Il popolo britannico
si è espresso chiaramente: dalle urne è uscita una larga maggioranza per i conservatori di
Boris Johnson – un tipo che ricorda in maniera inquietante il presidente USA
Donald Trump non solo nell'aspetto – e ciò dimostra tra l'altro che gli inglesi vogliono che l'
uscita del Regno Unito dall'Europa, decisa da un referendum
oltre tre anni fa, venga completata al più presto. Ammetto che il mio primo pensiero è stato «Accidenti, quella gitarella a
Londra che desideravo tanto fare l'ho rimandata fin troppo a lungo... Chissà come cambieranno le cose d'ora in poi?» (come minimo mi toccherà munirmi di passaporto, che finora non era necessario). Ma questo è un aspetto a dir poco marginale di una questione ben più seria, complessa e dai risvolti imprevedibili. Ieri
Roberto Burioni, che è senza dubbio un'autorità nel suo ambito di competenza (la virologia) ma dice la sua con raro buonsenso anche riguardo ad altri argomenti, ha twittato...
... e il (
finto)
Vujadin Boskov ha ritwittato un altro tweet del virologo che spiega benissimo come sia possibile che i conservatori abbiano conquistato tanti più seggi rispetto ai laburisti anche se la differenza in termini di voti era assai meno consistente.
(Casomai non si fosse capito, Burioni è tifoso della Lazio)
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