
- Questo video pubblicato sul canale TikTok ufficiale dell'evento spiega le regole del rugby in carrozzina. Guardando quest'altro video, non c'è da stupirsi che tale sport venga chiamato anche murderball!
- Tra i 22 sport delle Paralimpiadi ce ne sono due che non hanno una diretta controparte olimpica: la boccia e il goalball.
- Last but not least, non posso non citare la straordinaria impresa del 22enne brasiliano Gabriel Geraldo dos Santos Araujo, meglio noto come Gabrielzinho, che ha vinto tre ori nel nuoto – qui la gara dei 100 metri dorso S2 – pur essendo affetto da focomelia, una malformazione congenita; è praticamente privo di braccia, e le sue gambe sono poco sviluppate. Questo video risalente alle Olimpiadi di Tokyo mostra chiaramente il suo stile di nuoto. Dopo averlo sentito parlare qui, mi sono resa conto che ha molto da insegnare a noi "normodotati", a me per prima!
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